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Politica monetaria e investimenti

Wellington Management spiega perché gli investitori dovrebbero seguire le politiche della Bank of Japan

John Butler (Wellington Management) vede gli asset di rischio penalizzati dalla riduzione della liquidità sia per il quantitative tightening della Fed e della BCE e sia perché la BOJ non potrà continuare a sostenere l'acquisto di bond

di Leo Campagna 1 Febbraio 2023 11:05
financialounge -  giappone John Butler mercati wellington management

Fin dai primi anni ’90 in Giappone è sparita l’inflazione. La Bank of Japan (BoJ), che ha adottato politiche monetarie volte ad alimentare i prezzi al consumo sostenendo la liquidità globale, nel 2016 ha annunciato una politica ultra-accomodante di controllo della curva dei rendimenti, che la impegna a mantenere un livello di rendimento massimo prestabilito. Un approccio che, dalla fine del 2022, è stato sempre più messo in discussione dall'aumento dell'inflazione interna e dalle pressioni politiche.

LA PROSSIMA RIUNIONE DEL 10 MARZO DELLA BOJ


“La BoJ, che a dicembre aveva deciso di ampliare la fascia di rendimento target per il titolo di Stato giapponese di riferimento a 10 anni (JGB) da circa ±0,25% a circa ±0,5%, durante la riunione di politica monetaria di gennaio ha lasciato la situazione invariata, evidenziando che è pronta ad espandere il bilancio da qui alla prossima riunione del 10 marzo, e potenzialmente anche oltre”, fa sapere John Butler, Macro Strategist di Wellington Management.

COSA HA AGEVOLATO IL RIMBALZO DEGLI ASSET DI RISCHIO QUEST’ANNO


Si tratta di un aspetto importante per gli investitori globali, dal momento che gli acquisti di obbligazioni da parte della BoJ, che superano le misure di quantitative tightening (QT) della Federal reserve statunitense, tendono a migliorare la liquidità globale. “L’istituto centrale nipponico è stato costretto ad acquistare asset in modo aggressivo per difendere la nuova fascia di controllo della curva dei rendimenti a 10 anni. Questa sua accelerazione nell’iniettare liquidità spiega in parte il calo dei rendimenti obbligazionari e il rimbalzo degli asset di rischio a cui abbiamo assistito finora quest'anno” riferisce Butler.

IMMINENTE CAMBIAMENTO DI ROTTA DELLA POLITICA MONETARIA


Secondo il quale è però imminente il cambiamento di rotta della politica monetaria. Sia perché, osservando le condizioni macroeconomiche, la BoJ sta difendendo un rendimento che appare sempre più inadeguato alle prospettive cicliche e, quindi, insostenibile. E sia perché né il primo ministro Fumio Kishida, eletto relativamente da poco, né il prossimo governatore della banca centrale (il cui insediamento è previsto in aprile), saranno legati alla strategia "inflazione a tutti i costi" definita dall'ex premier Shinzo Abe e dal governatore Kuroda.

COSA POTREBBE SUCCEDERE


Secondo Butler è probabile che la BoJ allarghi nuovamente il range (a 75 o 100 punti base) senza tuttavia impegnarsi in un continuo sostegno all'acquisto di obbligazioni per garantire una transizione senza intoppi. Una dinamica che dovrebbe comportare a regime un potenziale aumento dei rendimenti dei titoli di stato decennali a circa l'1% richiamando nel paese i capitali giapponesi dall’estero.

LA LIQUIDITÀ GLOBALE SI CONTRARRÀ NUOVAMENTE


“Quando la BoJ (e la Banca Centrale Europea) inizieranno a normalizzare la politica monetaria, gli investitori giapponesi e dell'eurozona saranno meno incentivati a cercare rendimenti negli Stati Uniti e altrove, poiché i mercati nazionali offriranno rendimenti interessanti. La liquidità globale si contrarrà nuovamente, dominata dal ritmo del quantitative tightening della Fed e della BCE, mentre riprenderanno i venti contrari della liquidità per gli asset di rischio” spiega il Macro Strategist di Wellington Management.

LE MOSSE A BREVE TERMINE DELLA BOJ


Il quale, tuttavia, non esclude che a breve termine la BoJ opti per continuare a contrastare le pressioni del mercato sia per il calo delle pressioni inflazionistiche a livello globale e sia per verificare che gli incrementi salariali siano sostenibili prima di modificare le scelte di politica monetaria. Con il risultato di far scendere i rendimenti e prolungare il rally degli asset di rischio. “Tuttavia, con il crescente consenso sul fatto che siamo sulla strada della normalizzazione delle politiche monetarie, riteniamo che le aspettative per un’inversione di rotta aumenteranno ancora in vista delle riunioni di marzo e aprile, con la crescita dei salari e l'inflazione che rimarranno indicatori chiave da monitorare” conclude Butler.
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