La ricerca

PGIM Investments, i fund selector privilegiano i criteri ESG ma non disdegnano la performance

Nella ricerca di PGIM Investments sulle scelte di 210 selezionatori di fondi emerge che in Europa, uno su dieci evita già gli emettitori di carbonio e oltre il doppio dichiara di pensare di escluderli del tutto nei prossimi 24-36 mesi

di Leo Campagna 8 Maggio 2023 19:30

financialounge -  Carbonio ESG investimenti PGIM Investments
I selezionatori di fondi internazionali (definiti anche fund selector o gatekeeper) dovrebbero raddoppiare il disinvestimento da energie tradizionali entro tre anni. Inoltre, in Europa, uno su dieci evita già le aziende forti emettitrici di carbonio, mentre oltre il doppio dichiara di avere piani che le escludano completamente nei prossimi 24-36 mesi. Sono alcune delle principali evidenze emerse dalla nuova ricerca di PGIM Investments sulle scelte dei 210 gatekeeper in Europa e Asia e che offre la loro visione su varie questioni ESG.

UN’INDAGINE CHE HA COINVOLTO 210 GATEKEEPER


Un’indagine condotta da CoreData Research tra ottobre e novembre 2022 che aggrega le opinioni raccolte tra 150 gatekeeper in Europa e 60 in Asia, che operano presso grandi istituzioni finanziarie globali e si occupano della selezione di prodotti obbligazionari e/o azionari. Tra le questioni indagate dal sondaggio online quella relativa alle evidenze a supporto della sovraperformance delle azioni ESG. “Se da un lato una maggioranza consistente di gatekeeper ritiene che i fondi azionari ESG possano offrire portafogli ben diversificati, e che chi investe in questi fondi non debba abbassare le proprie aspettative di performance, quattro selezionatori di fondi su dieci ritengono che non ci siano evidenze sufficienti a giustificare la sovraperformance dei fondi azionari ESG rispetto ai fondi non ESG” fanno sapere gli esperti di PGIM Investments.

GLI OBIETTIVI DI INVESTIMENTO CHE INFLUISCONO SULLE SCELTE


Per quanto riguarda invece gli obiettivi di investimento aggiuntivi che influiscono maggiormente sulle scelte dei gatekeeper, emergono differenze regionali significative. In Europa i gatekeeper danno la priorità allo screening positivo, poco apprezzato in Asia dove i selezionatori di fondi privilegiano le strategie tematiche rispetto alle controparti europee. Sempre in Asia, i fund selector prediligono l’impatto sociale (57% delle risposte del campione) contro il 28% in Europa. Nel Vecchio Continente, invece, i gatekeeper mostrano maggiore interesse, rispetto ai colleghi asiatici, per la minore intensità di carbonio, per gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, per l’allineamento all’Accordo di Parigi (impegno verso l’azzeramento delle emissioni di carbonio), per le infrastrutture eco-sostenibili e per lo screening negativo come per esempio l’esclusione di gas e petrolio.

UNA DIFFERENZA DI RILIEVO TRA EUROPA E ASIA


A questo proposito, emerge un’altra differenza di rilievo tra Europa e Asia. In quest’ultima area geografica il 6% dei gatekeeper esclude completamente gli investimenti in società energetiche tradizionali che emettono carbonio e si prevede che tale percentuale salga all’8% nei prossimi due o tre anni. In Europa le percentuali sono, rispettivamente 10% (per i fund selector che già oggi escludono del tutto gli investimenti in società energetiche tradizionali che emettono carbonio) e 21% (che dichiarano di impegnarsi a farlo nei prossimi 2-3 anni).

PERFORMANCE E OBIETTIVI ESG


Il sondaggio di PGIM Investments ha anche approfondito quali fossero le caratteristiche più importanti nell’ambito dei processi di selezione dei fondi. La performance è risultata essere la caratteristica principale, sia nella selezione di fondi azionari standard sia in quella di fondi azionari ESG. Il 66% dei gatekeeper include la performance tra i tre criteri di scelta principali di fondi azionari ESG. Gli obiettivi ESG hanno ottenuto il 59%, una percentuale molto vicina alla performance.

IL BENCHMARK UTILIZZATO PER I FONDI AZIONARI ESG


Infine quale benchmark viene utilizzato per valutare la performance relativa dei fondi azionari ESG? “Oltre la metà dei selezionatori di fondi (54%) mette gli indici ESG del mercato globale tra le prime scelte dei benchmark utilizzati per valutare la performance ESG. Otto gatekeeper su dieci includono gli indici ESG del mercato globale tra le loro tre prime scelte” concludono i manager di PGIM Investments.

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