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Focus sull'obbligazionario

Per JP Morgan AM non è il momento dei governativi inglesi: meglio i Treasury USA a lungo termine

L’inflazione continua a sorprendere al rialzo e costringe la Banca d’Inghilterra a proseguire nel ciclo di rialzo dei tassi mentre la Fed si è messa in attesa. Non giocano a favore dei Gilt britannici nemmeno i fattori tecnici

di Leo Campagna 1 Luglio 2023 10:00
financialounge -  gilt inflazione JP Morgan AM mercati

Lo scorso 21 giugno i dati sull’inflazione del Regno Unito su base annua (a/a) hanno ancora una volta sorpreso al rialzo portando il carovita di maggio all’8,7%, contro l’8,4% previsto. Inoltre, le pressioni inflazionistiche mostrano una base piuttosto ampia e generalizzata e non sono imputabili ad anomalie specifiche. Tuttavia i riflettori sono puntati soprattutto sul momento il mercato del lavoro, sostenuto da una nuova accelerazione della crescita dei salari nel primo semestre 2023.

IN AUMENTO LA PERCENTUALE DI LAVORATORI INATTIVI


“La scarsa offerta di lavoratori resta il principale problema del Paese e potrebbe non risolversi nel breve termine” fa sapere il team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management nel suo Bond Bulletin settimanale. Dal 2020, infatti, la percentuale di lavoratori inattivi è in aumento in particolare per effetto dei segmenti più anziani della popolazione e da malattie croniche.

LE SFIDE ALL’ORIZZONTE


Il mercato, pur considerando i tentativi della Banca d’Inghilterra di contenere l’inflazione, comprende che le sfide all’orizzonte per l’istituto centrale inglese sono più impegnative
rispetto ad altre banche centrali dei mercati sviluppati. “Ad esempio, nell’ultima riunione la Federal Reserve ha interrotto il ciclo di inasprimento senza alzare i tassi d’interesse. Sebbene non siano da escludere altri rialzi dei tassi, l’attuale dinamica dei prezzi suggerisce che gli aumenti saranno solo marginali, seguiti da un taglio nel 2024” riferisce il Team.

PROSPETTIVE PER IL REGNO UNITO IN CONTROTENDENZA


Le prospettive per il Regno Unito sono in controtendenza rispetto a tutte le principali economie sviluppate, dove sono previsti interventi espansivi nel 2024, benché in misura diversa da regione a regione. “Il mercato sconta un ulteriore rialzo dei tassi d’interesse di circa 150 punti base (+1,50%) da parte della Banca d’Inghilterra che, inoltre, dovrà mantenere tassi più alti per un periodo sensibilmente più lungo” spiegano gli esperti di J.P. Morgan Asset Management .

LE VALUTAZIONI DEI GILT BRITANNICI


Prospettive che si riflettono anche nelle valutazioni dei titoli di stato (Gilt) britannici, che sembrano eccessive rispetto ai Treasury statunitensi e ai titoli di Stato europei e che sono prossime a quelle viste lo scorso anno, durante la crisi degli investimenti LDI (leveraged liability-driven investment). Tuttavia, sottolinea il team, alla luce dell’attuale quadro economico, questi livelli appaiono giustificati.

FATTORI TECNICI


Anche i fattori tecnici del mercato dei governativi UK non giocano a favore dell’asset class. Gli investitori esposti al Regno Unito detengono posizioni di duration lunga e nell’ultimo mese hanno continuato a incrementare tale esposizione. Una dinamica determinata dai flussi di acquisto nazionali che superano di gran lunga le medie storiche a lungo termine. Resta, tuttavia, incerta la capacità ad assorbire l’offerta futura: quella netta attesa nell’anno si attesta a circa 230 miliardi di sterline, più che doppia rispetto ai 100 miliardi del 2022. In prospettiva, entrambi i livelli sono notevolmente superiori a quelli registrati nell’ultimo decennio: in alcuni anni, i volumi netti emessi sono rimasti addirittura invariati.

ESPOSIZIONE AI TITOLI DI STATO USA A LUNGO TERMINE


Gli esperti del team Global Fixed Income di J.P. Morgan Asset Management, alla luce di tutte queste considerazioni, continuano ad adottare un approccio prudente perché, tenuto conto delle pressioni inflazionistiche che il Paese continua ad accusare, è comprensibile un tasso terminale più elevato. “Prediligiamo i titoli di Stato di Paesi che si trovano in una fase avanzata del ciclo di inasprimento monetario e siamo esposti alla duration lunga in altri mercati sviluppati soprattutto nel segmento a lungo termine degli Stati Uniti” conclude il team.
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