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L'analisi

Vontobel: nuovo mandato di Lula, rischi e opportunità per gli investitori in Brasile

Thierry Larose, Portfolio Manager di Vontobel, analizza le sfide che Lula deve affrontare per riportare l'economia brasiliana sui binari della crescita, a partire dall'inflazione e dai rapporti con la banca centrale

di Antonio Cardarelli 25 Febbraio 2023 14:00
financialounge -  brasile economia lula Thierry Larose Vontobel

Il ritorno di Lula alla presidenza del Brasile ha riportato l'attenzione degli investitori sul mercato azionario del gigante sudamericano. Nonostante le simpatie per leader anti-mercato come Fidel Castro e Hugo Chavez, i precedenti parlano a favore di Lula. Dalla fine del 2002 alla fine del 2010 i titoli azionari brasiliani hanno registrato una crescita del 37% annuo in dollari, di cui il 10% dovuto all'apprezzamento del real brasiliano.

BRASILE 2003: CRESCITA REALE O CIRCOSTANZE FORTUNATE?


A fare il punto sul nuovo mandato presidenziale di Lula è Thierry Larose, Portfolio Manager di Vontobel, che evidenzia come l'ottimo risultato delle azioni brasiliane appena illustrato possa dipendere da alcuni fattori favorevoli. Il primo è la crescita dell'economia cinese, che ha giovato a un esportatore di materie prime come il Brasile. Il secondo è l'effetto base, visto che l'azionario brasiliano era reduce da un periodo molto deludente. Inoltre, commenta l'esperto, se si guarda alla crescita del Pil reale il Brasile, in realtà, ha fatto meglio in quel periodo solo di Sudafrica e Messico, mentre è stato ampiamente superato da altre economie emergenti come l'Indonesia, il Perù, la Polonia, la Russia e l'eterna rivale Argentina.

POCHI ERRORI COMMESSI DA LULA


Ma l'esperto di Vontobel sottolinea come Lula abbia commesso pochi errori, e sia stato abbastanza intelligente da affidare i ruoli chiave della sua amministrazione a persone competenti, tra cui Henrique Meirelles, presidente della banca centrale del Brasile. Per questo motivo, ad oggi, Lula è molto critico nei confronti dell'attuale presidente della banca centrale brasiliana Roberto Campos Neto. Nominato da Bolsonaro nel 2018, secondo l'analisi di Larose il presidente della banca centrale viene considerato da Lula un uomo ancora molto vicino a Bolsonaro, intenzionato quindi a rendere la vita difficile al suo governo.

LA SFIDA SU INFLAZIONE E TASSI


Gli attacchi si concentrano su due fronti: perché la Banca Centrale mantiene i tassi reali così alti (~8%) e perché l'obiettivo di inflazione è così basso (3% +/- 1,5 punti percentuali). "L'affermazione secondo cui l'obiettivo di inflazione del 3% non sarebbe compatibile con gli standard dei mercati emergenti è una pura falsità. Molti paesi emergenti come Cina, Indonesia, Messico, Colombia, Cile e Ungheria hanno lo stesso obiettivo", commenta l'esperto di Vontobel. Inoltre, argomenta ancora Larose, non è detto che un obiettivo di inflazione più elevato possa rendere più semplice l'accesso al credito per famiglie e imprese.

SBAGLIATO CONSIDERARE IL GOVERNATORE UN UOMO DI BOLSONARO


"Per quanto riguarda gli alti tassi reali, l'inflazione è spesso un fenomeno fiscale nelle economie emergenti e nessuno sa esattamente come verrà condotta la politica fiscale in Brasile per coprire il grande fabbisogno finanziario degli ambiziosi programmi sociali annunciati. Il rischio è che il ministro delle Finanze Haddad punti ad aumentare le entrate piuttosto che a tagliare le spese, una strategia i cui risultati sono meno certi rispetto all'alternativa", spiega l'esperto di Vontobel. Senza dimenticare, prosegue Larose, che nel 2003 la banca centrale alzò il tasso di riferimento SELIC al 26,5% per mantenere i tassi reali ben al di sopra del loro livello neutro, una scelta che all'epoca aveva pagato visto che l'inflazione passò dal 17% di marzo 2003 al 5% di maggio 2004. "Campos Neto potrebbe essere un amico intimo dell'ex ministro dell'Economia Paulo Guedes e un sostenitore di Jair Bolsonaro, ma è piuttosto azzardato sostenere che la sua politica monetaria sia viziata da un'oscura agenda politica", conclude l'esperto di Vontobel.
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