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L'apertura dei mercati

Borse deboli con immobiliare cinese in crisi, Exor acquista il 15% di Philips

Partenza cauta per i listini europei, appesantiti dalle preoccupazioni per le difficoltà del mercato immobiliare in Cina. John Elkann: "Salute e tecnologia sono ambiti che interessano a Exor"

di Antonio Cardarelli 14 Agosto 2023 09:13
financialounge -  Borse europee exor mercati philips Piazza Affari

Avvio nel segno della cautela per i listini europei a inizio settimana. Piazza Affari cede lo 0,2%, in linea con Londra e Parigi. Francoforte in avvio poco sopra la parità.

EXOR ACQUISTA IL 15% DI PHILIPS


La notizia che apre la settimana arriva da Exor, holding della famiglia Agnelli, che ha comprato il 15% della società olandese Philips. L'investimento, spiega una nota congiunta, “sostiene pienamente della leadership, della strategia e del potenziale di creazione di valore di Philips” e consentirà a Exor di “nominare un componente del consiglio di sorveglianza di Philips”. Philips, sottolinea il comunicato, “ha una posizione di leadership in segmenti attraenti del mercato della tecnologia per la salute, con un portafoglio innovativo e una solida base clienti”. Ai valori attuali del colosso olandese, l’operazione vale circa 2,6 miliardi di euro. Nelle prime battute il titolo Philips segna un rialzo superiore al 5%.

LE PAROLE DI JOHN ELKANN


L'investimento di Exor non porterà ad alcuna diluizione ed è avvenuto principalmente con acquisti sul mercato e attraverso un accordo con “un'importante istituzione finanziaria”. “Sebbene Exor non intenda comprare altre azioni Philips nel breve termine - conclude la nota - nel tempo l'accordo consente a Exor, a sua discrezione, di aumentare la partecipazione fino a un massimo del 20% del capitale di Philips”. “Il percorso di cambiamento intrapreso da Philips negli ultimi anni ha creato una società che combina due aree - salute e tecnologia - su cui siamo impegnati”, ha commentato l'a.d. di Exor John Elkann.

PREOCCUPA L’IMMOBILIARE CINESE


La Borsa di Tokyo ha aperto in rosso la settimana. L’indice Nikkei ha chiuso in calo dell’1,3%. L'andamento dell'economia cinese - domani saranno pubblicate le statistiche di luglio su vendite al dettaglio e produzione industriale - e il nodo dell'inflazione americana, complice l'ultimo rialzo dei prezzi alla produzione diffuso venerdì, sono i principali fattori di apprensione per gli operatori. In Cina preoccupa principalmente l’andamento del mercato immobiliare (sospesi gli scambi dei bon del colosso Country Garden), mentre la tensione geopolitica torna a salire dopo la condanna, da parte di Pechino, della visita negli Usa del vicepresidente di Taiwan William Lai.

VALUTE E MATERIE PRIME


Sul mercato valutario, l'euro scende ancora a 1,0932 dollari da 1,0957 venerdì in chiusura. Sul fronte dell'energia, i timori sulla tenuta della domanda globale pesano sul prezzo del petrolio: i future ottobre sul Brent perdono l'1,23% a 85,74 dollari al barile, mentre i contratti per settembre sul Wti sono in calo dell'1,2% a 82,19 dollari. In rialzo del 4,2% a 36,8 il prezzo del gas naturale ad Amsterdam.
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