L’apertura dei mercati

Borse Ue deboli frenate da Pil cinese che cresce meno delle attese

Avvio sotto la parità per i principali listini del Vecchio Continente, che arrivano dalla migliore settimana da marzo. In Cina rallenta l’economia e cresce la disoccupazione giovanile. Euro stabile, giù petrolio e gas

di Fabrizio Arnhold 17 Luglio 2023 09:07
financialounge -  borse cina inflazione mercati

Le Borse europee iniziano la settimana in rosso, dopo che l’economia cinese nel secondo trimestre del 2023 è cresciuta meno delle attese e dopo aver chiuso la migliore settimana da marzo. A Milano il Ftse Mib apre a -0,38%, il Dax di Francoforte a -0,22%, il Cac 40 di Parigi a -0,88%, l’Ibex 35 di Madrid a -0,21% e il Ftse 100 di Londra a -0,37%.

LA FRENATA DELLA CINA


L’economia cinese è cresciuta a ritmo ridotto a causa dell’indebolimento della domanda interna ed estera, con un rallentamento rispetto al ritmo del post-Covid. Il Pil del secondo trimestre è cresciuto meno delle attese. Le autorità cinesi dovranno ora riuscire a mantenere l’economia a livelli accettabili per non compromettere la ripresa, cercando anche di ridurre la disoccupazione, con quella giovanile che sale al 21,3%.

L’INFLAZIONE IN ITALIA


In mattinata è atteso il dato sull’inflazione in Italia su anno di giugno (stima 6,4% contro 7,6% di maggio). Poi toccherà alle banche centrali, con i meeting della Fed e della Bce, con probabili rialzi dei tassi di interesse anche a luglio, nel tentativo di riportare l’inflazione sotto la soglia fissata. Secondo la maggior parte degli analisti, la Bce alzerà i tassi di ulteriori 25 punti base la prossima settimana. Occorrerà poi attendere i dati sui prezzi per valutare le decisioni di settembre.

EURO STABILE


Sul versante valutario, stabile l’euro che scambia a 1,1233 dollari. In calo il prezzo del petrolio, con il contratto del Brent scadenza settembre che scende dell’1,43% a 78,73 dollari al barile, mentre il Wti cede l’1,3% e tratta a 74,44 dollari al barile. Scende anche il prezzo del gas ad Amsterdam (-5%) a 24,7 euro per megawattora. Lo spread apre in rialzo a 167 punti, dai 165 del precedente closing, invariato il rendimento annuale italiano al 4,16%.
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