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Regole in arrivo?

ChatGPT finisce sotto i riflettori dell’Unione Europea

Thierry Breton, commissario europeo per il mercato interno e i servizi, chiede regole più rigorose sulle intelligenze artificiali

di Stefano Silvestri 6 Febbraio 2023 09:54
financialounge -  ChatGPT intelligenza artificiale Smart Life thierry breton

Qualche giorno fa, nel concludere il nostro speciale sulle intelligenze artificiali, affermavamo che questa rivoluzione tecnologica avrebbe evidenziato dei vuoti normativi alla pari di quelli venutisi a creare con l’avvento di Internet o la nascita di realtà quali Uber, AirBNB e Deliveroo. Ebbene, sono di queste ore le dichiarazioni di Thierry Breton, commissario europeo per il mercato interno e i servizi, secondo il quale si rendono necessarie delle regole per affrontare i ‘problemi’ (ma noi avremmo preferito il termine ‘opportunità’) legati a ChatGPT e alle IA in generale.

BRUCIANTE


A due mesi dal lancio, ChatGPT è l’app col più elevato tasso d’adozione nella storia da parte degli utenti. Ma la tecnologia ideata da OpenAI, che può creare articoli, saggi, poesie così come interi blocchi di codice, può essere utilizzata anche per plagiare i lavori altrui e diffondere informazioni errate. Al punto che Breton s’è sentito di affermare che OpenAI (società privata nella quale Microsoft ha appena investito 10 miliardi dollari), così come le altre, ha urgente bisogno di essere regolamentata tramite la creazione di uno standard globale per la tecnologia attualmente al vaglio a Bruxelles. “Come dimostrato da ChatGPT, le soluzioni basate sulle IA possono offrire grandi opportunità per le aziende e i cittadini, ma possono anche rappresentare dei rischi. Ecco perché abbiamo bisogno di un robusto quadro normativo per garantire IA affidabili, basate su dati di alta qualità", ha dichiarato Breton a Reuters.

NO COMMENT


Microsoft, che già sta affrontando lo stop dell'Antitrust europeo in merito all’acquisizione di Activision Blizzard, al momento ha evitato di commentare le dichiarazioni di Breton. Lo stesso sta facendo OpenAI, che però sul suo sito dichiara di mirare alla creazione di un’intelligenza artificiale sicura e vantaggiosa della quale “beneficerà tutta l'umanità”. Secondo le bozze regolamentari in via di definizione da parte dell'UE, ChatGPT è da considerarsi un’intelligenza artificiale che può essere utilizzata per molteplici scopi, tra cui quelli sensibili di selezione dei candidati per i lavori e la valutazione del credito. Ed è per questo che Breton vorrebbe che OpenAI collaborasse per garantire la conformità di ChatGPT con l’atto sulle intelligenze artificiali in fase di elaborazione.

I TIMORI DELLE AZIENDE


Le aziende che operano nel campo delle IA temono che la loro tecnologia rientri nella classificazione dell'IA “ad alto rischio”, il che comporterebbe per esse requisiti di conformità più rigorosi e maggiori costi di sviluppo.  Un sondaggio dell'associazione AppliedAI ha mostrato che il 51% di coloro che hanno risposto si aspetta un rallentamento nello sviluppo delle IA a seguito dell'atto dell’Unione Europea. “Le regolamentazioni per le IA dovrebbero concentrarsi sulle applicazioni ad alto rischio”, ha scritto mercoledì scorso il presidente di Microsoft, Brad Smith, in un post su un blog. Salvo poi dichiarare che “ci sono giorni in cui sono ottimista e momenti in cui sono pessimista su come l'umanità utilizzerà l'IA”. A queste affermazioni fanno da contraltare quelle di Breton, secondo il quale “la gente deve essere informata che sta trattando con un chatbot e non con un essere umano. La trasparenza è anche importante per quanto riguarda il rischio di pregiudizi e le informazioni false”. Tutto questo, va ricordato, al netto delle accuse di violazioni di copyright che, come scrivevamo, stanno riguardando anche le IA dedicate alla generazione di grafica. Se a ciò aggiungiamo che alcune scuole pubbliche statunitensi e l’università francese Sciences Po hanno vietato l'utilizzo di ChatGPT, appare evidente che il grande amore dell’opinione pubblica per le IA, sbocciato in questi mesi, andrà incontro a qualche assestamento.
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