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L'analisi

Generali Investments: modesto sottopeso azionario

Nella Bussola dei Mercati la casa d’investimento esprime invece preferenza per il credito Investment Grade, i titoli di Stato dei Mercati Emergenti e i Treasury USA. Neutrale sull’azionario emergente ma Cina in sovrappeso

di Virgilio Chelli 20 Gennaio 2023 16:42
financialounge -  Generali Insurance Asset Management Generali Investments investment grade mercati Treasury Usa

Modesto sottopeso delle azioni e mantenimento del sovrappeso del credito Investment Grade, incluse le emissioni finanziarie, che presenta quotazioni attraenti e offre potenziali vantaggi in termini di carry. Sottopeso invece dell’High Yield e modesto sottopeso dei titoli sovrani dell’Area Euro, dato che la BCE ha ancora margine per alzare i tassi. Sovrappeso dei titoli di Stato dei Mercati Emergenti e dei Treasury USA, visto che i tassi americani hanno raggiunto il picco, e riduzione infine del sovrappeso del cash.

RITORNO AZIONARIO LIMITATO AL 3-6%


Sono le indicazioni di asset allocation dell’ultima edizione della Bussola dei Mercati, a cura del Team Di Ricerca Finanziaria & Macro di Generali Insurance Asset Management, parte dell’ecosistema di Generali Investments, che sul versante azionario prevede che gli utili societari in calo probabilmente toccheranno il fondo nell’estate del 2023. Nell’arco di 12 mesi, gli utili ai minimi, la fine del processo di contrazione delle banche centrali e la volatilità obbligazionaria in continuo declino, secondo la Bussola dovrebbero generare un ritorno totale positivo del 3-6%. Nell’ambito della posizione di sottopeso, è privilegiata l’Area Euro rispetto agli USA e si mantiene neutralità sui Mercati Emergenti, ma con sovrappeso della Cina.

I RENDIMENTI USA VISTI IN DISCESA


Sul versante del mercato obbligazionario invece la Bussola prevede che i rendimenti USA manterranno la tendenza al ribasso grazie all’inflazione in declino e a tagli dei tassi prudenti attesi da parte della Fed nel quarto trimestre. Per i Bund tedeschi esiste un margine di rialzo nel breve termine, data l’intenzione della BCE di andare avanti con la contrazione, mentre gli spread dei titoli governativi dell’Area Euro non-core sono destinati ad ampliarsi nel corso del 2023.  Confermato il sovrappeso dell’Investment Grade, in quanto le valutazioni risultano attraenti sia rispetto ad altre asset class che all’interno del credito, mentre sulla duration il posizionamento è negativo, ma quasi neutrale.

CRESCITA IN RAFFREDDAMENTO E INFLAZIONE CALDA


Per quanto riguarda il quadro macroeconomico di riferimento, il Team di Ricerca ritiene che la crescita economica sia destinata a un ulteriore raffreddamento, mentre l’inflazione è giudicata ancora troppo calda. Per cui invita ad attenzione a posizionarsi per un’inversione della politica monetaria troppo presto. L’ipotesi di base prevede una recessione mite nell’Area Euro e ancora più lieve negli USA. Ma l’incertezza è molto pronunciata, data la contrazione monetaria rapida e decisa.

MENO CORRELAZIONE TRA AZIONI E OBBLIGAZIONI


Dopo un 2022 sfavorevole per la diversificazione dei portafogli, Generali Investments si aspetta che la correlazione fra azioni e obbligazioni si riduca nel 2023, man mano che i rendimenti reali a lungo termine toccano l’apice o cominciano a ripiegare. Per questo la casa d’investimento ha iniziato l’anno con una preferenza per il reddito fisso Investment Grade, soprattutto Treasury USA e credito Investment Grade in euro, e con un approccio difensivo nei confronti delle azioni e dei titoli High Yield.

POLITICA MONETARIA ANCORA RESTRITTIVA


Per quanto riguarda le principali variabili da tenere sotto osservazione, il Team segnala il fronte energetico, sul quale occorre distanziarsi dal rischio in caso di più sanzioni, inverno duro e razionamento del gas, mentre al contrario aumentare la propensione con inverno più mite e ripresa parziale delle forniture di gas. Per quanto riguarda i rischi di inflazione, sono visti ancora sbilanciati al rialzo, puntando a una contrazione ancora più rapida della politica monetaria, che potrebbe approfondire le crepe nella stabilità finanziaria. Infine, monitorare l’escalation della guerra in Ucraina o nuove tensioni geopolitiche, come Cina/Taiwan, Iran, e Corea del Nord.
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