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Strategie di investimento

AllianceBernstein: gestione azionaria attiva contro i rialzi dei tassi e l'inflazione

Robert Milano, Walt Czaicki, e David Wong spiegano perché con il nuovo regime è essenziale affidarsi a gestioni attive di portafoglio azionario allargando l’orizzonte sia a livello settoriale che di aree geografiche

di Virgilio Chelli 27 Febbraio 2023 12:39
financialounge -  AllianceBernstein mercati Robert Milano Walt Czaicki

Dopo gli shock del 2022, l'investimento azionario passivo è rimasto dominante, con continui deflussi dai portafogli attivi. Ma in un mondo di inflazione e tassi d'interesse più alti, ci sono buoni motivi per considerare una gestione attiva dei portafogli. Nel nuovo regime, occorre maggiore attenzione alle esposizioni attive e passive, poiché non è detto che gli approcci vincenti del recente passato lo siano anche in futuro. L'aumento di tassi e inflazione può avere effetti di vasta portata su imprese, mercati, economie e rendimenti. I portafogli basati su una selezione disciplinata dei titoli possono dare un'impronta attiva e basata su convinzioni in vista degli sviluppi imprevedibili del futuro.


GESTIONE ATTIVA CONTRO TASSI E INFLAZIONE ELEVATI


Lo sottolinea AllianceBernstein in un commento sulla gestione azionaria attiva come un rimedio a rialzi dei tassi e inflazione, firmato da Robert Milano, Senior Investment Strategist and Head—EMEA Equity Business Development, Walt Czaicki, CFA  Senior Investment Strategist—Equities, e David Wong, Senior Investment Strategist and Head—Asia Business Development, Equities. Imprese e mercati stanno ancora metabolizzando le incertezze del 2022, cambiamenti che giustificano un ripensamento delle motivazioni alla base dei portafogli passivi, che lo scorso anno hanno continuato a registrare afflussi netti di capitali. Secondo gli esperti di AllianceBernsterin, i portafogli attivi offrono vantaggi per cui vale la pena pagare, soprattutto in tempi di grandi cambiamenti.


CI SARANNO NUOVI VINCITORI E VINTI


La necessità di un'abile gestione attiva nei prossimi anni è motivata in primo luogo dal fatto che l'inflazione, e la potenziale recessione, creeranno nuovi vincitori e vinti. Siamo solo agli inizi della rimodulazione degli utili ma già quest’anno questo fattore giocherà un ruolo maggiore nella performance azionaria, e non sarà un processo ordinato. AllianceBernstein prevede una maggiore dispersione dei rendimenti azionari e servirà un approccio attivo per individuare le imprese caratterizzate da pricing power, sostenibilità degli utili e dei margini di profitto, indebitamento ridotto e fattori di dinamismo specifici.


RIDUZIONE DEL RISCHIO DI PORTAFOGLIO


Inoltre, le minori correlazioni si traducono in andamenti più pronunciati di singoli titoli, che crea condizioni più favorevoli alla sovraperformance dei gestori attivi e può contribuire a ridurre il rischio di portafoglio. Anche le tendenze settoriali e stilistiche sono destinate a mutare, secondo gli esperti di AllianceBernstein, dopo che si è chiuso il lungo ciclo rialzista alimentato dalla prevedibile sovraperformance delle mega cap tecnologiche.  Il vecchio ordine di mercato è scomparso, e gli investitori devono ora distinguere tra aziende che stanno semplicemente tornando verso un tasso di crescita pre-pandemia e quelle con modelli di business strutturalmente compromessi o destinate a prosperare.


L’UNIVERSO DI TITOLI INVESTIBILI SI È ALLARGATO


Il mercato si è allargato, e un gruppo più ampio di titoli è oggi destinato a trainare i rendimenti futuri, il che gioca a favore dei gestori attivi. La generazione di rendimenti reali richiede una selettività disciplinata e per ottenere un rendimento reale sarà essenziale trovare società selezionate che si distinguano per la capacità di sovraperformare. Secondo la ricerca di AllianceBernstein, nei periodi di inflazione annua tra il 2% e il 4% le imprese USA hanno registrato una crescita degli utili reali dell'8,8% dal 1965, con tendenze analoghe per le imprese globali in un arco di tempo più breve. Ma dagli indicatori di redditività emergono difficoltà a mantenere una tale crescita e la redditività potrebbe ridursi per la combinazione di rallentamento della crescita economica e pressioni di costo.


RIPENSARE LE ALLOCAZIONI GEOGRAFICHE


Anche la divergenza globale induce a ripensare le allocazioni regionali e gli investitori dovrebbero riconsiderare la possibilità di assumere un'esposizione a diverse aree sempre con un approccio attivo. Le azioni dei mercati emergenti evidenziano segni di vigore con la Cina, in particolare, che ha registrato una performance brillante negli ultimi mesi con l'accelerazione delle riaperture. I gestori attivi possono indirizzare le allocazioni verso imprese di ogni parte del mondo che presentano valutazioni interessanti e possono beneficiare dell'esposizione a tendenze macroeconomiche e di business favorevoli.


GIOCARE ATTIVI ANCHE IN DIFESA


L'accresciuta volatilità richiede difese attive, sottolineano poi gli esperti di AllianceBernstein, anche in vista di maggior volatilità. Molti portafogli difensivi si valgono di approcci convenzionali, retrospettivi o basati su regole per ridurre il rischio, ma potrebbero non offrire la miglior protezione. Gli approcci attivi possono invece investire a tutto campo in azioni di alta qualità con bassa volatilità in una varietà di settori che potrebbero non essere tipicamente difensivi. Anche gli approcci tematici, come l'allocazione mono settoriale nella sanità, possono offrire una soluzione attiva per ridurre il rischio.
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