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Settore in crescita

Gli hotel di lusso battono la crisi

Nell'intervista Claudia Bisignani, Head of Hotels & Hospitality di JLL Italia: "Gli investimenti nel settore hotel hanno registrato volumi pari a circa 1,2 miliardi"

di Paola Jadeluca 1 Febbraio 2023 15:53
financialounge -  Claudia Bisignani hotel lusso Mood turismo

 

“Il 2022 è stato un anno record per gli investimenti negli hotel luxury italiani e il trend promette di continuare nel 2023”. Claudia Bisignani, Head of Hotels & Hospitality di JLL Italia, big del settore del real estate, non ha dubbi: “È un periodo molto positivo per capacità di attrazione di capitali verso il Real Estate alberghiero e soprattutto per il segmento del lusso”. E spiega “Gli investimenti nel settore hotel hanno registrato volumi pari a circa 1,2 miliardi di euro, confermando l’Italia come uno dei mercati più rilevanti per i principali investitori di settore ed un interesse crescente verso le destinazioni leisure. A testimonianza della crescita di interesse per il settore, si segnala che a questi volumi si aggiungono quelli relativi ad altre asset class, che vedranno come futura destinazione d’uso quella alberghiera e che porterebbero i volumi complessivi pari ad Euro 1,4 miliardi di Euro”.



È SOLO UN RIMBALZO RISPETTO AL TERRIBILE IMPATTO AVUTO DAL COVID SUL TURISMO IN GENERALE?


“No, assolutamente, la recente crescita del settore conferma un andamento positivo, con risultati di trading sostanzialmente superiori al periodo pre-Covid anche a livello globale”.

QUALI SONO LE PRINCIPALI LINEE DI TENDENZA?


“I mercati di maggiore interesse si confermano le principali città italiane, sebbene Roma rappresenti oggi il mercato più dinamico in considerazione delle numerose operazioni di riposizionamento e conversione che contribuiranno ad un significativo miglioramento dell’offerta alberghiera della capitale. Si stima infatti che nel prossimo triennio l’offerta alberghiera della Capitale vanterà l’apertura di oltre 2.000 camere nuove prevalentemente nel segmento lifestyle e lusso”.

C’ENTRA IN QUALCHE MODO IL GIUBILEO DEL 2025?


“No, per quanto possa considerarsi un importante generatore di domanda per i flussi turistici, come dimostrato nei precedenti cicli, non ha nessun impatto determinante sull’attuale andamento gestionale degli alberghi e sull’attuale volume di investimento. Il motivo trainante di questa attrattività di Roma è che la Capitale offre oggi importanti possibilità di crescita, rispetto a mercati più maturi come, ad esempio, la città di Milano”.

LEI FACEVA RIFERIMENTO AD ASSET CHE POTREBBERO DIVENTARE HOTEL. COSA INTENDE ESATTAMENTE?


“C’è un grande interesse non solo nei confronti di alberghi già esistenti ma anche nei confronti di immobili con diversa destinazione d’uso, che si prestano ad una attività di conversione e riposizionamento. Sono immobili o complessi immobiliari ritenuti strategici in virtù della loro ubicazione centrale e del loro dimensionamento che ben si prestano ad operazioni di recupero e valorizzazione, idonee per l’implementazione di strategie di tipo Added Value. Si tratta di una vera rivoluzione per Roma che anche nel 2023 vedrà l’ingresso di alcuni brand internazionali del lusso, che non erano presenti nella Capitale. L’indotto che crescerà attorno a queste realtà avrà un impatto notevole sull’economia dell’intera città”.

UNA RINASCITA DELLE VACANZE ROMANE? A ROMA VA DI MODA IL TOUR IN VESPA, COME NEL FILM CON GREGORY PECK E AUDREY HEPBURN.


“Le operazioni in atto vanno in questa direzione. C’è il Six Senses a Piazza di San Marcello, la cui inaugurazione è prevista a Marzo 2023, il Bulgari che nel corso del primo trimestre di quest’anno aprirà a piazza Augusto Imperatore nell’ex sede dell’Inps e l’Hotel Intercontinental la cui apertura è prevista entro la fine di questo semestre. E poi ancora l’hotel Rosewood che sorgerà nella ex sede della Bnl a via Veneto, l’Orient Express a Piazza della Minerva, che vedrà la luce in seguito alla ristrutturazione e rebranding dell’ex Grand Hotel de La Minerve, ed infine il Four Seasons a Palazzo Marini e il Mandarin Oriental nei Villini Sallustiani”.

TUTTE OPERAZIONI PORTATE AVANTI DA GRANDI GRUPPI DI INVESTIMENTO?


“Si, principalmente fondi di Private Equity, investitori istituzionali e HNWI, high net worth individual, famiglie dai grandi patrimoni che hanno interesse a investire in questa asset class. L’Italia costituisce attualmente uno dei mercati più interessanti per potenzialità di crescita e possibilità di creare valore.”.

ROMA AL GALOPPO, MILANO AL PASSO. CI SONO ALTRE AREE DI INTERESSE?


“Oltre alle città più tradizionali come Venezia e Firenze e le destinazioni resort – come la Sardegna, la Costiera, la Toscana, la zona dei laghi e delle Dolomiti - aumenterà nel corso del 2023 anche l’interesse e l’arrivo di capitali verso le città secondarie. Mercati storicamente meno attenzionati dai principali investitori nazionali ed internazionali oggi rappresentano ulteriori mercati di interesse, sia per la dinamicità di molte città secondarie che per i più elevati rendimenti raggiungibili (Verona, Bologna, Torino, Napoli, Catania)”.

CI SONO GIÀ NUOVI SEGNALI NEL 2023, OPERAZIONI IN VISTA?


“L’interesse ed il dinamismo registrato nel settore ad inizio dell’anno confermano il forte interesse per il mercato alberghiero italiano. Riteniamo dunque che questo trend possa proseguire, seppure in un regime di cautela. Indubbiamente anche il settore dell’hospitality si trova a fronteggiare alcune sfide come una significativa inflazione dei costi (in primis quelli energetici), una difficoltà nel reperimento di risorse umane ed un aumento dei tassi di interesse, unitamente ad un limitato accesso al mercato del debito, che si orienterà verso un approccio più mirato “flight to quality”.
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