L'apertura dei mercati
L’arresto di Trump non scuote i mercati
Partenza poco mossa per i listini europei, che come accaduto ieri a Wall Street non risentono delle vicende giudiziarie dell’ex presidente Usa. Prezzo del petrolio in moderato rialzo
di Antonio Cardarelli 5 Aprile 2023 09:13

Avvio intorno alla parità per le Borse europee. Il Ftse Mib di Piazza Affari, nonostante la partenza lanciata di Leonardo (+2,3%), apre poco sotto la parità. Sulla stessa lunghezza d’onda anche gli altri listini, unica eccezione Madrid, che guadagna lo 0,3% nelle prime battute.
Tornato nella sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida, dopo essere stato messo in stato di arresto e incriminato, l’ex presidente americano Donald Trump ha pronunciato un breve discorso. "Il mio unico crimine è stato quello di aver difeso l'America, senza paura, da coloro che cercano di distruggerla", ha detto Trump ai suoi sostenitori. La vicenda ha ovviamente occupato i media Usa e non solo, ma le ripercussioni sui mercati non si sono sentite. Gli indici di Wall Street hanno chiuso in rosso (S&P 500 -0,58%) più preoccupati per i dati poco rassicuranti sul fronte occupazione e inflazione che per la vicenda giudiziaria di Trump. Nella mattinata europea i futures di Wall Street viaggiano intorno alla parità.
I dati macroeconomici Usa, a febbraio, segnalano un numero di offerte di lavoro in calo a 632.000 unità a 9,9 milioni, contro attese per 10,5 milioni. Nello stesso mese, gli ordini alle fabbriche negli Stati Uniti sono diminuiti dello 0,7% a 536,4 miliardi di dollari, dopo il -2,1% di gennaio (rivisto dall'iniziale -1,6%), contro attese per un ribasso dello 0,5%. A influenzare la seduta di ieri sulla Borsa Usa sono poi state le previsioni della Fed di Cleveland sui prezzi al consumo (CPI), visti in rialzo dello 0,3% a marzo e dello 0,5% ad aprile su base mensile e del 5,22% e del 5,31% rispetto a un anno prima.
Dopo le parole dell’amministratore delegato di J.P. Morgan, Jamie Dimon, torna l’attenzione anche sulla crisi delle banche. “Non è ancora finita e, anche quando sarà alle nostre spalle, lascerà ripercussioni per anni”, ha detto Dimon. Nel frattempo, sui mercati asiatici chiusura in forte ribasso per Tokyo (-1,68%). Con le Borse cinesi chiuse, in Asia fa notizia il rialzo di mezzo punto percentuale dei tassi di interesse deciso dalla banca centrale della Nuova Zelanda.
Sul mercato valutario, poco mosso il rapporto euro/dollaro a 1,0952 da 1,0953 ieri in chiusura. In moderato rialzo il prezzo del petrolio: il future maggio sul Wti sale dello 0,35% a 80,99 dollari al barile, mentre la consegna giugno sul Brent guadagna lo 0,41% a 85,29 dollari. In calo del 2,7% a 45,3 euro per megawattora il prezzo del gas naturale ad Amsterdam.
TRUMP CONTRATTACCA
Tornato nella sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida, dopo essere stato messo in stato di arresto e incriminato, l’ex presidente americano Donald Trump ha pronunciato un breve discorso. "Il mio unico crimine è stato quello di aver difeso l'America, senza paura, da coloro che cercano di distruggerla", ha detto Trump ai suoi sostenitori. La vicenda ha ovviamente occupato i media Usa e non solo, ma le ripercussioni sui mercati non si sono sentite. Gli indici di Wall Street hanno chiuso in rosso (S&P 500 -0,58%) più preoccupati per i dati poco rassicuranti sul fronte occupazione e inflazione che per la vicenda giudiziaria di Trump. Nella mattinata europea i futures di Wall Street viaggiano intorno alla parità.
DATI MACRO USA
I dati macroeconomici Usa, a febbraio, segnalano un numero di offerte di lavoro in calo a 632.000 unità a 9,9 milioni, contro attese per 10,5 milioni. Nello stesso mese, gli ordini alle fabbriche negli Stati Uniti sono diminuiti dello 0,7% a 536,4 miliardi di dollari, dopo il -2,1% di gennaio (rivisto dall'iniziale -1,6%), contro attese per un ribasso dello 0,5%. A influenzare la seduta di ieri sulla Borsa Usa sono poi state le previsioni della Fed di Cleveland sui prezzi al consumo (CPI), visti in rialzo dello 0,3% a marzo e dello 0,5% ad aprile su base mensile e del 5,22% e del 5,31% rispetto a un anno prima.
DIMON SULLE BANCHE: NON È FINITA
Dopo le parole dell’amministratore delegato di J.P. Morgan, Jamie Dimon, torna l’attenzione anche sulla crisi delle banche. “Non è ancora finita e, anche quando sarà alle nostre spalle, lascerà ripercussioni per anni”, ha detto Dimon. Nel frattempo, sui mercati asiatici chiusura in forte ribasso per Tokyo (-1,68%). Con le Borse cinesi chiuse, in Asia fa notizia il rialzo di mezzo punto percentuale dei tassi di interesse deciso dalla banca centrale della Nuova Zelanda.
PETROLIO E GAS
Sul mercato valutario, poco mosso il rapporto euro/dollaro a 1,0952 da 1,0953 ieri in chiusura. In moderato rialzo il prezzo del petrolio: il future maggio sul Wti sale dello 0,35% a 80,99 dollari al barile, mentre la consegna giugno sul Brent guadagna lo 0,41% a 85,29 dollari. In calo del 2,7% a 45,3 euro per megawattora il prezzo del gas naturale ad Amsterdam.
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