L’analisi

Natixis IM: il vero cambio di passo della Bce potrebbe arrivare a giugno

Mabrouk Chetouane e Nicolas Malagardis analizzano le possibili mosse della BCE nei prossimi meeting e prevedono che la crisi bancaria USA non farà cambiare rotta alla Lagarde, data l’inflazione alta e resistente

di Stefano Caratelli 15 Marzo 2023 15:32

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I policy maker della BCE hanno chiaramente comunicato nelle ultime settimane che la Banca centrale opererà una revisione al rialzo di 50 punti base nel meeting di giovedì 16 marzo, portando il tasso di rifinanziamento principale al 3,5%. Inoltre, la Presidente Christine Lagarde probabilmente indicherà un altro deciso rialzo in vista di maggio sulla base della serie di dati sull’inflazione superiori alle attese, il più evidente dei quali è il rapporto di febbraio.

INFLAZIONE CORE TENACE NELL’EUROZONA


Mabrouk Chetouane, Head of Global Market Strategy e Nicolas Malagardis, Market Strategist, di Natixis Investment Managers osservano che sebbene l'inflazione generale dell'Eurozona sia diminuita rispetto al picco di ottobre del 10,6% annuo, la maggior parte del calo è stato determinato dalla significativa diminuzione dei prezzi del gas e rimane comunque elevata, all'8,5%. Ancora più importante, secondo gli esperti di Natixis IM, il fatto che l'inflazione core, che esclude le componenti più volatili di energia e alimenti, ha raggiunto a febbraio un nuovo massimo storico, al 5,6% annuo, rispetto al 5,3% di gennaio. Di conseguenza, Chetouane e Malagardis ritengono di poter affermare che gli shock del passato, pandemia prima, crisi energetica e guerra poi, sono ancora in corso.

I DATI MANTERRANNO LA BCE CON LA GUARDIA ALTA


Il tutto complica la valutazione in merito al fatto se la politica monetaria stia diventando abbastanza restrittiva da rallentare la domanda e riportare l'inflazione a un livello vicino all’obiettivo del 2% della banca centrale. Poiché l'economia si dimostra più resistente, osservano gli esperti di Natixis IM, è probabile che la nuova serie di proiezioni della BCE mostri una revisione al rialzo per la crescita del PIL del 2023. Ma questo sarebbe accompagnato da stime più elevate per l'inflazione core e per la crescita dei salari, che terranno la BCE in guardia.

LA CRISI BANCARIA USA NON FARA’ CAMBIARE ROTTA


Secondo Chetouane e Malagardis, per un ulteriore rallentamento del ritmo dei rialzi dei tassi da parte della BCE è necessario si manifestino ulteriori segnali di restrizione delle condizioni del mercato del credito e del lavoro. Visti i recenti dati economici in arrivo, i due esperti di Natixis ritengono improbabile che ciò avvenga prima della riunione di giugno. E sottolineano in conclusione che i recenti sviluppi nel settore bancario statunitense non dovrebbero indurre la BCE a deviare dalla sua traiettoria, poiché le banche europee dispongono di solidi coefficienti prudenziali che limitano il rischio di contagio.

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