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Investimenti sostenibili

Pictet Asset Management illustra come investire nell'ESG 3.0

È necessario che gli investitori guardino oltre i leader di mercato per trovare opportunità di investimento interessanti in aree meno battute, ad esempio tra le aziende in fase di transizione

di Leo Campagna 5 Luglio 2023 18:00
financialounge -  ESG investimenti sostenibili mercati Pictet Asset Management Yuko Takano

I criteri ESG 1.0 dell’investimento responsabile erano incentrati sulle esclusioni, vale a dire i settori da eliminare dai portafogli dei clienti che desideravano investire coerentemente con convinzioni orientate alla responsabilità. Successivamente si è passati alle strategie ESG 2.0, incentrate meno sulle esclusioni e più sulla ricerca di società innovative in grado di contribuire a un futuro sostenibile.

GLI SCORE DI SOSTENIBILITA’ DI MSCI O DI SUSTAINALYTICS


“Un punto debole di questo approccio” fa sapere Yuko Takano, Senior Investment Manager di Pictet Asset Management “è il ricorso a score di sostenibilità pubblicati da MSCI o Sustainalytics, che sono retrospettivi e strettamente focalizzati. Per esempio, le aziende tecnologiche, bancarie o sanitarie raggiungono score molto elevati, poiché il loro impatto ambientale è nettamente inferiore a quello delle imprese del settore industriale o petrolifero”.

I CRITERI ESG 3.0


Secondo la manager siamo in procinto di entrare nella fase successiva, quella che implementa i criteri ESG 3.0 e che si contraddistingue per il ritorno ai fondamentali e all'esecuzione di ricerche approfondite sulle aziende. È necessario, aggiunge Takano, che gli investitori guardino oltre i leader di mercato per trovare opportunità di investimento interessanti in aree meno battute, ad esempio tra le aziende in fase di transizione.

COME INVESTIRE NELL’ESG 3.0


“Ci concentriamo sulle aziende in fase di transizione, in cui cominciano a ridurre il proprio impatto e ad assumere una condotta ESG migliore, e il cui potenziale non è ancora stato del tutto apprezzato dal mercato. Riscontriamo molte opportunità di investimento in alcuni dei settori meno valorizzati, come quello industriale e in alcuni casi quello energetico e delle utility, senza i quali non sarebbe possibile una transizione veramente sostenibile”, riferisce la manager di Pictet AM.

UNA GRANDE QUANTITA’ DI INFORMAZIONI DA ANALIZZARE


L’approccio prevede la raccolta di una grande quantità di informazioni e l’analisi aziendale da diverse prospettive e in modo autonomo senza vincoli rispetto alle valutazioni delle agenzie di rating specializzate. Un elemento chiave è poi rappresentato dall'engagement con un numero selezionato di aziende, con le quali Pictet AM si confronta fino a quattro volte all'anno, per guidarle lungo il percorso di transizione. “L'engagement, la collaborazione attiva, è un processo bidirezionale: le aziende sono desiderose di imparare, in primo luogo come gestire la reportistica o come muovere i primi passi” specifica Takano

COME MISURARE L’IMPATTO


Relativamente alla misurazione dell'impatto, la manager ricorda che è possibile determinarlo in tante forme diverse. “Monitoriamo tutti gli indicatori chiave di performance KPI  (Key Performance Indicators) tramite i quali si misura l'efficacia con cui un'azienda sta raggiungendo i propri obiettivi di sostenibilità, e ci assicuriamo che le aziende raggiungano i nostri obiettivi. Per quel che riguarda la sfera ambientale, ci sono indicatori più immediati come, ad esempio, gli obiettivi "net zero". Un alto numero di aziende, inoltre, già dichiara le emissioni Scope che comprendono le emissioni dirette e indirette di gas a effetto serra”, puntualizza Takano.

UN LAVORO IN DIVENIRE


Più in generale, i KPI sono diversi per ogni azienda. “Dipendiamo dalla qualità dell'informativa delle aziende, che può anche diventare uno degli obiettivi del nostro engagement. È un lavoro in divenire e ci troviamo ancora nella fase in cui ogni giorno abbiamo accesso a nuovi dati” conclude la Senior Investment Manager di Pictet Asset Management.
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