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L'evento

Investire nell’arte, le previsioni per il 2023 di Bank of America

Tutto pronto per l’edizione americana di The European Fine Art Fair

di Paola Jadeluca 10 Maggio 2023 08:33
financialounge -  arte mercati Mood

Grande attesa per il Tefaf (The European Fine Art Fair), una delle più importanti fiere d’arte, che da Maastricht, suo quartier generale, si sposta a New York per l’edizione americana, quest’anno alla ottava edizione. Un appuntamento prestigioso che si terrà tra le sale d’epoca del Park Avenue Armory, nel cuore di Manhattan, dal 12 al 16 maggio. Ci saranno 91 gallerie, 13 nuove, che presenteranno alcune delle opere  più belle dell'arte moderna e contemporanea, della gioielleria, dell'antiquariato e del design. Dopo tanti anni, ritorna Bofa, Bank Of America, quale partner dell’evento che, per l’occasione, ha realizzato un report dedicato al mercato dell’arte.

ATTESE PER IL TEFAF


Dopo il robusto aumento delle vendite sia nel 2021 che nel 2022, i venditori alle aste di maggio a New York sono ansiosi di vedere come reagiranno gli acquirenti all'economia instabile di quest'anno, scrivono gli analisti di Bofa. La prima metà del 2023 è un test chiave della resilienza del mercato dell'arte globale di fronte ai venti contrari macroeconomici e geopolitici. Durante la ripresa post-pandemia le vendite di Christie's, Sotheby's e Phillips, le tre più importanti case d’asta,  sono aumentate del 70% su base annua nel 2021 e di un altro 13% nel 2022, stabilendo un massimo storico per il mercato globale delle aste di 65,1 miliardi di dollari. Invece, il 2023 non è iniziato con il vento in poppa.



LONDRA TIEPIDA


Gli analisti di Bofa partono dal caso londinese. In un contesto macro caratterizzato da livelli di inflazione elevati, da continui aumenti dei tassi di interesse della Fed e Bce e dalla recente volatilità dei mercati finanziari, le vendite a Londra di mezza stagione hanno indicato un mercato resiliente se non più cauto, caratterizzato da una domanda continua ma con meno speculazioni nel settore ultra-contemporaneo: il che non è un male, scrivono tra parentesi gli esperti di Bofa: gli ultracontemporanei o “red chip” hanno fatto registrare negli ultimi due anni una forte impennata e la rincorsa sembra essersi raffreddata. A Londra si è avuto un focus su aree di mercato più consolidate come maestri moderni e surrealismo. Come accade spesso in tempi di instabilità economica, gli acquirenti facoltosi tendono a orientarsi verso gli artisti più affermati e le opere che ritengono essere meno rischiose.

HONG KONG, NESSUN ASTA COI GUANTI BIANCHI


Il report di Bofa è andato in stampa prima dell’asta di Hong Kong, che conferma un inizio d’anno al rallentatore. Phillips ha inaugurato il suo nuovo quartier generale nell’ex governatorato inglese tra luci e ombre; ha raccolto 473,2 milioni di dollari di Hong Kong, ovvero 60,3 milioni di dollari Usa. La casa d’aste americana ha diffuso i dati,  pubblicizzando un aumento del 33% rispetto al 2022, ma il risultato è stato notevolmente inferiore rispetto alle vendite combinate con Poly Auction nel giugno 2021, che aveva fruttato  90,4 milioni di dollari. Il dato più significativo è che è stato venduto il 91% dei lotti. Nessuna “white gloves sale”, come si chiama in gergo il tutto venduto. Stesso andamento per Sotheby’s che, sempre  a Hong Kong, con quattro aste ha registrato un tasso di vendita del 92,4% per un totale di incassi inferiore agli anni delle grandi vendite in guanti bianchi.

OUTLOOK PIATTO PER UK E CINA


In Uk e Cina, per differenti motivi, si prevede un anno piatto per l’arte.  Il significativo calo della sterlina britannica sembrava favorire gli acquisti da parte di collezionisti stranieri, ma la lenta crescita economica e le complicazioni della Brexit inducono la maggior parte degli osservatori a un raffreddamento delle previsioni. Il mercato dell'arte cinese, dal suo canto, deve affrontare un'incertezza simile. L'anno scorso, le aste nella Cina continentale sono diminuite del 33%.10 Le severe restrizioni di blocco hanno indubbiamente svolto un ruolo importante e, nonostante la politica zero-COVID sia un ricordo del passato, i suoi effetti potrebbero richiedere un po' di tempo, sostengono gli analisti di Bofa.

ASSET CLASS STRATEGICA


L'ascesa dell'arte come asset class strategica, tuttavia continua. I prezzi dell'arte, nonostante la volatilità dei mercati dei capitali,  hanno superato i massimi del 2019 e le valutazioni sono aumentate costantemente, rilevano gli analisti di Bofa. Anche il comportamento di acquisto dei collezionisti si è dimostrato non correlato ai mercati tradizionali. Tra il 2019 e il 2021, la percentuale di collezionisti facoltosi che hanno speso 1 milione di dollari o più in opere d'arte è aumentata dal 39% al 66%. Molti di loro anche con un occhio alla performance dell'arte come asset class di fronte a venti contrari come l'inflazione, l'aumento dei tassi di interesse e il mutevole sistema bancario globale. In crescita anche un altro fenomeno, visto non favorevolmente da molti addetti ai lavori: i collezionisti che utilizzano le proprie opere quale garanzia di prestiti e a questo fine stanno approfittando di valutazioni stabili e di una richiesta di margine inferiore rispetto al prestito contro altre classi di attività.

NEW YORK CAPITALE DELL’ARTE


Mentre le aste londinesi in questa stagione sono state prive di importanti headliner, ad eccezione di alcuni capolavori, le aste newyorkesi di maggio vedranno grandi collezioni di singoli proprietari e proprietà di alto profilo, che sono state annunciate all'inizio del ciclo delle aste. Queste collezioni, insieme alla forte attività di garanzia (ovvero accordi con le case d’asta nel caso di non venduto o venduto al minimo)e alle continue lunghe liste d'attesa del mercato primario, indicano la continua forza del mercato dell'arte statunitense e di New York come primo luogo di vendita globale. Il vero banco di prova per il mercato, tuttavia, sarà se continuerà la ridotta richiesta per il mercato medio, la fascia da 100 mila dollari a 1 milione di dollari che è la più sofferente.



L’INFLUENZA DEGLI NFT


Continua l’influenza degli NFT, Non fungible token, e più in generale l'arte generata dall'intelligenza artificiale (AI) e l'uso della tecnologia blockchain. La spesa per gli NFT basati sull'arte è rimasta stabile tra i collezionisti facoltosi, e grazie a record particolari come Beeple di Banksy da Christie’s si è avuto addirittura un incremento del 4,5% dal 2021. Un consistente 17% della spesa complessiva per l'arte è stata destinata all'arte digitale, compreso il 10% per gli NFT. Guardando al futuro, la tecnologia blockchain influenzerà il controllo degli artisti sulla proprietà creativa, combatterà la mancanza di trasparenza dei prezzi e aiuterà con l'autenticazione delle opere.
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