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Strategie di investimento

Per Capital Group la liquidità "parcheggiata" è un segnale rialzista per i mercati

Secondo Matteo Astolfi (Capital Group) adesso le azioni che distribuiscono dividendi e alcune obbligazioni a breve e medio termine costituiscono due interessanti fonti di impiego della liquidità

di Leo Campagna 11 Luglio 2023 07:55
financialounge -  Capital Group Matteo Astolfi mercati

Lo scorso anno la persistente crescita dell’inflazione ha costretto le banche centrali a un continuo aumento dei tassi di interesse che ha rallentato le prospettive relative alla crescita economica. Un contesto particolarmente sfavorevole ai mercati finanziari, con pesanti perdite a doppia cifra sia per l’azionario che per l’obbligazionario. Molti investitori hanno spostato gli asset finanziari e quelli alternativi verso i mercati monetari (tra cui fondi del mercato monetario e Treasury a breve termine) attratti anche dalla continua volatilità dei mercati e dai rendimenti relativamente elevati raggiunti dagli strumenti liquidi.

MERCATO MONETARIO USA RECORD AL 31 MAGGIO 2023


Una dinamica che ha portato il mercato monetario USA fino al totale record di 5.400 miliardi di dollari USA al 31 maggio 2023. “Quest’anno” fa notare Matteo Astolfi, Head of Client Group Italy di Capital Group “le condizioni sono cambiate e gli investitori di lungo periodo potrebbero decidere di riconsiderare il loro approccio”. Un’osservazione che prende atto del fatto che i livelli di liquidità hanno raggiunto il massimo proprio in prossimità di due recenti minimi del mercato.

LA CRISI FINANZIARIA GLOBALE E LA PANDEMIA


Per esempio, durante la crisi finanziaria globale il picco degli asset dei fondi del mercato monetario è stato toccato due mesi prima del raggiungimento del minimo da parte del mercato azionario USA, ossia il 9 marzo 2009. L’indice S&P 500 è salito del 40% nei tre mesi successivi e del 55% nei sei mesi successivi. Stessa dinamica durante la pandemia:  il massimo degli asset dei fondi del mercato monetario sono stati toccati nelle settimane successive al marzo 2020, quando l'indice S&P 500 ha registrato il minimo di quella crisi.

NON RINUNCIARE AL POTENZIALE DI RENDIMENTO A LUNGO TERMINE


Sebbene le perdite subite nel 2022 siano state piuttosto pesanti, gli investitori più avversi al rischio potrebbero valutare la possibilità di allocare una parte delle liquidità. “Pensiamo che le azioni che distribuiscono dividendi, che offrono reddito e un potenziale di apprezzamento del capitale, e alcune obbligazioni a breve e medio termine, che presentano rendimenti ben più consistenti rispetto al 2022, consentano di non rinunciare al potenziale di rendimento a lungo termine” spiega Astolfi.

PORTAFOGLI 60% AZIONI E 40% BOND


Certo, ammette il manager di Capital Group, molti investitori sono diventati scettici rispetto alle strategie bilanciate dopo quanto accaduto lo scorso anno ma in futuro i portafogli bilanciati (come per esempio quello 60% azioni e 40% bond) potrebbero continuare a realizzare rendimenti interessanti, riducendo al contempo il rischio.

TORNARE AD ADOTTARE UNA STRATEGIA BILANCIATA


“I prezzi al consumo sembrano ormai vicini alla stabilizzazione mentre la Fed ha deciso per una pausa del proprio ciclo di rialzo dei tassi. Un momento che potrebbe essere quello giusto per gli investitori nel tornare ad adottare una strategia bilanciata. Le valutazioni delle varie azioni sono più interessanti e le obbligazioni offrono un reddito superiore e un potenziale di rendimento più elevato” riferisce Astolfi.

COSA INSEGNANO I DATI A PARTIRE DAL 1995


Negli ultimi quattro cicli di politica monetaria restrittiva a partire dal 1995, investire dopo l'ultimo rialzo dei tassi della Fed ha permesso di realizzare ottimi rendimenti, sia per le azioni che per le obbligazioni. Inoltre, tiene a sottolineare l’Head of Client Group Italy di Capital Group, i rendimenti più brillanti sono stati registrati nei primi 12 mesi successivi all'ultimo rialzo dei tassi.
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