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Più soldi in busta paga da luglio 2023 con taglio cuneo fiscale

Il decreto lavoro prevede un taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti di 4 punti percentuali per redditi fino a 35mila euro che si traduce in aumenti in busta paga. Ecco di quanto

di Redazione 5 Luglio 2023 09:00
financialounge -  cuneo fiscale dl lavoro economia fisco

Per i redditi fino a 35mila euro, lo stipendio sarà più alto. Nel decreto lavoro, infatti, il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti sale di 4 punti percentuali. Niente di definitivo, però, perché la misura è solo temporanea e finirà di essere valida a fine dicembre 2023. Il ministero del Lavoro comunica che con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale della legge di conversione del decreto 48 numero "scatta il taglio di sei punti percentuali dell’aliquota contributiva a carico dei lavoratori subordinati che guadagnano fino a 35mila euro lordi annui per i periodi di paga da luglio a dicembre 2023. È di sette punti percentuali il taglio per chi guadagna fino a 25mila euro".

I CALCOLI DELLA CGIA


Secondo i conti dell’ufficio studi della Cgia, per gli stipendi fino a 25mila euro lordi, il taglio del cuneo fiscale passa dal 3 al 7 per cento. Questo significa che la busta paga potrà contare di un aumento di stipendio attorno ai 70 euro al mese. Per chi guadagna da 25 a 35mila euro, invece, la riduzione sale dal 2 al 6 per cento. Tradotto in aumento in busta paga equivale a 90 euro in più.

INTERESSATI 13,5 MILIONI DI LAVORATORI


Il taglio del cuneo fiscale riguarda circa 13,5 milioni di lavoratori dipendenti in Italia, pari a circa l’86,3 per cento dei lavoratori dipendenti occupati nel settore privato. Nel 2022 il fisco ha potuto contare su 20 miliardi recuperati dalla lotta all’evasione fiscale. Per il Mef, questo dato è “l’ennesima dimostrazione che negli ultimi anni la lotta contro l’infedeltà fiscale sta producendo i suoi frutti”.

SCENDE IL TAX GAP


Nonostante il 2020 sia stata un anno particolare a causa della pandemia, per il ministero delle Finanze, “il tax gap stimato dal Mef è sceso a 89,8 miliardi di euro; di cui 78,9 sono ascrivibili al mancato gettito tributario e gli altri 10,8 miliardi sono il ‘frutto’ dell’evasione contributiva", sottolinea la nota.
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