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L'analisi

Pictet vede nella ripresa cinese un formidabile assist per il mercato dei beni di lusso

Gli esperti di Pictet Asset Management segnalano un mutamento dei modelli di spesa tra i consumatori cinesi con lo spostamento della domanda dai beni di lusso appariscenti alle esperienze di alta qualità

di Leo Campagna 10 Marzo 2023 07:55
financialounge -  investimenti lusso mercati Pictet Am Sabrina Jacobs Sabrina Khanniche

La decisione di Pechino di abbandonare le drastiche restrizioni imposte con la politica "zero COVID" e di promuovere invece la crescita è un’ottima notizia per i produttori di beni di lusso. I principali premium brands prevedono infatti che entro il 2025 la Cina sarà il principale mercato mondiale del lusso .La fascia alta del mercato del lusso cinese è stata resiliente per tutto questo periodo mentre, grazie agli acquisti all’estero ad opera dei cittadini cinesi più facoltosi, molti marchi del lusso hanno beneficiato anche in quei comparti in cui la domanda è stata limitata all'interno del Paese.

IL PREMIUM BRANDS ADVISORY BOARD DI PICTET


"Il Premium Brands Advisory Board di Pictet rivela che i consumatori cinesi si stanno orientando verso prodotti e servizi di nicchia nell'ambito degli sport e della formazione (ad esempio, dai kayak alle lezioni di pittura), oltre ad incrementare l’interesse verso i marchi premium nazionali” fanno sapere Sabrina Jacobs, Senior Client Portfolio Manager e Sabrina Khanniche, Senior Economist di Pictet Asset Management.

NEL BREVE TERMINE NON MANCHERANNO GLI OSTACOLI


Nel breve termine tuttavia, non mancheranno gli ostacoli: secondo l'Advisory Board una combinazione di politiche poco ospitali, impedimenti economici residui e mutamento dei gusti dei consumatori siano controproducenti per i produttori di beni di lusso. Basta osservare il mercato cinese dei beni per la persona che, dopo un 2021 in deciso rialzo (+36% rispetto all'anno precedente), ha registrato un 2022 decisamente meno favorevole.

LE STIME DEGLI ECONOMISTI DI PICTET ASSET MANAGEMENT


Resta il fatto che l'abbandono della politica "zero COVID" e l'introduzione da parte del governo di misure a sostegno del mercato immobiliare spingono le prospettive economiche di Pechino: gli economisti di Pictet Asset Management stimano che, a fine 2022, il totale dei risparmi cinesi in eccesso rappresentasse circa l'8,1% del reddito disponibile e quello delle famiglie quasi il 20% del PIL.

I MARCHI DEL LUSSO PIÙ RADICATI NELLA CULTURA LOCALE


Un tesoretto che dovrebbe contribuire a sostenere il consumo al dettaglio cinese e, di conseguenza, la spesa per beni di lusso. ”La combinazione dell’allentamento della politica "zero COVID", e i segnali indicanti che la pandemia non è più un'emergenza sanitaria, potrebbero liberare una parte della domanda repressa e far crescere anche del 10% il fatturato globale del settore. I principali beneficiari dovrebbero essere i marchi del lusso cinesi più radicati nella cultura locale (come la medicina tradizionale e l'artigianato) che potrebbero inoltre ricevere un sostegno da Pechino” riferiscono le due manager di Pictet AM.

UN MUTAMENTO DEI MODELLI DI SPESA TRA I CONSUMATORI CINESI


Nel frattempo si segnala un mutamento dei modelli di spesa tra i consumatori cinesi: uno spostamento della domanda dai beni di lusso appariscenti alle esperienze di alta qualità. I consumatori di fascia alta non sono attratti come prima dall’ultimo modello della borsa griffata o dell’orologio di lusso, ma preferiscono investire nei servizi sanitari, nell’istruzione, in hobby raffinati come la pittura o nello sport di d'élite piuttosto che nello studio di uno strumento musicale. Anche il governo è ora orientato ad incoraggiare i cittadini ad intraprendere una più ampia varietà di sport, il che ha già iniziato a favorire i marchi specializzati.

L’IMPORTANZA DEL MERCATO CINESE


“Le aziende di beni di lusso continuano a contare molto sul mercato cinese. Alcuni dei marchi di fascia molto alta hanno visto aumentare le vendite persino nel complesso terzo trimestre del 2022. È vero che sembra improbabile che si possa ripetere il boom generalizzato dell'ultimo decennio, tuttavia il quadro generale continua ad apparire sempre più luminoso sia per i top brand che per i fornitori di beni e servizi di nicchia” concludono le due manager di Pictet Asset Management.
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