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Politica monetaria

La fermezza delle banche centrali porterà verso la recessione?

A chiederselo è Clément Inbona, gestore di La Financière de l’Échiquier, che analizza i recenti rialzi in relazione alla crisi del settore bancario: quali sono i timori degli investitori

di Antonio Cardarelli 29 Marzo 2023 07:55
financialounge -  banche centrali Clément Inbona La Financière de l'Echiquier mercati

Quando si parla di politica monetaria e tassi di interesse il rischio concreto è che le banche centrali, coinvolte nel contrasto dell’inflazione, possano agire troppo tardi e poi esagerare, spingendo troppo in avanti per troppo tempo. Quanto accaduto la scorsa settimana, con un vero e proprio fuoco di fila delle banche centrali sui rialzi, potrebbe far pensare a questo.

OBIETTIVO FERMARE L’INFLAZIONE


“La disciplina monetaria è un’arte più che una scienza - commenta Clément Inbona, gestore di La Financière de l’Échiquier – perché è spesso necessario dare un colpo al cerchio e uno alla botte condendo il tutto con un linguaggio rassicurante per le parti interessate”. Lo dimostrano le dichiarazioni di Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea, sulla necessità di perseguire l’obiettivo dell’inflazione al 2% senza tuttavia negare la possibilità di intervenire per reagire a una crisi bancaria.

AUMENTO “INVISIBILE” DEI TASSI D’INTERESSE


Secondo l’analisi di Inbona, con i recenti aumenti dei tassi d’interesse le banche centrali hanno scelto di non rallentare il ritmo per non lasciar pensare a rischi ben più gravi per i mercati a causa della crisi di alcune banche. “Al contrario, se si fossero spinte oltre nell’ampiezza dei rialzi avrebbero corso il rischio di sembrare del tutto sorde di fronte al subbuglio esploso nel settore bancario”, commenta l’esperto. Anche perché, evidenzia l’esperto di La Financière de l’Échiquier, le condizioni di credito attraverso il canale bancario, e quindi di finanziamento, si inaspriranno e ciò equivale a un aumento invisibile dei tassi di riferimento.

RECESSIONE INEVITABILE?


Nell'introduzione al suo ultimo rialzo dei tassi Christine Lagarde ha detto che si prevede un’inflazione che rimarrà troppo elevata troppo a lungo (“inflation is projected to remain too high for too long"). “Storicamente, gli investitori sono soliti considerare le fasi di inasprimento monetario come "too late, too far, too long". In altre parole, le banche centrali agiscono troppo tardi e poi esagerano e si spingono troppo in avanti e per troppo tempo. Speriamo che questa volta sia diverso altrimenti, tra qualche trimestre, la recessione sarà inevitabile”, conclude Inbona.
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