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Seconda metà dell'anno

Schroders: nel credito puntiamo su società investment grade

Le aziende difensive, con profili resilienti e sostenibili che offrono un reddito stabile nonostante la volatilità del mercato dovrebbero ottenere risultati migliori in questo contesto rispetto alle loro controparti più cicliche

di Leo Campagna 1 Agosto 2023 16:42
financialounge -  inflazione Julien Houdain Martin Coucke rendimenti Schroders

La recessione dei mercati sviluppati, prevista per la prima parte del 2023, dovrebbe essere rimandata, molto probabilmente alla seconda parte dell’anno. Ma dovrebbe trattarsi, secondo Julien Houdain, Head of Global Unconstrained Fixed Income, e Martin Coucke, Credit Portfolio Manager di Schroders, di una contrazione piuttosto superficiale.

UN’ATTENTA SELEZIONE DEI TITOLI PER GENERARE RENDIMENTI


“Vediamo segnali positivi in questo senso” spiegano i due manager “a cominciare dalla frenata del tasso mensile di inflazione grazie al significativo e costante rialzo dei tassi delle banche centrali che, almeno per il momento, sembrano in generale orientate a iniziare a rallentare il ciclo restrittivo”. Il contesto resta difficile e richiede un’attenta selezione dei titoli per generare rendimenti. “Nel credito, si dovrebbe anche considerare la quantità di rischio assunta i termini di duration del portafoglio per tenere conto del rallentamento economico e per fornire un migliore cuscinetto contro l’attuale contesto dei tassi” riferiscono Houdain e Coucke.

INFLAZIONE E TASSI PIÙ ALTI A LUNGO


Intanto i mercati scontano un calo significativo dell’inflazione nei prossimi 6-12 mesi e questo potrebbe indicare che i tassi terminali siano vicini al loro picco, almeno negli Stati Uniti, mentre in Europa potrebbe volerci un po’ di tempo in più. “Nonostante l’inversione di tendenza dell’inflazione, è probabile che prezzi al consumo e tassi di interesse elevati persistano ancora a lungo, mantenendo sostenuta anche la volatilità” specificano i due manager di Schroders.

LA FLESSIBILITÀ RESTA FONDAMENTALE


I quali delineano gli scenari su come potrebbe evolvere la situazione. “Finora l’economia ha mostrato una solida resilienza ad eccezione di alcune crepe nel settore bancario. Tuttavia, se il rallentamento economico fosse troppo lento l’inflazione potrebbe ricominciare a salire, costringendo le banche centrali ad ulteriori rialzi dei tassi di interesse. Per questo è importante essere flessibili e in grado di cambiare le proprie prospettive a seconda di ciò che si osserva sul mercato e di ciò che rivelano i dati più recenti” argomentano Houdain e Coucke.

LA DISTINZIONE FRA IL SETTORE BANCARIO USA E QUELLO EUROPEO


Osservato speciale resta il settore bancario dopo le recenti crisi di marzo, ma cominciando a fare una distinzione tra il settore europeo e quello statunitense. “E’ stata soprattutto la mancanza di regolamentazione di quest’ultimo a innescare le crisi degli istituti regionali mentre il fallimento di Credit Suisse è stato più il risultato di anni di cattiva gestione piuttosto che un problema sistemico del settore bancario europeo” fanno sapere i due esperti di Schroders secondo i quali anche negli Usa ci sono comunque molte opportunità interessanti da saper cogliere.

I SETTORI DA SEGUIRE


Houdain e Coucke, orientati sulle società investment grade, ritengono che le aziende difensive che offrono un reddito stabile nonostante la volatilità del mercato dovrebbero ottenere risultati migliori in questo contesto rispetto alle loro controparti più cicliche. Da preferire le realtà con profili aziendali resilienti e sostenibili, con una buona capacità di generare flussi di cassa per far fronte a costi di finanziamento potenzialmente più elevati.

FOCUS SUL SEGMENTO LOGISTICO EUROPEO


“Dal momento che gli spread obbligazionari sono prossimi ai massimi storici, la maggiore opportunità di generare extra rendimento (alpha) è nel settore immobiliare. È vero che l’aumento dei tassi d’interesse negativo per il settore è stato sensibile ma non ha causato deterioramenti rilevanti dei fondamentali, grazie all’indicizzazione degli affitti all’inflazione. Il segmento logistico europeo appare particolarmente interessante, in quanto è ancora incline a beneficiare dell’ulteriore adozione dell’e-commerce. Inoltre, l’Europa deve ancora recuperare terreno rispetto a Paesi più avanzati come il Regno Unito o gli Stati Uniti”, concludono Houdain e Coucke.
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