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L’eredità di Berlusconi: un impero a rischio?

Società che capitalizzano miliardi di euro, ma dubbi che attanagliano migliaia di persone. Con nomi ai vertici che potrebbero cambiare nel prossimo futuro. E la Borsa ha subito scommesso proprio puntando su possibili riassetti proprietari soprattutto per quanto riguarda Mediaset, la provincia dell’impero con la situazione più complessa

di Lorenzo Cleopazzo 18 Giugno 2023 09:30
financialounge -  economia Mediaset Silvio Berlusconi sunday view

Se n’è parlato, scritto, discusso.

Qualcuno ha parlato di “fine di un’era”, qualcuno ha discusso per le scelte politiche di Berlusconi, qualcun altro lo ricorda invece per la sua presenza nel mondo dello sport.

E poi invece c’è chi vuole guardare quella figura da un’altra prospettiva, perché prima che presidente di governi e di società calcistiche, Berlusconi è stato soprattutto un grande imprenditore, che tra televisione, editoria e finanza ha messo assieme un patrimonio intorno ai 7 miliardi di dollari.

E non è un caso quindi che la parola più usata in questi casi sia “impero”.

Ora, però, la domanda che sorge spontanea a proposito di questo termine è immediatamente successiva: che fine farà tutto questo? Di nuovo, le opinioni si dividono tra chi pensa che le province dell’impero saranno divise e chi invece ha fiducia negli eredi. Intanto, però, la Borsa ha subito scommesso nella direzione di possibili nuovi assetti proprietari, soprattutto per quanto riguarda Mediaset.

L’IMPERO DI DOMANI


Fininvest è la holding che controlla le partecipazioni in Mediaset, ora MediaForEurope, in Mondadori e in Banca Mediolanum, tre asset che assieme capitalizzano qualcosa come 8 miliardi di euro. Ma Fininvest a sua volta è in mano a 7 holding differenti che ne detengono le quote: 3 in mano ai figli e ben 4 che rispondevano direttamente al capofamiglia, che in totale controllava il 61% della società.

Lo sappiamo cosa state pensando, ed è anche la frase più gettonata di questo caso: e ora?

E ora la Borsa gioca le sue carte, con i mercati che non appena hanno appreso la notizia hanno scommesso su possibili scenari futuri di riassetto proprietario soprattutto per quanto riguarda Mediaset, dove una possibile “ristrutturazione” potrebbe dare nuovo colore a un ambiente non proprio tranquillo e a una società che negli ultimi anni pare aver perso molto slancio, non riuscendo di fatto a completare obiettivi strategici importanti come quello della svolta digitale, in un mondo ormai dominato da colossi digitali come Netflix, Amazon Prime Video e Disney+, e come quello della creazione di un polo europeo delle TV, che è annunciato da anni ormai ma nei fatti non si è visto. E così sui mercati finanziari si guarda ai possibili acquirenti internazionali, si parla anche di Discovery. E poi c’è sempre l’incognita Vivendi: l’armistizio trovato con Bollorè potrebbe essere a rischio? A tutto questo bisogna pure aggiungere che c’è pure lo storico “delfino” Cairo che forse oggi, nonostante le smentite, sogna un possibile polo Rcs-Mediaset.

Con tutti questi attori e scenari in gioco, se si parlasse di amore sarebbe una soap opera. Però si parla di denaro e potere. Insomma, partita complessa per Mediaset.

Per il gruppo Mondadori invece si proietta una certa stabilità, mentre la partecipazione in Banca Mediolanum appare la parte più pregiata e forte, con un Massimo Doris che ha subito fatto capire di avere la situazione sotto controllo e pieno accordo con gli eredi di Berlusconi.

COME TI SCINDO L’IMPERO


Carlo Magno fu uno degli ultimi grandi imperatori della storia. Il suo bel faccione barbuto da Babbo Natale un po’ severo è stampato sui libri di scuola. Il buon Carlo divenne re dei Franchi dopo suo padre Pipino il Breve – che già si diede da fare come sovrano – e allargò il regno fino a renderlo un impero. Dopo la sua morte gli succedette il figlio Ludovico il Pio, che però dovette addirittura fronteggiare uno scontro interno coi suoi futuri eredi: i tre figli maggiori che non volevano dividere il regno con l’ultimo arrivato della cucciolata. Volete sapere com’è andata a finire? Muoiono Ludovico e uno dei figli, mentre i tre rimasti si spartiscono i territori dell’ormai ex-impero con il trattato di Verdun dell’843. Quegli stessi territori che, giocoforza, hanno perso tanto della loro influenza dopo la scissione.

Da qui in avanti, i pesi della cartina geopolitica europea inizieranno a cambiare e a farne le spese sono stati proprio gli ultimi carolingi.

VERDUN - COLOGNO MONZESE


Che poi era proprio una tradizione dei franchi, quella di far regnare assieme i figli, solo che nel X° secolo non c’erano scommettitori finanziari che prevedevano scenari particolari per gli eredi dell’impero carolingio. Ma se ci fossero stati probabilmente avrebbero giocato al ribasso.

Quella tracciata a Verdun era la strada per la dissoluzione, ma quella che ci si prefigge oggi per Fininvest sembra essere diversa. Indipendentemente, forse, dalle volontà espresse nel testamento.

La verità è che di esempi come quelli di Verdun o molto più positivi se ne potrebbero fare a centinaia, perché la storia è piena di persone succedute ad altre persone, ma non sempre come ci si aspettava.

Riprendendo la domanda di qualche riga fa: e ora?

E ora, per scoprire da che parte ricadrà questo caso specifico, non resta che aspettare.

BONUS TRACK


Carlo Magno è stato solo uno dei sovrani dei Franchi che dovette condividere il regno con il proprio fratello, come suo padre prima di lui e suo figlio dopo di lui. Berlusconi però ha fondato un impero da solo. Saranno i suoi figli all’altezza come nel caso dei Franchi? E chi tra loro è destinato a convincere di più tutti, a partire dai mercati finanziari? La partita è aperta, in gioco c’è appunto un impero.
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