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PGIM: siamo all'inizio di una nuova fase rialzista del mercato obbligazionario

Gregory Peters, co-chief investment officer di PGIM Fixed Income, prevede che il reset dei tassi potrebbe alimentare una nuova fase positiva con i bond che tornano a offrire di nuovo equilibrio ai portafogli

di Virgilio Chelli 21 Agosto 2023 12:55
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Gli aggressivi rialzi dei tassi e la successiva fase ribassista del mercato obbligazionario nel 2022 sono stati molto dolorosi per gli investitori. La crisi bancaria del 2023 si aggiunge a uno scenario già a rischio e ora le economie devono fare i conti con i contrasti e la coda lunga della crisi. È in atto un forte rallentamento delle principali economie occidentali e, alla luce degli shock recenti e della capacità limitata della Fed di contenere una crisi più ampia, lo scenario base di PGIM Fixed Income prospetta una fase di “weakflation”, con crescita debole e inflazione superiore al 2%, ma in calo, con una significativa diminuzione delle probabilità di recessione, vista la solidità del mercato del lavoro.

INFLAZIONE PIU’ PERSISTENTE IN EUROPA


Lo shock ha anche ridotto le probabilità di un atterraggio morbido o di uno scenario esuberante con alta crescita e bassa inflazione. Anche per l’Eurozona lo scenario prevede un contesto di weakflation. Gregory Peters, co-chief investment officer di PGIM Fixed Income, ritiene che il reset dei tassi potrebbe alimentare una nuova fase rialzista del mercato obbligazionario. L’inflazione inizia a scendere, soprattutto in USA, sotto la spinta dei beni core e, in misura minore, dei servizi, mentre nell’inflazione nell’Eurozona si dimostra più persistente per gli effetti indiretti dei prezzi dell’energia e le turbative più profonde nelle catene di approvvigionamento.

APPROCCIO PIU’ BILANCIATO DELLE BANCHE CENTRALI


Prima della crisi bancaria, la riduzione dell’inflazione era la massima priorità delle banche centrali, che ora secondo Peters adottano probabilmente un approccio più bilanciato avendo preso atto di rischi imprevisti. La moderazione dell’inflazione offra alle banche centrali qualche spazio di respiro, ma dati divergenti fanno emergere aspettative contrastanti sulle politiche di rialzo dei tassi. Peters rileva però che vi sono periodi in cui sviluppi negativi possono essere positivi per il mercato. Storicamente non passa molto tempo tra la fine di un ciclo di inasprimento e l’inizio uno di allentamento della Fed, con un intervallo medio di nove mesi negli ultimi quattro casi. In generale, i 12 mesi successivi alla fine dei cicli sono stati favorevoli per gli investitori obbligazionari.

ALL'INIZIO DI UNA FASE RIALZISTA DEL REDDITO FISSO


L’impatto complessivo di tassi più alti e rischi crescenti è negativo per la crescita, ma una volta che i rendimenti raggiungono livelli elevati e l’economia inizia a rallentare, le obbligazioni possono risultare alquanto interessanti, secondo l’analisi di PGIM Fixed Income, che si dice fermamente convinta che le obbligazioni siano ancora in gioco e che ci troviamo negli stadi iniziali di una nuova fase rialzista del mercato obbligazionario.

LE OBBLIGAZIONI OFFRIRANNO DI NUOVO EQUILIBRIO


Dopo un anno in cui hanno faticato a conferire ai portafogli l’equilibrio disperatamente cercato dagli investitori nelle fasi di alta volatilità azionaria, Peters prevede che, in virtù dei rendimenti più alti, le obbligazioni siano destinate a offrire nuovamente un certo equilibrio in presenza di persistente volatilità. Ad avviso dell’esperto di PGIM la prossima fase del ciclo rappresenterà per gli investitori un periodo ottimale per identificare opportunità di generazione di alfa.

RALLENTAMENTO DELLA CRESCITA E INFLAZIONE MODERATA


Lo scenario macroeconomico attuale probabilmente tornerà alle condizioni pre-Covid19 nel lungo termine, osserva Peters in conclusione con fattori secolari, come l’invecchiamento demografico, elevati livelli di debito e riduzione della leva finanziaria, oltre a maggiori tensioni geopolitiche, che probabilmente riporteranno a un rallentamento della crescita e inflazione moderata.
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