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Outlook secondo semestre

Fidelity International: il 2023 che nessuno si aspettava può ancora riservare sorprese

Tanti sono stati gli eventi imprevedibili nei primi sette mesi dell’anno e non ci si deve far ingannare dall’euforia del mercato azionario che ha portato le valutazioni di alcuni titoli su livelli insostenibili. Il focus in queste fasi d’incertezza deve essere sulla qualità al giusto prezzo

di Redazione 3 Agosto 2023 08:00
financialounge -  BCE Donatella Principe FED Fidelity International inflazione World Economic Outlook

Un 2023 anomalo. Non si potrebbe trovare un aggettivo migliore per descrivere la prima parte di quest’anno, caratterizzata da eventi imprevedibili. Donatella Principe, Director - Market and distribution strategy di Fidelity International ripercorre i primi sette mesi di quest’anno, citando la crisi bancaria americana, che ha fatto temere un ritorno ai tempi di Lehman, il tentativo della banca centrale americana di contenere l’inflazione e nel frattempo garantire la stabilità finanziaria. “Se da una parte la Fed ha, quindi, continuato ad alzare i tassi e vendere titoli – dice la Principe – dall’altra ha concesso liquidità alle banche. La Fed ha così evitato che una crisi di liquidità diventasse una crisi d’insolvenza con effetto contagio sistemico, senza compromettere però la credibilità della sua lotta all’inflazione. Non di meno la crisi bancaria ha innescato una lenta ma inesorabile stretta di liquidità nell’economia reale, che si sta rivelando molto più efficace della stessa azione restrittiva della Fed nel raffreddare la domanda”.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE SOSTIENE LE QUOTAZIONI


A dispetto, però, di una crisi bancaria partita dal settore tecnologico, l’azionario è stato fin qui guidato al rialzo proprio dall’It, sulla scia di un entusiasmo per l’intelligenza artificiale così incontenibile da far paventare a molti l’euforia della bolla tecnologica del 2000. Tra le crisi del 2023 un posto speciale va a quella del tetto del debito Usa di questa primavera: mai si era visto un Congresso Usa mai così diviso e con il rischio di ripetersi di uno scenario come quello del 2011 (con la perdita del rating AAA dell’America).

PREVEDIBILE IL RALLENTAMENTO DELLA CINA


Meno imprevedibile ma ugualmente eccezionale è il rallentamento della Cina. Per Fidelity International la ripresa dell’economia del Dragone si sta concretizzando in modo diverso dalle aspettative del mercato, con crescente delusione da parte degli investitori: non sta assumendo infatti la forma a V attesa, ma piuttosto “a onde”, secondo la definizione usata da Pechino. Infine, c’è la recessione tanto temuta ma non ancora avvenuta. L’economia si sta mostrando incredibilmente resiliente e con essa i risultati delle aziende. Ma è proprio questo mix di resilienza economica da una parte e sorprese negative dall’altra (crisi bancaria, crisi del debito Usa, etc.) che ha portato un’ampia volatilità nell’aspettative sull’evoluzione della politica monetaria.

INFLAZIONE SORVEGLIATA SPECIALE


“L’inflazione core si è rivelata invece particolarmente persistente – continua Donatella Principe – e che ci ha anzi portati alla situazione attuale: l’undicesimo rialzo del costo del denaro a luglio, il terminal rate che è stato nuovamente rivisto al rialzo dalla Fed in occasione del meeting di giugno e un Powell ancora falco, che ha ribadito il suo mantra dell’higher for longer. A smentire un mercato che continua a insistere nella sua scommessa sul pivot della politica monetaria c’è stato anche l’ultimo meeting della Bce, nel quale la Lagarde ha escluso in modo categorico un possibile taglio dei tassi”.

DIFFERENZE TRA AZIONARIO E OBBLIGAZIONARIO


In questo clima d’incertezza, ci sono segnali discordanti che vengono dal mercato. “In realtà l’andamento del mercato azionario – dice Donatella Principe – è esso stesso un’anomalia, perché alla performance positiva complessiva fa da contraltare una elevata concentrazione dei titoli che guidano la dinamica dell’indice: la più alta di sempre. Se i magnifici sette (Apple, Microsoft, Alphabet , Amazon, Meta , Nvidia, Tesla) registrano un guadagno medio da inizio anno intorno al 75%, con un contributo all’indice di circa il 20%, l’S&P500 al netto di questi sette titoli viaggia in territorio negativo. Questa anomalia di performance è rafforzata da quella sul divario nella volatilità tra mercato azionario e obbligazionario: nell’azionario siamo ai livelli più bassi dal pre-Covid e di un quarto inferiori alla media a 10 anni; nell’obbligazionario si viaggia quest’anno su livelli superati solo ai tempi della crisi dei subprime. Come nella performance di Borsa e nelle valutazioni, l’obbligazionario sembra incorporare molti più rischi dell’azionario. Ma attenzione che sempre più insistentemente si parla di un effetto tecnico legato al mercato delle opzioni che tiene artificialmente bassa la volatilità azionaria, falsando la percezione del rischio. Per altro con le banche centrali che hanno abbandonato la forward guidance e sono diventate data dependent la volatilità sistemica è destinata ad aumentare”.

DIVERSIFICAZIONE DI PORTAFOGLIO


In linea con la view di Fidelity basata sul tema di “Resilienza oggi, fragilità domani”, anche il Fondo monetario internazionale ha intitolato il suo ultimo World Economic Outlook “Resilienza di breve periodo ma sfide persistenti”. Con i crescenti segnali di fragilità economica che si accumulano, negli investimenti bisogna prestare attenzione alla gestione del rischio e Fidelity International consiglia di “evitare la concentrazione e le scommesse secche, prediligendo portafogli ben diversificati. Inoltre, di fronte all’euforia su alcuni temi di moda, che ha portato le valutazioni di alcuni titoli su livelli insostenibili, ricordare che il focus in queste fasi d’incertezza deve essere sulla qualità al giusto prezzo”.
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