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Mercato degli orologi di alta gamma in ascesa, record di presenze al Watches & Wonders

A Ginevra a vetrina mondiale dell’alta orologeria, osservatorio privilegiato per delineare lo scenario futuro di un mercato in forte espansione

di Paola Jadeluca 14 Aprile 2023 16:06
financialounge -  Mood orologi lusso

Risultati record per Watches & Wonders, il summit mondiale di Ginevra dedicato all’orologeria. Presenze raddoppiate, con 43mila visitatori singoli contro i 22mila dello scorso anno, e 5.400 concessionari di 125 diverse nazionalità. La fiera è lo specchio del mercato mondiale, in fortissima crescita con un giro d’affari di 24,8 miliardi di franchi nel 2022, secondo i dati di FH, Fédération de l’industrie horlogère suisse,che registrano anche in questi primi mesi del 2023 un trend in salita. Un dato è particolarmente significativo: la crescita in valore dell’export svizzero è superiore a quella in volume, segno che il segmento di fascia alta corre di più.

MERCATO SEMPRE PIU’ POLARIZZATO


“Ulteriore polarizzazione del mercato, con marchi di successo che diventano più forti, trascinati in un circolo virtuoso”, è il commento di Jean-Philippe Bertschy, analista di Vontobel, che ha seguito il summit. La tempesta bancaria, esplosa in Usa con il fallimento della Silicon Valley Bank, rimbalzata in Europa con il crollo di Credit Suisse, ha gettato qualche ombra sulla capitale mondiale dell’orologio, ma gli analisti sono concordi nel ritenere che non ci troviamo di fronte a uno tsumani al parti del 2008-2009.

OUTLOOK POSITIVO


Dall’Osservatorio privilegiato di Ginevra, Jean-Philippe Bertschy ha delineato le nuove tendenze frutto di “discussioni positive e cautamente ottimistiche con i protagonisti del settore”. Il futuro è Ginevra: “Con 48 marchi, Watches & Wonders è stata la più grande fiera mai organizzata (marchi anche nella fascia di prezzo media come Alpina o Frederique Constant). Inoltre, numerosi altri marchi erano presenti, da soli o sotto l'egida di Time to Watches”, racconta Bertschy.  Time to Watches è uno spazio dedicato presso la Head — Genève, luogo dedicato ai meeting, ai dibattiti e a creare momenti di incontro tra brand e il pubblico. Per la prima volta il salone dell’orologeria più importante al mondo ha aperto i battenti anche al grande pubblico che, nel weekend dell’1 e 2 aprile, ha affollato i corridoi e gli spazi della rassegna. Il Salone ha animato le vie della città con In the City, un vero e proprio “Fuorisalone” che ha permesso di guardare da vicino pezzi storici.


Export di orologi svizzeri nel mondo

I PRINCIPALI TREND


“Il futuro è Rolex: Rolex è più che mai la locomotiva dell'industria orologiera svizzera. L'anno scorso, l'azienda non solo ha aumentato il suo volume, ma anche il suo prezzo medio. Inoltre la consociata Tudor  ha continuato il suo percorso fenomenale”. Tudor, proprio in concomitanza con Watches & Wonders ha aperto le porte della nuova manifattura entrata in funzione a Le Locle, nel Giura svizzero, alle spalle di Neuchâtel, la cui costruzione ex-novo - con una superficie di 5.500 metri quadrati suddivisa su 4 piani, ha richiesto tre anni di lavori. “Il gruppo Rolex è in un mondo a sé stante”, commenta Jean-Philippe Bertschy.

CPO, L’USATO CERTIFICATO


Il futuro è CPO: l'usato certificato (CPO) è stato uno degli argomenti principali con Cartier che ha annunciato il proprio programma in collaborazione con Watchfinder, anch'esso di proprietà di Richemont. Ciò segue l'annuncio di Rolex che avrebbe avviato il proprio programma con Bucherer. Hermès sta pensando di fare altrettanto. Il futuro sono gli Stati Uniti. “Continuiamo a credere che il mercato statunitense rimarrà un importante motore di crescita per l'industria orologiera svizzera in futuro, trainato da un imminente e significativo trasferimento di ricchezza alle generazioni più giovani”.

TARGET SEMPRE PIU’ GIOVANE


Il 25% dei biglietti venduti è stato infatti acquistato da minori di 25 anni e l’età media degli acquirenti dei biglietti è stata di 35 anni. “Il futuro è anche cinese,  a sua volta trainato dalle nuove generazioni, vista una ripresa graduale attesa nei prossimi mesi. Nel complesso, ciò fa ben sperare per il settore, in particolare per i marchi più forti che hanno potere di determinazione dei prezzi”.
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