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Mercati in crescita

Secondo abrdn i prossimi tre decenni saranno dominati dai Paesi dell’Asia emergente

Non solo Cina, in base a una ricerca di abrdn i mercati asiatici emergenti sono destinati a sovraperformare fino al 2050 e oltre: le chiavi sono investimenti, andamento demografico e non solo

di Antonio Cardarelli 8 Giugno 2023 07:55
financialounge -  abrdn cina india mercati mercati emergenti Peter Branner Robert Gilhooly

Il mondo sta cambiando i Paesi più influenti a livello economico non saranno più gli stessi. L’Asia, grazie a una crescita impetuosa, andrà ad accorciare il gap con i Paesi sviluppati, e in molti casi li supererà. Lo evidenzia con chiarezza uno studio condotto da abrdn Research Institute, che vede l’Asia emergente destinata a sovraperformare fino al 2050 e oltre.

QUATTRO ECONOMIE ASIATICHE TRA LE PRIME SETTE


Secondo lo studio sono cinque i motivi che permetteranno ai Paesi dell’Asia emergente, non solo alla Cina, di crescere di più rispetto ad altri Paesi nei prossimi tre decenni. Innanzitutto, entro il 2050 quattro delle sette più grandi economie al mondo saranno in Asia. Oltre alla Cina, che entro il 2035 diventerà la prima economia del pianeta, l’India potrebbe raggiungere il quarto posto nei primi anni 2030 e l’Indonesia, sempre secondo lo studio dell’abrdn Research Institute, dovrebbe divenire la settima economia globale a completare un quadro che vede il dominio asiatico con il Giappone al quinto posto. Dall’analisi emerge inoltre che Filippine, Pakistan, Bangladesh e Vietnam saranno tra le prime 25 economie globali.

IL CONTRIBUTO ALLA CRESCITA GLOBALE


Il contributo dell’Asia emergente alla crescita globale, secondo la ricerca di abrdn, arriverà al 58% entro il 2050 nonostante un rallentamento della crescita globale all’1,5%. L’Asia potrebbe comunque sovraperformare grazie a un quadro demografico più favorevole e all’opportunità di recuperare terreno rispetto ai mercati sviluppati. In molti Paesi asiatici, ad esempio, i livelli di reddito sono ancora relativamente bassi, sussiste ancora un ampio margine per un passaggio dei lavoratori dal settore agricolo a comparti più produttivi come quello manifatturiero e dei servizi, e molte società devono ancora mettere a frutto tecnologie e processi da leader di settore per incrementare la produttività.

DEMOGRAFIA CARTA VINCENTE


L’aspetto demografico è un’altra carta vincente per le economie dell’Asia emergente. Secondo le previsioni, entro il 2050 le popolazioni di India e Indonesia aumenteranno rispettivamente di 253 e 42 milioni di unità. Inoltre, in altri Paesi in cui la curva demografica è meno favorevole, si prevede un miglioramento degli indici di dipendenza, ovvero il rapporto tra persone attive e non attive in ambito lavorativo oltre a margini di miglioramento nella qualità della forza lavoro tramite formazione e sviluppo delle competenze.

AUMENTO DEI CONSUMI


La manifattura resta il cuore della crescita economica asiatica. Nonostante la rotazione verso il reshoring delle filiere produttive, la ricollocazione non avverrà a breve. Inoltre, con l’aumento dell’urbanizzazione e dei redditi personali, l’Asia è comunque destinata ad alimentare il consumo globale di beni e servizi. Il mercato dei consumi cinese è già la metà di quello statunitense. Entro il 2050, secondo proiezioni dell’abrdn Research Institute, potrebbe essere più grande di quasi il 10%, arrivando a quota 25.000 miliardi di dollari. Nei prossimi 30 anni anche le dimensioni del mercato dei consumi indiano dovrebbero quadruplicare, nello stesso periodo, per fare un confronto, si prevede che nell’eurozona i consumi crescano solamente del 18%.

INVESTIMENTI PER TRASPORTI E INFRASTRUTTURE


Il già citato fenomeno dell’urbanizzazione trainerà la domanda di infrastrutture. Secondo le previsioni di abrdn, l’Asia avrà sempre più bisogno di trasporti, alloggi e più infrastrutture legate ai servizi pubblici. Una domanda imponente, che trainerà la spesa in conto capitale e l’attività economica. I Paesi meno sviluppati, specialmente in Asia, presentano un tasso di urbanizzazione pari solo al 40-60%. La sempre maggiore urbanizzazione dovrebbe stimolare l’attività edile e, allo stesso tempo, quella economica (PIL): anche in quei mercati asiatici dove i fattori demografici non sono particolarmente favorevoli. Da calcoli dell’abrdn Research Institute emerge che entro il 2050 quasi la metà degli investimenti a livello globale avverrà in Asia, dove ammonteranno potenzialmente a 390.000 miliardi di dollari (secondo il valore del dollaro nel 2015).

FATTORI STRUTTURALI DI CRESCITA


“In qualunque Paese o area geografica la crescita economica a lungo termine richiede tre elementi: una forza lavoro sempre più specializzata, investimenti in infrastrutture, attrezzature e tecnologie, e un incremento della produttività – ha detto Robert Gilhooly, Senior Emerging Markets Research Economist presso abrdn - I mercati emergenti dell’Asia, dalla Cina all’India, dall’Indonesia al Vietnam, soddisfano tutti e tre questi requisiti essenziali. Nell’intera regione ravvisiamo la presenza dei fattori strutturali in grado di favorire una crescita economica più elevata sia rispetto ai mercati sviluppati che agli altri mercati emergenti”.

INCERTEZZE GIÀ PREZZATE


Peter Branner, Chief Investment Officer di abrdn, ha aggiunto: “La possibilità che le economie asiatiche emergenti realizzino effettivamente la sovraperformance attesa dipende ovviamente da un gran numero di fattori, tra cui la solidità delle istituzioni pubbliche e la capacità di affrontare le pressioni politiche, gli squilibri economici e gli altri rischi macroeconomici. A nostro avviso queste incertezze sono già prezzate, come rispecchia lo sconto degli asset dei mercati emergenti rispetto a quelli dei mercati sviluppati. Il potenziale di questi mercati, considerati i potenti driver positivi individuati dalla nostra ricerca, è sotto gli occhi di tutti”.
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