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Bond market

abdrn: crisi bancarie, come scegliere i titoli obbligazionari

Luke Hickmore, gestore obbligazionario di abrdn, analizza le conseguenze delle recenti crisi bancarie sui bond e spiega il perché del movimento verso altre soluzioni di investimento

di Antonio Cardarelli 27 Maggio 2023 09:00
financialounge -  abrdn crisi banche Luke Hickmore mercati

Cosa abbiamo imparato dall’ultima crisi bancaria? A fare il punto è Luke Hickmore, gestore obbligazionario di abrdn, che ha passato in rassegna le differenze tra le crisi “storiche” delle banche e quanto accaduto nel 2023. Dopo quanto accaduto negli Usa a Silicon Valley Bank, First Republic e Signature Bank, più Credit Suisse in Europa, i mercati sono in attesa di vedere se prevarrà la stabilità o se altre banche cadranno.

LA STORIA DELLE CRISI BANCARIE


Il tratto comune, esordisce l’esperto, è la crisi di fiducia che genera panico e porta alla fuga dei capitali. Uno schema che si ripete da 300 anni, ma le cui modalità sono profondamente cambiate nel tempo, perché oggi il denaro può uscire dai conti in qualsiasi momento: non serve più fare la fila agli sportelli, basta un click e il gioco è fatto. Inoltre, rispetto al passato quando i fallimenti bancari erano sempre motivati da una ragione precisa (guerre, carestie, fallimento di compagnie ferroviarie), oggi, anche solo la minaccia di un problema può creare scompiglio. “La fiducia nelle istituzioni finanziarie è facilmente minata da voci che possono diventare virali nel giro di un nanosecondo”, commenta Luke Hickmore.

LA CRISI DELLA SILICON VALLEY BANK


Quanto accaduto a SVB è emblematico, con 42 miliardi di dollari usciti dai conti correnti nel giro di poche ore, una cifra che copre un quarto dei fondi della banca. “Tuttavia, né le banche né le autorità di regolamentazione sembrano essersi adeguate alla velocità e alla disponibilità di informazioni, comunicazioni e accesso 24 ore su 24 ai conti bancari e al trading”, spiega l’esperto di abrdn. L’azione dei regolatori ha portato, dopo il crollo del 2008, all’introduzione di una serie di nuove normative per rendere le banche "più sicure" e per frenare l'eccessiva assunzione di rischi. La crisi finanziaria ha anche inaugurato un'era di tassi d'interesse estremamente bassi, per garantire che i rimborsi del debito fossero sostenibili. Ma negli ultimi 15 anni i tassi bassissimi hanno finito per diventare “normali”. “Sembrava che tutti si fossero dimenticati che sia l'inflazione sia i tassi d'interesse possono salire o scendere, portando le banche a investire in titoli di Stato a lunga scadenza”, spiega Hickmore.

POSSIBILI ALTRE CRISI


L’aumento dei tassi di interesse ha però indotto gli investitori a spostare i capitali sui più remunerativi fondi monetari. Nel frattempo, le banche hanno risentito dell'impatto delle loro partecipazioni in titoli di Stato, come accaduto in maniera plastica a SVB, fin troppo piena di Treasury Usa che hanno perso valore con l’aumento dei rendimenti. A volte, sottolinea l’esperto di abrdn, i crolli e le crisi possono aprire opportunità, ma in altri casi hanno dato il là a veri e propri disastri socio-economici. Secondo l’esperto di abrdn, l’impatto economico di tali crisi richiede tempo per essere valutato “ma possiamo aspettarci che l'inasprimento delle condizioni sui prestiti colpisca la crescita nei mercati sviluppati” e non è escluso che possano verificarsi altre crisi e crolli.

SELEZIONE SUL DEBITO BANCARIO


“Nasceranno fonti di finanziamento alternative. Le autorità di regolamentazione a livello globale cercheranno di migliorare i benefici per i correntisti, comportando un costo per le banche e un ulteriore inasprimento delle condizioni dei finanziamenti, dato che i margini sono sotto pressione”, commenta l’esperto di abrdn. “Negli ultimi 14 anni, l'investimento in obbligazioni bancarie è stata una scelta fondamentale per gli investitori del mercato del credito, grazie al risanamento dei bilanci e delle prospettive dopo la crisi finanziaria. Ora, con la pressione esercitata sulle banche affinché rigenerino il capitale in modo organico attraverso gli utili, proprio mentre l'economia è in fase di stallo, la scelta di acquistare debito bancario diventerà molto più selettiva”, conclude Luke Hickmore, gestore obbligazionario di abrdn.
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