Dell licenzierà il 5% della propria forza lavoro

Non c’è pace per le industrie tecnologiche americane. Dopo i licenziamenti di massa che hanno colpito negli ultimi mesi Amazon (18mila dipendenti), Google (12mila), Meta (11mila), Microsoft (10mila), Salesforce (8mila), Twitter (3700) e Spotify (600), è di queste ore la notizia che Dell ridurrà del 5% la propria forza lavoro, corrispondente a 6650 persone.

INSUFFICIENTI

Jeff Clarke, Co-Chief Operating Officer di Dell, ha dichiarato che le precedenti misure di riduzione dei costi quali la sospensione delle assunzioni e le limitazioni ai viaggi si sono rivelate insufficienti. Salvo poi aggiungere che l’azienda sta affrontando condizioni che “continuano a erodere il mercato, rendendo il futuro incerto”. I licenziamenti sono la riposta a una riduzione nelle vendite di PC e laptop. Dopo un aumento delle vendite di computer durante la pandemia mondiale di covid, infatti, la maggior parte dei principali produttori di informatica sta ora assistendo a una brusca riduzione della domanda. L'analista di settore IDC riporta una diminuzione del 37% nelle spedizioni di computer di Dell durante il trimestre delle festività, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Secondo Bloomberg, il 55% delle entrate di Dell è generato dalle vendite di PC.

MEDICINA AMARA

Per Clarke i tagli del personale si riveleranno essenziali per la “salute e il successo a lungo termine” di Dell, salvo poi aggiungere che le riorganizzazioni dei dipartimenti rappresenteranno un'opportunità per migliorare l'efficienza e incoraggiare l'innovazione. Sempre secondo Bloomberg, dopo questi licenziamenti il numero di dipendenti globali di Dell scenderà al suo valore più basso negli ultimi sei anni, con circa 39.000 posizioni in meno rispetto ai 165.000 del gennaio 2020. “Abbiamo navigato in periodi di difficoltà economiche in passato e ne siamo usciti più forti”, ha detto Clarke. “Saremo pronti quando il mercato riprenderà”.

SE ATENE PIANGE…

Non si creda però che i problemi siano solo di Dell: lo scorso novembre HP ha annunciato dei piani per tagliare circa 6.000 posti di lavoro, mentre Lenovo lo scorso dicembre ha licenziato un numero imprecisato di dipendenti americani. Una crisi, come scrivevamo in apertura, che ha riguardato anche altri big della tecnologia e che è la risultante di un insieme di fattori quali il rallentamento dell'economia, le eccessive assunzioni avvenute in passato e gli ormai noti problemi nelle catene di approvvigionamento.