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La view sull'obbligazionario

Evitare le obbligazioni High Yield potrebbe essere una scelta costosa, JP Morgan AM spiega perché

Il Bond Bulletin di JP Morgan Asset Management stima possibile un ampliamento degli spread ma sottolinea anche un quadro tecnico innegabilmente solido per l’alto rendimento sia in USA che in Europa

di Virgilio Chelli 23 Giugno 2023 13:30
financialounge -  JP Morgan Asset Management mercati obbligazioni

In Europa e USA i rendimenti obbligazionari si sono mantenuti prossimi al picco degli ultimi 10 anni, offrendo un buon margine di protezione, ma gli spread non scontano in misura sufficiente il rischio di recessione. L’inasprimento monetario potrebbe mettere a dura prova la redditività innalzando i rischi estremi, per cui gli spread potrebbero allargarsi, e 600 punti base sarebbero un livello ragionevole di remunerazione per uno scenario recessivo o a fronte di una forte ondata di vendite. Inoltre, i tassi potrebbero contribuire ad attutire il colpo inferto ai rendimenti. Per fortuna, un carry elevato e la possibilità di un rally dei tassi dovrebbero attutire gli effetti dell’ampliamento degli spread, per cui evitare i mercati ad alto rendimento potrebbe essere una scelta costosa.

L'ANDAMENTO DELLE TRIMESTRALI


È l’indicazione conclusiva del Bond Bulletin settimanale del team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management, che sottolinea come gli investitori continuino a chiedersi se approfittare degli interessanti rendimenti complessivi offerti dal mercato High Yield o attendere i futuri ribassi per cogliere le occasioni. Le trimestrali hanno mostrato in generale una buona tenuta, consentendo agli indicatori del credito High Yield USA ed europeo di rimanere solidi. Ma una serie di fattori macro come i persistenti rincari degli alimentari in Europa e il minore ottimismo delle PMI in USA rendono più incerte le prospettive per i fondamentali societari. Intanto si irrigidiscono le condizioni di credito.

IL RISCHIO RECESSIONE


Il team di J. P. Morgan AM nota che alcuni titoli ad alto rendimento non sarebbero in grado di coprire il maggior costo degli interessi agli attuali livelli, men che mai in caso di recessione. Questo rischio di rifinanziamento è più evidente nell’immobiliare europeo, mentre in altri settori alcuni emittenti dovranno confrontarsi con problemi analoghi quando arriverà il momento di rifinanziarsi. Ma gli investitori High Yield potranno ancora gioire del fatto che il minimo di qualità del credito è il più alto mai registrato in una fase che precede una potenziale contrazione congiunturale. Di conseguenza, J. P. Morgan AM prevede che al massimo le aspettative di insolvenza non supereranno il 3% in Europa e il 4% negli Usa.

HIGH YIELD, DIFFERENZE TRA EUROPA E USA


Da fine marzo, gli spread dell’High Yield, sia in Usa che in Europa, si sono mossi in un intervallo ristretto tra 450 e 500 punti base, mentre un numero davvero esiguo di titoli in difficoltà viene scambiato a basse quotazioni. Se non si tiene conto delle emissioni distressed, pari al 5,3% per l’High Yield europeo e al 5,8% per quello Usa, gli spread si restringerebbero sensibilmente a circa 300 punti per l’Europa e a 350 per gli Usa. Ne risulta un elevato livello di carry che dovrebbe anche offrire un buon grado di protezione se gli spread dovessero nuovamente allargarsi. Il livello dei crediti distressed supera la media, ma resta abbondantemente inferiore ai picchi passati.

CONTRAZIONE DEL MERCATO


Anche il quadro tecnico continua a sostenere le valutazioni, sottolinea il Bond Bulletin. Sebbene quest’anno i fondi High Yield europei abbiano registrato flussi retail decisamente modesti e gli omologhi USA addirittura deflussi, il mercato ha continuato a contrarsi. Il ritorno di alcuni crediti alla qualità Investment Grade e il rimborso del debito assunto nella pandemia hanno determinato una contrazione del mercato. Pur in ripresa nelle due regioni, le emissioni primarie hanno perlopiù rifinanziato il debito esistente contribuendo in misura modesta a un aumento dell’offerta netta. In prospettiva, il team di J. P. Morgan AM si aspetta un incremento stagionale dell’offerta prima del rallentamento estivo e un maggior numero di ‘angeli caduti’ rispetto alle ‘stelle nascenti’ nel secondo semestre, il che potrebbe indebolire le condizioni tecniche dell’High Yield che sono “innegabilmente solide”.
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