Contatti

L'analisi

Dopo la Cina anche la Germania alle prese con la crisi dell'immobiliare

Il promotore immobiliare Gerch ha dichiarato di aver presentato una procedura di ristrutturazione presso un tribunale locale, mentre l'istituto tedesco Ifo fa sapere che il 40% delle aziende lamenta la mancanza di ordini edili

di Annalisa Lospinuso 24 Agosto 2023 12:45
financialounge -  cina Country Garden Evergrande germania Ifo immobiliare Klaus Wohlrabe Mathias Duesterdick

Scricchiola il comparto immobiliare tedesco. Il promotore immobiliare Gerch, con sede a Duesseldorf, fondato nel 2016 e con un volume attuale di progetti valutato a 4 miliardi di euro (4,3 miliardi di dollari), ha dichiarato di aver presentato una domanda per una procedura di ristrutturazione presso un tribunale locale. Ultimo di una serie di segnali di tensioni nel settore immobiliare tedesco che a lungo ha beneficiato di denaro a buon mercato e tassi di interesse bassi.

EDILIZIA AI MINIMI STORICI


A luglio è stato toccato un minimo storico negli ordinativi per l’edilizia residenziale, come fa sapere l’istituto di ricerca tedesco Ifo. Il 40,3% delle aziende ha lamentato la mancanza di ordini, rispetto al 34,5% di giugno. Un anno fa la percentuale era del 10,8%. “Si sta preparando una tempesta. Dopo molti anni di espansione, ora i tassi d’interesse più elevati e il drastico aumento dei costi di costruzione soffocano i nuovi affari”, afferma Klaus Wohlrabe, responsabile sondaggi dell’Ifo.

IL CROLLO DI GERCH


Per quanto riguarda Gerch, la stessa società fa sapere in una dichiarazione alla Reuters che è stata colpita “da fattori esterni poiché l'intero settore delle costruzioni e dello sviluppo di progetti è in difficoltà a causa della guerra in Ucraina, dell'inflazione e dell'attuale mercato delle transazioni in gran parte crollato”. Lo stesso amministratore delegato, Mathias Duesterdick, aveva già dichiarato a Reuters che la svolta degli eventi nel settore è preoccupante e prevede difficoltà per gli sviluppatori. “Questo è solo l'inizio. Nei prossimi mesi vedremo altre insolvenze”, ha affermato. Anche Vonovia, il più grande gruppo immobiliare tedesco, ha registrato perdite e svalutazioni per svariati miliardi di euro e la crescita dell’occupazione per i lavoratori edili è rimasta stagnante.

LA PARALISI DEL SETTORE


Il settore sembra essersi paralizzato sotto la pressione della congiuntura economica sfavorevole e di un'inflazione galoppante. “Le imprese di costruzione residenziale sono sotto una pressione enorme. Non solo gli ordini esistenti vengono continuamente annullati, ma ne arrivano sempre meno di nuovi", afferma Wohlrabe dell’Ifo. Molte aziende continuano a tirare avanti con gli ordini arretrati che sono riusciti ad accumulare quando i tempi erano migliori. Ma la situazione sta già mettendo a rischio diverse imprese. Nell’ultimo sondaggio Ifo, il 10,5% delle imprese di costruzione residenziale ha dichiarato di trovarsi in difficoltà finanziarie. Si tratta del doppio rispetto all’anno precedente. Le prospettive non sembrano andare verso un miglioramento e Wohlrabe avverte: “Guardando ai prossimi mesi, la maggior parte delle aziende intervistate prevede un ulteriore peggioramento della situazione. Le aspettative delle imprese erano straordinariamente deboli al -52,1%”.

SCENDONO I PREZZI DELLE CASE


Anche i prezzi delle case sono scesi al massimo livello da quando l’ufficio statistico tedesco ha iniziato a tenere i dati, in calo del 6,8% rispetto all’anno precedente. A settembre i dati mostreranno in che misura il trend sta proseguendo e faranno luce sullo stato dei lavori nel settore delle costruzioni.

RISCHIO BOLLA: DALLA CINA ALLA GERMANIA


Il timore è che la bolla dell’immobiliare, scoppiata in Cina, con il fallimento di Evergrande e con Country Garden in affanno, possa propagarsi per il resto del mondo. E a farne le spese saranno ovviamente i Paesi legati a doppio filo con la Cina, come la Germania. “Se la Cina rallenta rallenta anche la Germania. E se la Germania non cresce non cresce nemmeno l’Europa. Inferiore è l’impatto della Cina sull’Italia perché esporta meno dell’1% in Cina”, ha spiegato Alberto Forchielli, founding partner di Mandarin Capital, nel corso della trasmissione StayLive su Financialounge.com. Infatti, per la Germania la Cina è rimasta il principale partner commerciale nel 2022, per il settimo anno consecutivo, come dichiarato dall’Ufficio federale di statistica del Paese (Destatis). Le merci importate dalla Cina dalla maggiore economia europea nel 2022 sono aumentate del 33,6% su base annua a 191,1 miliardi di euro, secondo Destatis. Allo stesso tempo, le esportazioni tedesche verso la Cina sono aumentate del 3,1% a 106,8 miliardi di euro.
Share:
Trending