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Invesco: l’economia tiene e torna l’appetito per il rischio, ma non è l’avvio di un nuovo ciclo

Invesco adotta un posizionamento tattico di sovrappeso dell’azionario, con una preferenza per Europa ed Emergenti e per il value sul growth. Le aspettative stanno riprezzando il rischio recessione

di Virgilio Chelli 25 Gennaio 2023 07:55
financialounge -  Alessio de Longis azioni Daniel Zanin Invesco mercati

L’appetito per il rischio appare in continuo miglioramento. L’Europa sembra mostrare i primi segnali di ripresa. Il sentiment di mercato è apparso in miglioramento a dicembre e la propensione al rischio degli investitori ha registrato un altro notevole aumento a gennaio, guidata della sovra-performance delle azioni emergenti rispetto ai mercati sviluppati, e dalla contrazione degli spread sui titoli sovrani dei mercati emergenti oltre al deprezzamento del dollaro. Storicamente, questi movimenti hanno presagito un miglioramento delle aspettative di crescita e della dinamica degli utili a livello globale, come indicato dalla forte correlazione positiva tra la propensione al rischio e gli indicatori del ciclo globale.

AZIONI PRIVILEGIATE RISPETTO AL REDDITO FISSO


Alessio de Longis, CFA Senior Portfolio Manager, Head of Tactical Asset Allocation, e Daniel Zanin Analyst, Investment Research, di Invesco, spiegano che per questi motivi la grande casa continua a sovrappesare la componente più rischiosa di portafoglio attraverso azioni emergenti e sviluppate, ma al di fuori degli Stati Uniti, fattori ciclici e credito rischioso. Invesco mantiene un posizionamento di rischio sovrappesato nel suo modello di allocazione tattica globale rispetto ad un’allocazione strategica di riferimento, privilegiando le azioni rispetto al reddito fisso, sovrappesando i Mercati Emergenti, i settori ciclici e i fattori value, small/midcap.

PREFERENZA PER IL VALUE RISPETTO AL GROWTH


Sovrappeso anche per il rischio di credito attraverso l’alto rendimento, i prestiti ed il debito dei mercati emergenti rispetto al credito Investment Grade, con neutralità sulla duration e sottopeso del dollaro Usa. I due esperti spiegano che nell’ambito delle azioni Invesco sovrappesa i fattori ciclici con elevata leva operativa come il “value” e le piccole capitalizzazioni, mentre sottopesa i fattori difensivi come la bassa volatilità e la qualità e anche il segmento “growth” in quanto i punti di inflessione nel ciclo di mercato tendono a generare effetti di inversione tra le società che hanno sottoperformato e sovraperformato.

MIGLIORAMENTO DELLO SLANCIO ECONOMICO IN EUROPA


Allo stesso modo, de Longis e Zanin privilegiano le esposizioni a settori ciclici come finanziari, industriali, materiali ed energia, a scapito di sanità, beni di prima necessità, servizi di pubblica utilità e tecnologia. Da una prospettiva regionale, Invesco sovrappesa i mercati emergenti e le azioni sviluppate al di fuori degli Usa, sostenuti dal miglioramento della propensione al rischio, dalle aspettative di deprezzamento del dollaro e dal recente miglioramento dello slancio economico in Europa.

SOVRAPPESO ANCHE PER IL CREDITO A ALTO RENDIMENTO


Nel reddito fisso, Invesco sovrappesa il credito rischioso attraverso l’alto rendimento, i prestiti bancari ed il debito in valuta forte dei Mercati Emergenti, vedendo nel credito rischioso un’interessante opportunità tattica per ottenere rendimenti simili a quelli azionari con minor volatilità. L’esposizione è finanziata da obbligazioni investment grade e governative. Privilegiate inoltre le obbligazioni nominali rispetto a quelle indicizzate all’inflazione.

SEGNI DI RESILIENZA DELL’ECONOMIA EUROPEA


I due esperti spiegano che l’interpretazione dei risultati del quadro macroeconomico di riferimento di Invesco conferma la crescente probabilità di una ripresa dell’economia globale, con gli indicatori anticipatori regionali che suggeriscono che potrebbe essere già in corso nell’Eurozona e nel Regno Unito. Questo si porrebbe in netto contrasto con il consenso di mercato e con le recenti revisioni al ribasso della crescita da parte di BCE e Banca d’Inghilterra, ma i segnali di stabilizzazione in Europa forniscono un importante segnale di resilienza. A guidare il rimbalzo degli indicatori europei anche le indagini sulla fiducia dei consumatori e il miglioramento della fiducia delle imprese manifatturiere.

IMPROBABILE LA PARTENZA DI UN NUOVO CICLO


Secondo gli esperti di Invesco è improbabile però che il miglioramento atteso delle aspettative di crescita possa rappresentare l’inizio di un nuovo ciclo, ma piuttosto un ri-prezzamento dei rischi di recessione a breve termine. L’inversione significativa e persistente della curva dei rendimenti ricorda gli elevati rischi e le pressioni che ancora aleggiano sulla dinamica di crescita.

RIMBALZO SOSTENUTO DALLE ATTESE SULLA FED


Gli ultimi dati sull’inflazione negli Stati Uniti confermano una graduale attenuazione delle pressioni inflazionistiche, con una variazione mensile che sembrerebbe ora convergere verso gli obiettivi di politica di lungo periodo. Se così fosse, secondo gli esperti di Invesco, questo potrebbe aumentare la probabilità che la Fed possa prendere una pausa nel ciclo di inasprimento nel primo trimestre del 2023, sostenendo così ulteriormente il recente rimbalzo della propensione al rischio globale.
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