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Il mercato obbligazionario

J.P. Morgan AM: occhi puntati sul debito emergente in valuta locale

Il team Global fixed income, currency and commodities group esprime una valutazione molto positiva su questo comparto obbligazionario, destinato a performance vigorose in termini assoluti e relativi rispetto ad altri settori del reddito fisso

di Annalisa Lospinuso 26 Maggio 2023 11:50
financialounge -  dollaro inflazione J.P. Morgan Asset Management mercati emergenti

Le prospettive di una progressiva diminuzione dell’inflazione riaccendono il faro sul debito dei mercati emergenti in valuta locale. Il team Global fixed income, currency and commodities group di J.P. Morgan Asset Management, nel consueto Bond Bulletin settimanale, esprime una valutazione positiva su questa classe di attivo che potrà continuare a offrire rendimenti interessanti per tutto il 2023.

PROSPETTIVE DI DISINFLAZIONE


“Con l’emergere di tendenze deflazionistiche sia nei mercati sviluppati sia in quelli emergenti - si legge nel Bond Bulletin l’attenzione degli operatori per il perdurare del carovita ha iniziato a scemare. Questo nuovo orientamento dovrebbe proseguire con la progressiva accelerazione della disinflazione nei mercati emergenti, favorita dalla forte stretta monetaria attuata dalle banche centrali della regione nelle prime fasi del ciclo”. L’approccio aggressivo dei governatori ha fatto aumentare il costo del denaro, creando un freno alla crescita e un raffreddamento dell’attività economica. “A far scendere l’inflazione ha contribuito anche la riduzione dei prezzi globali delle materie prime - continua il team di J.P. Morgan Asset Management - che, all’inizio del conflitto russo-ucraino, avevano subito forti contraccolpi. Nei prossimi mesi gli effetti base dovrebbero concorrere a ridurre sensibilmente i tassi dell’inflazione complessiva, dato il livello particolarmente alto dell’indice dei prezzi al consumo nel periodo aprile-giugno 2022”.

BANCHE CENTRALI MENO RESTRITTIVE


Su quale mercato emergente puntare? Sono Paesi che presentano caratteristiche differenti anche se, in questo contesto economico, i tassi d’interesse sia nominali sia reali, si presentano interessanti in tutti i mercati emergenti. “Gli elevati tassi di riferimento vigenti nella regione - si legge nel Bond Bulletin - di conseguenza fanno sembrare i tassi sui titoli emergenti in valuta locale relativamente convenienti rispetto ai livelli storici. Tuttavia, questa è solo una faccia della medaglia. Prevediamo che le banche centrali dei mercati emergenti avvieranno le politiche di allentamento monetario in anticipo rispetto a quelle dei Paesi più sviluppati, visto che sono state le prime a innalzare i tassi nell’attuale ciclo. Se tale previsione si avverasse sarebbe un evento straordinario, ma lo sarebbe ancor di più se si verificasse su vasta scala”.

VALUTAZIONI INTERESSANTI


Un indebolimento del dollaro statunitense e le aspettative di una riduzione dei tassi da parte della Federal Reserve verso fine anno potrebbero catalizzare l’attività di trading verso questo asset, favorendo la componente delle valute emergenti. “Se a questo si aggiunge la maggiore solidità relativa dei fondamentali rispetto ai cicli precedenti e un quadro tecnico positivo - conclude il team Global fixed income, currency and commodities Group di J.P. Morgan Asset Management - si capisce che il debito emergente in valuta locale potrebbe essere destinato a performance vigorose in termini assoluti e relativi rispetto ad altri settori del reddito fisso. Le valutazioni dei titoli dei mercati emergenti in valuta locale sono interessanti: i tassi nominali arrivano fino al 13% e i rendimenti reali al 7% (al 17 maggio 2023)”.
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