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Asset allocation

La strategia multi-asset di Wellington Management tra prudenza e ricerca di valore

Wellington Management predilige il reddito fisso di qualità elevata, i metalli industriali, in particolare il rame, i settori value come l'energia e i materiali e ha aumentato l'esposizione alla Cina e agli altri mercati emergenti

di Leo Campagna 5 Aprile 2023 15:48
financialounge -  investimenti mercati reddito fisso wellington management

Sebbene da un punto di vista macroeconomico e di mercato si possa ipotizzare che il peggio sia ormai alle spalle, è prematuro ritenersi ancora del tutto fuori pericolo in termini di rischi. Lo sostengono gli esperti di Wellington Management nell'outlook multi-asset, secondo i quali le restrizioni delle condizioni finanziarie costituiranno un ostacolo per buona parte delle economie sviluppate in quanto le banche centrali restano ancora impegnate a contenere l’inflazione.

PROBABILI RECESSIONI NEGLI STATI UNITI E IN EUROPA


“Sono probabili recessioni negli Stati Uniti e in Europa, anche se resta difficile prevedere la loro portata. Alla luce del forte rally dai minimi di settembre 2022, i mercati sembrano ipotizzare la possibilità di evitare una recessione con un avvio dei tagli dei tassi e dei conseguenti benefici per gli asset di rischio. Ma anche le recessioni lievi comportano una crescita negativa degli utili nonché una pressione sui titoli azionari e sugli spread creditizi” spiegano i manager di Wellington Management.

GLI INASPRIMENTI MONETARI CONSIGLIANO PRUDENZA


Secondo i quali i rischi di ribasso rispetto alle loro view comprendono una recessione severa negli Stati Uniti o in Europa e problemi provocati dalla liquidità. Al contrario, tra i rischi al rialzo figurano invece uno scenario di atterraggio morbido, nel quale la Federal Reserve inasprirebbe le proprie misure monetarie quanto basta, e un considerevole intervento monetario in Cina. In ogni caso, gli inasprimenti da parte delle banche centrali, consigliano prudenza.

PREFERENZA AI SETTORI ENERGIA E MATERIALI


“Privilegiamo la qualità nell'azionario dei Paesi sviluppati alla luce della possibile recessione e di aspettative sui profitti aziendali eccessivamente rosee. Siamo concentrati sulle compagnie con potere di determinazione dei prezzi, stabilità dei margini a lungo termine e bilanci solidi in grado di far fronte alle pressioni inflazionistiche. La preferenza va ai settori con spiccate caratteristiche value come l'energia e i materiali” spiegano i professionisti di Wellington Management secondo i quali è giustificato un lieve aumento dell'esposizione alla Cina e agli altri mercati emergenti. La riapertura dell’economia dopo le forti restrizioni imposte dal governo di Pechino con la politica zero-Covid, dovrebbe migliorare le condizioni interne. Da valutare, inoltre, le opportunità per le ricadute positive per il resto dell'Asia emergente e per i Paesi esportatori dell'America Latina.

LA DIVERGENZA TRA LE INIZIATIVE DELLE BANCHE CENTRALI


La divergenza tra le iniziative delle banche centrali spingono i manager di Wellington Management a far leva sulla gestione attiva. Per esempio privilegiando il Giappone per la sua politica monetaria ancora relativamente espansiva e per il miglior mix crescita/inflazione. “I titoli finanziari saranno probabilmente i maggiori beneficiari dell'aumento dei rendimenti dei titoli di Stato giapponesi a 10 anni. Riteniamo che le azioni europee restino esposte a maggiori rischi di ribasso rispetto agli Stati Uniti e al Giappone” specificano i professionisti di Wellington Management.

FOCUS SUL REDDITO FISSO DI QUALITÀ


Secondo i quali il reddito fisso di qualità elevata potrebbe offrire vantaggi, in termini di solidi rendimenti e diversificazione, con il rallentare della crescita. Tuttavia, alla luce dell’elevato rischio di recessione, gli spread non sembrano particolarmente interessanti. Emergono però opportunità nel credito strutturato, in particolare in titoli strutturati non-agency legati all'edilizia residenziale e nelle scadenze brevi del credito.

LO SQUILIBRIO TRA DOMANDA E OFFERTA SOSTIENE LE MATERIE PRIME


Infine, è vero che il rallentamento della domanda nelle economie sviluppate costituisce uno svantaggio, ma è altrettanto vero che lo squilibrio tra offerta e domanda continua a sostenere le materie prime. “Prediligiamo i metalli industriali, in particolare il rame, in ragione della riapertura dell’economia in Cina. Riteniamo che i breakeven dei TIPS (i titoli di stati USA protetti dall’inflazione) restino interessanti, così come alcuni asset reali” concludono gli esperti di Wellington Management.
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