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Obiettivi di sostenibilità

Morgan Stanley IM: ecco perché dobbiamo preoccuparci delle emissioni nocive

Le principali soluzioni in campo climatico dovrebbero migliorare la competitività delle imprese riducendo le loro emissioni: identificare queste soluzioni è vitale per aziende, investitori retail e istituzionali

di Leo Campagna 29 Luglio 2023 15:00
financialounge -  Adam Ross cambiamento climatico effetto serra Morgan Stanley Investment Management Net Zero Vikram Raju

I cambiamenti climatici stanno influenzando ogni aspetto dell'economia globale. I decisori politici stanno rispondendo in modo incoraggiante con 127 paesi e 917 delle più grandi aziende, che nel loro insieme rappresentano l'88% delle emissioni globali e il 92% del Pil mondiale, che hanno stabilito obiettivi net-zero. Nonostante queste ambizioni, il percorso verso net-zero non è chiaro, sebbene siano chiaramente due gli obiettivi complementari da raggiungere: rimuovere le emissioni dall'atmosfera attraverso la cattura dell'aria inquinata ed evitare che le emissioni nocive entrino nell'atmosfera attraverso opportune soluzioni climatiche.

LE GRANDI COMPAGNIE NELL’ELENCO DI FORTUNE 500


L’elenco dettagliato delle emissioni da evitare aiutano a definire quali prodotti o servizi abbiano il massimo potenziale per decarbonizzare. Può essere utile per le aziende, per gli investitori retail e per gli investitori istituzionali per adottare le più efficaci soluzioni climatiche. Le grandi compagnie, come quelle nell’elenco di Fortune 500, si concentrano sempre più sulla riduzione delle loro emissioni, sia per le loro scelte strategiche che in conformità con i requisiti normativi. Hanno bisogno di percorsi virtuosi per crescere emettendo meno gas ad effetto serra (GHG).

MISURARE L’IMPATTO


“Le aziende che possono risolvere questo problema per i loro clienti e per i consumatori hanno una significativa opportunità e i team di gestione devono essere in grado di misurare l'impatto dei prodotti e quante emissioni vengono evitate. Si tratta di un approcciocruciale perché quantifica la CO2 evitata dall'uso di un prodotto ricavando un probabile vantaggio competitivo”, fanno sapere Vikram Raju, Head of Climate Investing, Private Credit & Equity, e Adam Ross, Principal, 1GT Team, Private Credit & Equity di Morgan Stanley Investment Management.

GLI INVESTITORI RETAIL


Gli investitori retail, dal canto loro, devono invece identificare accuratamente quali aziende stiano decarbonando e in che modo siano orientate a trovare le più innovative tecnologie climatiche. “L'analisi delle emissioni evitate” sottolineano Raju e Ross “può fornire questa intuizione e guidare il processo decisionale focalizzando gli investitori sui sotto-settori all'interno di temi che sono di maggior impatto e più preziosi per un'economia”.

CRESCE L’ATTENZIONE ALLA DECARBONIZZAZIONE


Mentre cresce l’attenzione alla decarbonizzare, non sembra una coincidenza che molti dei settori della sostenibilità più gettonati negli ultimi anni (ad esempio, il recapito della spesa a domicilio, l'agricoltura verticale, la carne a base di vegetali) abbiano sofferto significativamente nella recente recessione. “L'analisi delle emissioni evitate di questi settori mostra in molti casi un impatto limitato di carbonio e i consumatori hanno probabilmente riconosciuto che esistono migliori opportunità altrove” riferiscono i due manager di Morgan Stanley IM.

L’ANALISI DELLE EMISSIONI EVITATE


Per identificare le soluzioni effettivamente più efficaci, gli investitori possono utilizzare l'analisi delle emissioni evitate che quantifica la riduzione di GHG dei prodotti concorrenti. “Ad esempio, l'installazione di una nuova pompa di calore può ridurre le emissioni associate all'uso del gas fino al 70% ogni anno con anche un sensibile beneficio in termini di costi” commentano Raju e Ross.

INVESTITORI ISTITUZIONALI


Relativamente agli investitori istituzionali, distinguere tra le centinaia di fondi focalizzati sulla sostenibilità è diventato per loro un compito arduo, dal momento che devono confrontare una vasta gamma di metriche, molte delle quali sono auto-definite e specifiche del fondo. La buona notizia è che a loro disposizione sono disponibili alcuni fattori unici, dai key performance indicator (KPI) universali alle linee guida per la misurazione fino alla definizione di obiettivi chiari, per valutare meglio le potenziali opportunità di decarbonizzazione.

GUARDANDO AL FUTURO


“Questi fattori possono combinarsi per aiutare gli istituzionali a capire quali fondi stiano effettivamente offrendo un impatto contenuto e, soprattutto, misurare il loro successo nel farlo. Guardando al futuro, ci aspettiamo che le principali soluzioni miglioreranno la competitività delle imprese e ridurranno le loro emissioni. Identificare queste soluzioni è vitale per aziende, investitori retail e istituzionali” concludono i due manager di Morgan Stanley Investment Management.
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