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Politica monetaria e inflazione

Ethenea: l'inflazione persistente potrebbe spingere la Bce a portare i tassi fino al 6%

Secondo Volker Schmidt, senior portfolio manager di Ethenea Independent Investors Sa, l'inflazione in aumento è un problema globale e le banche centrali non devono commettere l'errore di agire separatamente

di Antonio Cardarelli 24 Gennaio 2023 11:30
financialounge -  Ethenea mercati politica monetaria Volker Schmidt

Le banche centrali devono muoversi in modo congiunto per domare l'inflazione a livello globale. La sinergia della politica monetaria sarà fondamentale, altrimenti i tassi potrebbero continuare a salire. Ciò significa, per l'Europa, che la Banca centrale europea potrebbe essere costretta a portare i tassi al 6% o addirittura oltre, replicando in qualche modo quanto sta facendo la banca centrale ungherese.

COS'È SUCCESSO NEI MESI SCORSI


A dirlo è Volker Schmidt, senior portfolio manager di Ethenea Independent Investors Sa, che analizza il rapporto tra politiche monetarie e inflazione, soffermandosi principalmente sulla situazione in Europa. L'esperto parte da quanto è accaduto nel mondo in autunno, con le banche centrali che hanno alzato i tassi di 75 punti base per poi diminuire il ritmo a 25-50 punti base. Rialzi che hanno coinvolto anche la Bank of Japan, solitamente restia a muovere i tassi, anche se formalmente la banca centrale giapponese si è limitata ad ampliare l'intervallo obiettivo per i rendimenti dei titoli di Stato giapponesi a 10 anni da -0,25%/+0,25% a -0,5%/+0,5%.

LE MOSSE DELLE BANCHE CENTRALI


Dal Canada agli Stati Uniti, dall'Eurozona alla Svizzera e dalla Norvegia alla Gran Bretagna, a dicembre i tassi di riferimento sono stati rivisti al rialzo ovunque: sette in un colpo solo. Altri rialzi dei tassi seguiranno nel 2023, ma il ritmo sta rallentando, sottolinea Schmidt. "Tuttavia, se nel 2023 si dovesse riscontrare un'inflazione più ostinata di quanto molti attualmente ipotizzano, allora dovremo convivere ancora a lungo con questi rialzi”, sostiene l'esperto di Ethenea.

NELL'EUROZONA TASSI ALL'8% COME EXTREMA RATIO


Focalizzando l'attenzione sull'Eurozona, lo scenario ritenuto più probabile da Schmidt è quello di tassi al 4%. Anche se l'esperto non esclude la possibilità di un rialzo fino al 6% visto che, secondo le previsioni, nel 2023 l'inflazione dell'Eurozona sarà superiore a quella americana e supererà il 6%. "Tuttavia i programmi di sostegno del governo lavorano contro le misure restrittive delle banche centrali. L’ultimo scenario è quello della terapia d’urto, sotto forma di aumento dei tassi di interesse di riferimento all’8%, come in Ungheria: una extrema ratio che è però tendiamo a escludere", commenta Schmidt.

SERVE UNA POLITICA MONETARIA SINERGICA


È chiaro però che sarà l'inflazione il tema principale dei prossimi mesi. E secondo Schmidt "l'inflazione nella sua forma attuale è globale e può essere combattuta soltanto insieme", l'errore da non fare per le banche centrali, dunque, è quello di agire da sole. "Non è concepibile che l'inflazione rimanga alta solo nell'Eurozona e scenda stabilmente sotto il 2% nel resto del mondo. Ed è ancora meno concepibile che l'inflazione possa scendere stabilmente nell'Eurozona, rimanendo alta nelle altre principali economie. O le banche centrali si muovono insieme o non raggiungeranno l’obiettivo. E se non ci riusciranno rapidamente, i tassi d'interesse potrebbero continuare a salire, sia nell'Eurozona che a livello globale”, conclude l'esperto di Ethenea.
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