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Perché l’Ue ha messo TikTok al bando

Scarsa sicurezza e accuse di accesso non consentito ai dati. Con queste motivazioni la celeberrima app verrà cancellata dai telefoni dei dipendenti delle maggiori istituzioni europee

di Lorenzo Cleopazzo 5 Marzo 2023 10:00
financialounge -  Social netwok sunday view TikTok

Challenge, balletti e ovviamente dati. Un sacco di dati.

Questo è ciò si trova tra le intricate fronde dell’algoritmo di TikTok, il social Made in China che dall’alto della sua fama ha messo in ombra i redivivi Instagram e Facebook. Le istituzioni europee hanno iniziato a bandirlo dai telefoni degli addetti ai lavori adducendo a una scarsa sicurezza nel suo utilizzo, in linea con delle posizioni già assodate negli Usa, dove questa settimana la Camera ha dato il via libera a Biden per vietare il social sull’intero territorio nazionale.

Inutile dire che dalla Cina smentiscono, bollando la scelta europea come sbagliata.

Sotto quell’apparenza di applicazione amabile e user-friendly ci sono delle accuse non da poco, mosse da figure non di poco conto. Le alte sfere delle istituzioni si sono mosse, ora come reagiranno gli utenti?

DE-INFLUENCING EUROPE


Commissione europea, Consiglio ed Europarlamento. Dalle parti di Bruxelles sono stati chiari: l’icona di TikTok deve sparire dagli schermi di ogni dipendente, da qualsiasi device, sia aziendale che personale. La decisione è stata annunciata la scorsa settimana, e tutti dovranno adeguarvisi entro il 15 marzo, 20 per gli europarlamentari. Con buona pace del fattorino che si divertiva a filmarsi sulle note dell’ultima canzone di Lazza.

A conti fatti non è poi una sorpresa, dato che a novembre la ByteDance – società madre di TikTok – aveva ammesso che dalla Cina si poteva avere accesso ai dati personali degli utenti sparsi in tutto il mondo, oltre ad alcune ricostruzioni del Financial Times che parlano di presunti casi di spionaggio verso alcuni giornalisti. E poi anche accuse simili da parte di Buzzfeed News e Forbes.

Dalla Cina hanno sempre negato, ma le istituzioni Ue hanno fatto notare che questi fattacci non sono previsti nel Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (Gdpr). Chissà perché.

Va però detto che per ora non sono arrivate notizie di incidenti specifici legati all’app, sottolineando anche che questa sospensione è a tutti gli effetti temporanea, con gli organi incaricati che non smettono di tenere d’occhio neanche le altre piattaforme social.

Oggi l’Ue, prima gli Usa e due anni fa l’India, oltre ad Afghanistan e Indonesia, anche se per motivi differenti. In effetti per la patinata TikTok si può dire che non è tutto oro quel che luccica. O, semplicemente, non lo è più.

PROBLEMI DI FACCIATA


America, anni 70-80 dell’800: le ferrovie hanno invaso tutti gli Stati Uniti e il business dietro a ogni rotaia va alla grande. In quel periodo Chicago era la Silicon Valley e la Pullman Company era la sua Apple. Continuando con questi paragoni potremmo dire che George Pullman – il fondatore – era una sorta di Steve Jobs, ma ci sono alcune differenze di fondo. Prima su tutte è che Jobs non fece scoppiare una rivolta.

Ma andiamo con ordine.

I vagoni della Pullman Company erano un simbolo: eleganti e comodi e con la maggior parte dello staff composta da schiavi liberati. Questo Pullman era un visionario e un santo, oltre che ricco sfondato. Aveva anche fatto costruire una sorta di città ideale per i suoi dipendenti, con parchi, negozi, un asilo, una biblioteca e delle strutture sanitarie di ottimo livello.

Dicevamo: un visionario e un santo, giusto? Bé non proprio.

Dietro la facciata tutta patinata, quella città era fatta di bugie: le attività commerciali avevano prezzi assurdi per disincentivare gli acquisti e le case erano in realtà delle baracche, per di più con un affitto eccessivo rispetto agli stipendi. A questo basta aggiungere il momento di flessione economica degli Usa a fine secolo e ci si mette un attimo a finire in rivolta.

Anche qui non è più tutto oro ciò che luccica. O meglio, luccicava.

TOGLIERE LA PATINA


TikTok è un gigante in equilibrio su un piede solo.

Nel 2022 si è calcolato che viaggiava sopra al miliardo di utenti attivi ogni mese, ma ora si vede ‘attaccata’ da più fronti e altri potrebbero aggiungersi a breve.

Dal canto suo, la ByteDance ha sempre dichiarato di non essere vincolata alle norme previste dal Governo cinese e non a caso a gennaio il CEO di TikTok Shou Zi Chew è volato a Bruxelles in un tentativo diplomatico per incontrare diversi commissari europei, ma per tutta risposta gli è stato chiesto di conformare la sua piattaforma alle norme sulla privacy del nostro continente. E se è vero che c’è un approccio positivo da parte del social – su stessa ammissione del commissario alla giustizia Didier Reynders –, è altresì vero che c'è ancora tanto margine per migliorare in tal senso. E non è proprio un dettaglio.

Per TikTok abbiamo detto che non è tutto oro quel che luccica, e anche per il ‘caso Pullman’ possiamo dire lo stesso.

Manifestazioni a parte, per entrambe, quando le persone si sono accorte di cosa c’era sotto, hanno avuto giusto qualcosina da dire. Ora l’attenzione verso TikTok sembra destinata a crescere, e con ogni probabilità anche oltre i Paesi membri dell’Ue. Il gigante cinese dovrà dimostrarsi pragmatico e risoluto nell’adattarsi alle norme, altrimenti la prossima challenge rischia di essere una gara a chi cancella prima il profilo.

BONUS TRACK


Attenzione, con tutto questo non vogliamo dire che TikTok vada cancellato al 110%.

Anche perché pure Meta fu investita dallo scandalo di Cambridge Analytica, e nessuno dalle parti di Bruxelles fece togliere Facebook dai telefoni dei dipendenti.
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