Mercati e investimenti

Mercati e imprese più forti si preparano all’atterraggio nella nuova normalità

La politica monetaria è più vicina all’obiettivo in Usa, ma in Europa il viaggio potrebbe essere più rapido nel ritorno a una normalità nuova con nuove incognite e opportunità dopo un quarto di secolo di shock e risalite

di Stefano Caratelli 31 Luglio 2023 08:22

financialounge -  mercati Weekly Bulletin
Mercati, economie e imprese del mondo sviluppato stanno concludendo un lungo quarto di secolo in cui sono stati temprati e alla fine rafforzati da una serie di shock senza precedenti, per varietà e rapidità di successione. Il millennio è partito con l’uno-due della bolla di internet e dell’11 settembre, che mise fine ai quasi vent’anni d’oro dell’economia americana targati Reagan, Bush senior e Clinton, nel segno della duplice sconfitta prima dell’inflazione e poi dell’URSS collassata, con l’inizio di una globalizzazione che sembrava aprire assetti definitivi della geopolitica globale. Fino al 2007 il rischio principale percepito era l’estremismo di matrice islamica, con le guerre in Afghanistan e in Iraq di Bush figlio, fino alla nuova crisi covata nel cuore della finanza americana, esplosa in assenza di anticorpi regolatori e comportamentali, poi esondata n Europa con la crisi del debito sovrano.

IL SALVATAGGIO DELLE BANCHE CENTRALI


Economie, mercati e imprese hanno resistito e poi recuperato grazie soprattutto alla scesa in campo delle banche centrali sulle due sponde dell’Atlantico, guidate da Ben Bernanke e da Mario Draghi. La rete di protezione del Quantitative Easing salvò il sistema dal collasso, mentre la Cina nel suo nuovo ruolo di fabbrica del mondo consentiva alle economie di crescere senza tensioni inflazionistiche. Ma le ferite inferte dalla crisi dei mutui subprime erano molto profonde, e ci vollero anni al sistema bancario americano e europeo per rimettersi in sesto, mentre le autorità costruivano un nuovo sistema di regole per prevenire gli eccessi dell’esuberanza finanziaria. Alla fine del secondo decennio del secolo sembrava che il ritorno alla normalità fosse maturo, e le banche centrali si preparavano a ripristinare una politica monetaria più coerente con un quadro di crescita.

LA RISPOSTA EFFICACE DI POLITICHE MONETARIE E FISCALI


Ma a quel punto arriva la pandemia a cambiare di colpo le carte in tavola, e due anni dopo l’attacco russo all’Ucraina: normalità monetaria e stabilità geopolitica vengono bruscamente rimesse in discussione. Questa volta però il sistema è temprato e vaccinato, la risposta delle politiche monetarie e fiscali è immediata ed efficace come anche quella all’emergenza energetica, soprattutto da parte dell’Europa. Anche nel contrasto alla risorgenza dell’inflazione, causata dall’effetto combinato di uscita violenta dallo shock da Covid e dal caro energia, la risposta è stata adeguata e si sta vedendo. Il risultato è che mercati, economie e imprese sono di nuovo in viaggio verso la nuova normalità, temprati e più forti, con nuovi rischi con cui fare i conti, a cominciare da una variabile geopolitica tornata minacciosa, con un occhio anche alle variabili della transizione energetica.

LA DISTANZA È PIÙ CORTA IN USA MA IL CAMMINO POTREBBE ESSERE PIÙ VELOCE IN EUROPA


Il miglior barometro è dato da inflazione e politica monetaria. In America il traguardo sembra più vicino, con il tasso dei Fed Fund che viaggia al 5,5% a fronte di prezzi al consumo misurati dall’indicatore PCE ‘core’ poco sopra il 4%, ma il cammino per riportarlo al 2% voluto dalla Fed potrebbe durare diversi trimestri. In Europa la distanza da coprire è maggiore, con un’inflazione che viaggia ancora ben sopra il tasso della BCE, al 5,5% contro il 4,25%, ma il cammino per raggiungere l’obiettivo potrebbe rivelarsi più breve, come mostrano le stesse proiezioni della Banca Centrale che pure sono giudicate fin troppo prudenti.

REAZIONE STRAORDINARIA A UN TRIPLO SHOCK


All’ultimo triplo shock di pandemia, emergenza energetica, inflazione e conseguenti tassi elevati, mercati, economie e imprese hanno reagito con straordinaria resilienza: la recessione più annunciata della storia alla fine non è arrivata in America e tutto sommato neppure in Europa, le imprese hanno continuato a macinare utili, anche se con qualche rallentamento, e i mercati azionari si stanno riavvicinando ai massimi, spinti non solo dall’euforia per l’Intelligenza Artificiale ma sostenuti anche dai settori che avevano sofferto di più nelle crisi del decennio scorso, a cominciare dalle banche e dai ciclici.

BOTTOM LINE


Agosto non è il mese migliore per testare la direzione dei mercati, l’anno scorso Wall Street ingannò gli investitori con una falsa partenza per poi ripiegare pesantemente, meglio aspettare settembre e dedicare le vacanze a prepararsi a cogliere le occasioni e a capire come evitare i rischi della nuova normalità che dovrebbe prendere forma nel 2024.

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