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UBS-Credit Suisse sarà il secondo gruppo nell’asset management in Europa dopo BlackRock

In base ai calcoli di Refinitiv Lipper, con 811 miliardi di dollari complessivi la “nuova UBS” si posizionerà al nono posto nella graduatoria mondiale

di Leo Campagna 22 Marzo 2023 15:07
financialounge -  Credit Suisse ETF fondi mercati UBS

La decisione di UBS di acquisire la banca svizzera rivale Credit Suisse in una fusione progettata dalle autorità elvetiche per salvaguardare i mercati finanziari e calmare le turbolenze nel settore bancario globale presenta diverse implicazioni. Tra le quali quella di scoprire in che modo la “nuova UBS” possa influire sull'industria europea dell'Asset Management. Hanno fornito una prima risposta gli analisti di Refinitiv Lipper (gruppo Thomson Reuters Lipper) che hanno delineato il possibile scenario in base ai dati di mercato al 28 febbraio 2023.

AL NONO POSTO NEL MONDO CON 811 MILIARDI DI DOLLARI DI ASSET


L’analisi degli esperti di Refinitiv Lipper parte dal presupposto che l’integrazione delle due maggiori banche svizzere porti ad una fusione delle loro divisioni di gestione dei fondi e degli ETF. Dopo la fusione, alla "nuova UBS" faranno capo asset in gestione a livello globale per 811,0 miliardi di dollari complessivi in fondi comuni di investimento ed ETF. Un livello che proietta la “nuova” UBS” dal quindicesimo al nono posto nella graduatoria degli asset manager a livello globale.

AL SECONDO POSTO IN EUROPA DIETRO BLACKROCK


In Europa, dove sono maggiormente concentrate le attività di gestione patrimoniale delle due banche svizzere, la fusione porterà la "nuova UBS” al secondo posto con 597,3 miliardi di euro di fondi comuni ed ETF dietro soltanto a BlackRock. Al terzo posto ci sarà la francese Amundi con 526 miliardi di euro di gestito. In pratica, la “nuova UBS” sarà il più grande asset manager di emanazione europea.

AL QUARTO POSTO IN EUROPA NEL MERCATO DEGLI ETF


Per l'industria europea degli ETF, invece, questa fusione posizionerà la "nuova UBS” al quarto posto con 89 miliardi di euro di asset. Al quinto posto Vanguard, a cui fanno capo 85,1 miliardi di euro in ETF. Ciò significa che la concentrazione nel settore europeo degli ETF aumenterà ulteriormente. Non si può pertanto escludere che la competizione possa surriscaldarsi, poiché la “nuova UBS” potrebbe diventare ambiziosa e cercare di diventare il terzo più grande promotore di ETF in Europa.

SIGNIFICATIVE ECONOMIE DI SCALA


Da segnalare, infine, che UBS ha già annunciato di vedere un enorme potenziale di risparmio sui costi dopo la fusione. Probabile, pertanto, che la “nuova UBS” possa decidere di accorpare una serie di fondi ed ETF di Credit Suisse nei prodotti UBS esistenti per risparmiare sui costi amministrativi e liberare significative economie di scala.
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