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L'analisi

La Financière de l’Echiquier: ecco le sfide da affrontare dopo un anno di guerra

La guerra in Ucraina sarà un acceleratore di tendenze. Per Clément Inbona, gestore di La Financière de l’Echiquier, come in tutte le crisi, se i rischi sono numerosi, le opportunità lo sono altrettanto

di Leo Campagna 1 Marzo 2023 08:00
financialounge -  Clément Inbona guerra investimenti La Financière de l'Echiquier

Il 24 febbraio scorso è stato tagliato il triste traguardo di un anno di guerra. Sono infatti trascorsi 12 mesi da quando Putin ha invaso l’Ucraina nel tentativo di espandere il suo territorio e di rovesciare il governo di Kiev. Purtroppo, dopo pochi giorni, è stato chiaro che non si sarebbe trattato di un conflitto lampo. “A livello militare, economico o geopolitico, questa guerra di lungo periodo avrà delle conseguenze pesanti” tiene a precisare Clément Inbona, gestore di La Financière de l’Echiquier.

UNA REVISIONE COMPLETA DEL MODELLO ECONOMICO


L'esercito ucraino grazie all’aiuto dei mezzi e dell’intelligence degli Stati Uniti e dei Paesi europei, è stato in grado di sventare prima e di contrastare nel tempo i piani di Mosca e di portare a termine alcune controffensive vittoriose in autunno. Nel corso dei mesi il conflitto si è trasformato in una guerra di posizione supportata dall’artiglieria pesante. “Sul piano militare-industriale” spiega Inbona “questa guerra ad alta intensità determina una revisione completa del modello economico per gli Stati che sostengono Kiev”.

RAFFORZATE LE FONDAMENTA DELL’UNIONE EUROPEA


In pratica, l’esercito di pace dei Paesi Occidentali schierati con l’Ucraina deve ora essere trasformato in un sistema di difesa di guerra di fronte alla minaccia che questo conflitto rappresenta per l'Europa. La logica dei flussi deve necessariamente essere sostituita da una logica delle scorte e, inoltre, in una situazione di emergenza. Ma come in ogni crisi, fa notare il manager di La Financière de l’Echiquier, le fondamenta dell'Unione europea si rafforzano, questa volta sul piano militare ed energetico.

MISURE RESTRITTIVE VOLTE A FRENARE LA SPIRALE PREZZI-SALARI


La guerra provocata dalla Russia ha determinato una risposta dura da parte dei Paesi alleati a Kiev in forma di sanzioni severe ma attente alla significativa dipendenza dal gas russo dell'economia europea. Nonostante questo i prezzi dell’energia in Europa si sono impennati alimentando ulteriormente la corsa dei prezzi al consumo. Le banche centrali sono state costrette ad adottare misure restrittive volte a frenare la spirale prezzi-salari.

UNA TRANSIZIONE ENERGETICA A RITMO FORZATO


“Un aspetto costruttivo di questo conflitto è che propizia per l'Europa una transizione energetica a un ritmo forzato: la diversificazione degli approvvigionamenti si coniuga con un'accelerazione degli investimenti nell'energia prodotta localmente, cioè nelle rinnovabili e nel nucleare. Basti pensare che nel 2022, per la prima volta, l'energia solare ed eolica ha superato il gas nella generazione elettrica in Europa. Inoltre, la transizione energetica deve accelerare ulteriormente per ragioni sia ambientali che strategiche” argomenta Inbona.

DEGLOBALIZZAZIONE E POLARIZZAZIONE


Secondo il gestore, questa guerra sarà un acceleratore di tendenze sotto il profilo geopolitico, a cominciare, in primis, dalla deglobalizzazione. La pandemia da Covid-19 ha evidenziato la criticità e la frammentazione delle catene logistiche e la guerra in Ucraina ha accelerato la necessità di sovranità e di indipendenza in alcuni settori strategici. In secondo luogo, si rafforza la polarizzazione del mondo: in Occidente si consolidano le relazioni transatlantiche mentre la Cina, in Oriente, è impegnata a rafforzare ulteriormente la propria posizione di seconda potenza mondiale, sia come forza di attrazione economica che come modello politico e diplomatico.

SE I RISCHI SONO NUMEROSI LE OPPORTUNITÀ LO SONO ALTRETTANTO


“Le crisi accelerano il cambiamento, costringendo tutte le parti interessate – gli Stati, le aziende, i consumatori e gli investitori - ad adattarsi. La buona notizia è che, come in tutte le crisi, se i rischi sono numerosi, le opportunità lo sono altrettanto” conclude il gestore di La Financière de l’Echiquier.
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