Diversificare il portafoglio

Trend diversi nei beni di consumo consigliano un’attenta selezione dei titoli

Neuberger Berman nelle Prospettive settimanali del CIO firmate da Brad Tank, Kristin Cejda, e Jennifer Haidu, analizzano le diverse reazioni di consumatori e aziende americani di fronte all’impatto dell’inflazione

di Stefano Caratelli 25 Maggio 2023 18:30

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L'idea che i consumatori smettano di spendere per la persistenza della pressione inflazionistica è forse troppo generalizzata. Nelle Prospettive settimanali del CIO dal titolo ‘Trend e crepe nei beni di consumo’ firmate da Brad Tank, Chief Investment Officer—Fixed Income, Kristin Cejda, Senior Research Analyst e Jennifer Haidu, CFA, Senior Research Analyst Neuberger Berman, analizzano dati e dichiarazioni di società USA dei beni di consumo, come Pepsi, Coca Cola, Procter & Gamble, Amazon, McDonald's e Starbucks, che nelle ultime trimestrali evidenziano quanto i trend del settore siano specifici e legati alla singola categoria.

CONSUMATORI DISPOSTI ANCHE A PAGARE PREZZI PIÙ ALTI


Dal termine della pandemia si evince un continuo spostamento dai prodotti per la casa e l'elettronica a quelli per la bellezza, la cura degli animali e le calzature. Per quanto riguarda l'inflazione, i consumatori continuano a essere disposti ad acquistare gli stessi prodotti di società con brand noti, ma a prezzi più alti, per bevande analcoliche e alcoliche, medicinali, alcuni snack popolari e capi di abbigliamento che rappresentano uno status symbol. Le società che vendono questi prodotti hanno dimostrato di poter sopportare gli aumenti di prezzo con un impatto minimo sui volumi, sostenendo il recupero dei margini e sovraperformando i risultati delle aziende appartenenti al settore dei beni di consumo discrezionali.

DOMANDA PIÙ ELASTICA DEL TEMUTO


Gli esperti di Neuberger Berman si chiedono se sia un trend sostenibile nel tempo rilevando che in generale la domanda si è dimostrata più elastica di quanto si temesse. I dati Nielsen mostrano che, per i prodotti più economici, a marchio del distributore nelle categorie più comuni, detti private label, come l'acqua in bottiglia e i cereali, stanno recuperando le quote di mercato perse durante la pandemia rispetto agli equivalenti brand leader di mercato, e che non si è diffuso un ulteriore “trading down”, ossia la predilezione per prodotti che appartengono a una fascia di prezzo ancora più bassa.

PEPSI E COCA COLA SONO RIUSCITE A AUMENTARE I MARGINI


Haleon, produttore di articoli sanitari di largo consumo, ha commentato che i prodotti private label hanno perso quote di mercato, mentre sia Pepsi che Coca Cola, hanno registrato un'espansione del margine grazie ad aumenti dei prezzi rispettivamente del 16% e dell'11%. Allo stesso modo, continui investimenti e innovazione hanno permesso a Procter & Gamble di aumentare i prezzi del 10%, cedendo solo il 3% dei volumi. In ogni caso, sottolineano gli esperti di Neuberger Berman, il comportamento dei consumatori e i canali di vendita stanno cambiando.

I CASI DI AMAZON, WALMART, MCDONALD’S E KRAFT


Amazon ha notato una frenata negli acquisti di beni di consumo discrezionali, mentre già all'inizio dell’anno Walmart aveva registrato un incremento delle presenze da parte dei consumatori a più alto reddito. Ma McDonald's, un'opzione di ristorazione a prezzi contenuti, ha registrato un aumento dei clienti di tutte le fasce di reddito e un miglioramento della quota di mercato. Kraft Heinz infine ha rilevato uno spostamento dei canali di vendita e una maggiore attenzione alle dimensioni delle confezioni. Gli esperti di Neuberger Berman definiscono il fenomeno una “caccia al valore” che dovrebbe far suonare un campanello d'allarme, che indica la predilezione per fasce di prezzo più basse.

UTILI DESTINATI A ESSERE PIÙ VOLATILI


Alla luce dei dati statistici, secondo Neuberger Berman è probabile che gli utili del secondo trimestre saranno più volatili del primo. Dopo la resilienza dei consumi sostenuta dai risparmi accumulati nella pandemia, la spesa disponibile sta ora diminuendo, e quando le sempre più stringenti condizioni di accesso al credito cominceranno a farsi sentire, la resilienza dei consumatori sarà messa a dura prova. E questo rafforza uno dei principali temi di investimento della stessa Neuberger Berman, l'aumento del rischio idiosincratico nella maggior parte dei settori e dei mercati.

FONDAMENTALE ATTENTA SELEZIONE DEI TITOLI


Trend simili si osservano infatti un po’ ovunque nei diversi settori industriali, ma l'impatto del rallentamento economico globale rimarrà disomogeneo, con esiti imprevisti, in parte a causa dei molti e differenti modi in cui le variazioni nei prezzi nominali impatteranno sui rispettivi settori. Ne consegue, concludono gli esperti di Neuberger Berman, che un’attenta selezione dei titoli in portafoglio rimane un’attività di fondamentale importanza per gli investitori.

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