Le Borse europee proseguono deboli dopo dati solidi sull’economia

L’azionario europeo prosegue debole con i principali indici sotto la parità dopo una serie di dati robusti sull’economia dell’Eurozona. In particolare l’indice S&P Global PMI composito per l’Eurozona è salito a 52,3 punti a febbraio, avanzando ulteriormente in territorio espansione da 50,3 a gennaio, battendo largamente le attese. Si tratta della lettura più forte da maggio dell’indicatore che misura l’attività manifatturiera e dei servizi, settore quest’ultimo che ha accelerato ai massimi di otto mesi mentre i livelli di produzione industriale sono aumentati per la prima volta da maggio dell’anno scorso.

Intanto in Germania l’indice di fiducia nell’economia ZEW è salito sempre a febbraio a +28,1 toccando il livello più alto da un anno, anche in questo caso ben sopra le attese di mercato. In particolare, la componente relativa al settore bancario ha toccato i massimi addirittura dal 2004, su attese di prosecuzione del trend al rialzo dei tassi di interesse.

A Milano l’indice FTSE MIB recupera qualcosa rispetto all’apertura e viaggia sui 27.400 punti sempre comunque con il segno meno. Anche sulla piazza italiana gli investitori continuano a guardare con cautela alle prossime mosse delle banche centrali e a monitorare l’evoluzione della situazione geopolitica internazionale dopo la visita in Ucraina del Presidente Biden. Il listino è appesantito dai cali di Nexi, Telecom Italia e Unicredit, mentre tra i titoli in rialzo in evidenza Leonardo con Cucinelli, A2A, Terna e Italgas.

Sul mercato valutario sempre debole l’euro su dollaro sotto quota 1,07 mentre sull’obbligazionario si muovono in rialzo i rendimenti dei principali titoli di Stato.