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Candriam: “Siamo cautamente ottimisti rispetto alle azioni dei mercati emergenti”

La fine della politica Covid e il rallentamento dell’ inflazione potrebbero rivelarsi dei punti deicisivi per un apprezzamento dei mercati emergenti

di Francesco Rapetti 5 Aprile 2023 17:13
financialounge -  Candriam Galina Besedina mercati mercati emergenti Paulo Salazar

Il 2023 si sta rivelando un anno volatile e orientato al ribasso, con una attenzione particolare ancora rivolta ai fattori legati all'inflazione, alla politica delle banche centrali, alla guerra in Ucraina e alle tensioni tra Stati Uniti e Cina. Tuttavia, secondo Galina Besedina, Senior Analyst and Fund Manager, Emerging Markets Equity e Paulo Salazar, Head of Emerging Markets Equity di Candriam, man mano che i mercati torneranno ad essere sempre più trainati dai fondamentali, si ritiene che la pazienza degli azionisti potrebbe essere premiata.

UN 2022 COMPLESSO


Il 2022 si è dimostrato come un contesto di mercato estremamente diverso, fatto di tassi d'interesse in aumento, inflazione elevata, guerra in Ucraina, sovraperformance dei titoli value, rallentamento della crescita economica e molti fattori negativi che hanno comportato la correzione delle azioni cinesi.

IL DOLLARO STATUNITENSE


In un contesto di generale avversione al rischio, il dollaro statunitense si è rafforzato, finendo così col pesare sulle valutazioni azionarie nei mercati emergenti e causare l'anno peggiore per questa asset class dalla crisi finanziaria globale.

I MERCATI EMERGENTI


Nel frattempo, mentre la Cina ha dovuto affrontare una serie di fattori negativi, solo alcune economie emergenti hanno mostrato una certa capacità di resistenza alle pressioni esterne. È ad esempio il caso del Messico e dell'India, entrambe economie prevalentemente difensive e orientate alla domanda interna, che di recente hanno beneficiato anche degli sforzi di diversificazione delle supply chain. Altre economie più resilienti sono state favorite dall'aumento dei prezzi delle materie prime, come l'Indonesia nell’area ASEAN, il Brasile e il Sudafrica.

EMERGENTI CON UNA BUONA PROSPETTIVA


Candriam ritiene che oggi i mercati emergenti siano in una situazione molto migliore rispetto allo scorso anno. L'interesse nei loro confronti da parte degli investitori è sostenuto da valutazioni interessanti, in particolare rispetto agli omologhi dei mercati sviluppati. Dopo diversi anni di sottoperformance relativa, l’asset manager ritiene che il miglioramento delle prospettive per i mercati emergenti sia alimentato da diversi fattori chiave.

LA SITUAZIONE CINESE


Il primo fattore chiave è rappresentato dal ritmo e dalla portata della ripresa economica cinese, che ha seguito la fine della rigida politica Zero-COVID implementata dal governo. Le buone notizie macro-economiche provenienti dalla Cina e dall'India potrebbero ampliare significativamente il differenziale di crescita dei mercati emergenti rispetto ai mercati sviluppati nel 2023.

RALLENTAMENTO DELL’INFLAZIONE


Un altro fattore positivo è l'allentamento delle pressioni inflazionistiche per la maggior parte dei mercati emergenti, mentre il rallentamento della domanda sui mercati della tecnologia e dei semiconduttori negli Stati Uniti sembra essere meno significativo di quanto temuto. Questo potrebbe sostenere le prospettive dei mercati orientati alle esportazioni come Corea del Sud e Taiwan, in assenza di una recessione negli Stati Uniti.

INDIA, MESSICO & THAILANDIA


Vi sono poi altre tendenze favorevoli, come la diversificazione e il near-shoring delle supply chain, che potrebbero avvantaggiare ad esempio India e Messico, mentre la Thailandia potrebbe essere la principale beneficiaria di un afflusso di turisti dopo la piena riapertura della Cina dopo il COVID.

I PUNTI DA SEGUIRE CON ATTENZIONE


Secondo Candriam è importante prestare attenzione a vari punti ed in particolare gli investitori dovranno seguire da vicino le difficili relazioni USA-Cina dovute anche alla situazione relativa a Taiwan. È fondamentale attendere maggiore chiarezza sull'andamento dell'inflazione negli Stati Uniti e, di conseguenza, del dollaro, poiché a parere di Candriam non si è ancora fuori pericolo in termini di rafforzamento del biglietto verde. I segnali monetari indicano una riduzione della liquidità in eccesso nei prossimi mesi.

I PRESUPPOSTI DI UN RALLY DEI MERCATI


Più di recente, il riprezzamento della curva dei rendimenti dopo la pubblicazione dei dati statunitensi ha ritardato la fine del ciclo di inasprimento, spingendo il dollaro verso l'alto e di conseguenza le azioni asiatiche e dei mercati emergenti in calo. Un dollaro più debole è un presupposto per un rally sostenuto delle azioni dei mercati emergenti.
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