Transizione green

LGIM: la sfida Usa-Ue sull’energia pulita può essere vincente per entrambi

Marija Simpraga, Infrastructure Strategist, rileva alcuni vantaggi americani che l’Europa potrebbe però recuperare in uno scenario di attrazione degli investimenti da altre aree sulle due sponde dell’Atlantico

di Stefano Caratelli 11 Maggio 2023 08:00

financialounge -  Energia pulita ESG LGIM Marija Simpraga
Usa e Ue intendono sostenere gli investimenti in energia pulita, ma i primi ricorreranno al credito d’imposta, mentre la seconda erogherà direttamente i fondi, con iter molto più lunghi e esiti spesso incerti. L’Inflation Reduction Act ha permesso agli USA di diventare improvvisamente competitivi nella produzione di batterie e idrogeno verde, che l’Europa aveva sempre dominato. La UE può però far affidamento sul meccanismo delle aste applicato alle imprese in ambito energia pulita, che se fosse “esportato” anche ad altri settori come batterie e H2, renderebbe il mercato europeo estremamente appetibile. Per molti è un gioco a somma zero, ma il quadro normativo in evoluzione potrebbe attrarre capitali da altre aree e portare allo sviluppo del mercato dell’energia pulita su entrambe le sponde dell’Atlantico

PREUCCUPAZIONE EUROPEE PER LA CONCORRENZA USA


Sono le indicazioni di una analisi sulla sfida tra Stati Uniti e Unione europea per gli investimenti in energia rinnovabile di Marija Simpraga, Infrastructure Strategist di LGIM, secondo cui l’Inflation Reduction Act farà da catalizzatore per gli investimenti in energia pulita, mentre i policymaker e gli investitori europei sono preoccupati che i sussidi previsti possano sottrargli numerose attività in ambito R&D e lo sviluppo di numerosi progetti in questo settore. Per questo l’Ue intende contrattaccare con il Green Deal Industrial Plan, che permetterebbe varie forme di aiuti per la transizione verde. Le risorse e i destinatari dei due strumenti sono equivalenti in UE e USA, con i vari pacchetti di sussidi che porteranno a investimenti di centinaia di miliardi di dollari.

AMERICANI AVVANTAGGIATI NELL’ACCESSO AL CREDITO


Ma secondo l’esperta di LGIM in termini di accesso al credito gli USA sono avvantaggiati perché utilizzano principalmente il credito d’imposta mentre la Ue prevede l’impiego di fondi già utilizzati in passato, con una complessità di procedure che renderà più difficile l’accesso al credito per le imprese, con le domande che potrebbero rimanere inevase per anni e con esiti incerti. Negli USA, invece, le società che beneficiano di crediti d’imposta possono accedere al capitale molto più rapidamente, con un quadro meglio definito sulle tempistiche e maggior chiarezza sui costi.

L’IDROGENO PUÒ DIVENTARE PIÙ CONVENIENTE IN USA


Un problema riguarda i requisiti chiesti, che sia per gli USA sia per la Ue sono minimi ma con l’obbligo di sviluppare velocemente numerosi impianti di produzione in loco, con il rischio di ripercussioni negative su parchi eolici, solari e batterie per lo stoccaggio dell’energia. Proprio la produzione di batterie sarà uno dei segmenti in cui l’Europa subirà maggiormente la competizione con gli USA, mentre l’altro è l’idrogeno, settore in cui la Ue non ha mai nascosto di voler consolidare la sua leadership. Ora l’IRA rende la produzione di idrogeno verde in USA più conveniente, e conseguenze simili si possono riscontrare anche nelle batterie.

MA ANCHE LA UE HA UN VANTAGGIO


Ma nonostante questo scenario, l’Ue ha un vantaggio: per quasi un decennio, la produzione di energia pulita è stata regolamentata da un sistema di aste che permettono maggiore chiarezza sull’andamento della domanda nel lungo periodo anche di stipulare accordi a lungo termine sui prezzi. L’esperta di LGIM sottolinea che se questo sistema fosse applicato ad altri segmenti, come l’idrogeno verde, potrebbe offrire contratti a prezzo fisso e a lungo termine, sottoscritti direttamente dai governi o addirittura da Bruxelles, una prospettiva molto allettante per un settore alle prime fasi di sviluppo.

PERCHÉ NON SARÀ UN GIOCO A SOMMA ZERO


La generosità dei sussidi statunitensi ha portato numerosi analisti a descrivere la competizione tra USA e Ue come un gioco a somma zero, in cui solo uno dei due sarà in grado di accaparrarsi il capitale a spese dell’altro. Ma LGIM ritiene che lo scenario non sia così rigido e potrebbe portare allo sviluppo di una nuova regolamentazione di cui beneficeranno tutti i segmenti dell’ambito energia pulita in entrambi i mercati. Questo perché, spiega Simpraga, le nuove politiche potrebbero attrarre nuovi sviluppatori da altri settori e aree, accelerando la transizione energetica su entrambe le sponde dell’Atlantico.

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