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AllianceBernstein: per battere l’inflazione occorrono i rendimenti azionari

L’outlook azionario firmato da Chris Hogbin, Head of Equities, spiega come trovare le azioni giuste per un mondo che cambia puntando su gestione attiva, qualità, e propensione all’innovazione tecnologica

di Stefano Caratelli 9 Gennaio 2023 13:44

financialounge -  AllianceBernstein azioni Chris Hogbin mercati outlook 2023
Per 40 anni i rendimenti azionari sono stati tenuti a galla da inflazione e tassi estremamente bassi, ma nel 2022 la situazione è bruscamente cambiata e gli investitori devono adattarsi a un nuovo contesto macro e di mercato adottando un nuovo modo di pensare per raggiungere obiettivi di lungo periodo. Nel 2023 gli investitori dovranno muovere i primi passi nella nuova realtà. Per farlo con successo dovranno distinguere le recenti turbolenze di mercato dal cambio di regime che potrebbe ridefinire il mondo degli investimenti negli anni a venire. Facendo i conti col nuovo contesto si può iniziare a riaffermare il ruolo strategico che dovrebbe essere svolto dalle azioni come fonte essenziale di rendimenti reali per il futuro.

COME TROVARE LE AZIONI GIUSTE


Lo sottolinea AllianceBernstein nell’outlook azionario che spiega come trovare le azioni giuste per un mondo che cambia, firmato da Chris Hogbin, Head of Equities. Nel 2022 la narrativa è stata dominata dall’incremento di inflazione e tassi e dai timori per la crescita. Con l’invasione russa dell’Ucraina, inoltre, il rischio geopolitico è divenuto una minaccia per la stabilità globale, la sicurezza energetica dell’Europa e l’integrità delle catene di approvvigionamento. Ma Hogbin avverte che ci sono differenze tra un’area e l’altra. Negli Usa la Fed ha deciso svariati rialzi aggressivi dei tassi, mentre gli sforzi contro l’’inflazione della Bce sono stati resi più complessi dalla crisi energetica. In Giappone l’inflazione è rimasta bassa come i tassi, e in Cina le politiche “zero Covid” hanno gravato notevolmente.

DALLE CONVULSIONI DEL 2022 È NATO UN NUOVO REGIME


Occorre comunque tempo perché le politiche monetarie producano effetti, ma la stabilizzazione dell’inflazione di cui si vedono i primi segni può aiutare gli investitori a concentrarsi nuovamente sui fondamentali. Nel 2023, con il reset degli utili, ciò sarà cruciale, secondo l’esperto di AllianceBernstein. L’aumento dei tassi e l’interruzione del sostegno monetario metteranno comunque a dura prova la crescita e la redditività. E’ probabile che le convulsioni del 2022 abbiano segnato la travagliata nascita di un nuovo regime caratterizzato di tassi e inflazione elevati con rendimenti potenzialmente più bassi. Gli investitori dovranno ripensare a come posizionare i portafogli per generare rendimenti reali.

PANDEMIA CATALIZZATORE DEI CAMBIAMENTI


Secondo Hogbin, la pandemia è stata il catalizzatore di cambiamenti che covavano da anni. La globalizzazione era già minacciata dal populismo, mentre imponenti iniezioni di liquidità e interruzioni senza precedenti delle catene di approvvigionamento hanno spinto l’inflazione a un punto di rottura, mettendo la redditività sotto pressione. Ora le imprese dovranno imparare a vivere senza il sostegno del passato, mentre anche il costo del lavoro è destinato a rimanere elevato e la transizione energetica aggiunge ingredienti al mix inflazionistico destinati anch’essi a erodere la redditività.

I VENTI A FAVORE DI TECNOLOGIA E INNOVAZIONE


A giugno 2022 la quota del PIL Usa rappresentata dai profitti aziendali ammontava al valore quasi record del 12,2%, che all’esperto di AllianceBernstein appare ormai insostenibile. Ma ci sono anche forti venti che vanno in direzione opposta, prima di tutto tecnologia e innovazione, che porteranno efficienze che aiuteranno a tenere sotto controllo i costi, aggiungendo un vantaggio competitivo alle aziende innovative. Hobgin avverte che i portafogli passivi potrebbero risultare svantaggiati in questo scenario, che si rivelerà invece ottimo per gestori attivi esperti che sanno come individuare le aziende con il modello di business giusto per riuscire a prosperare nel nuovo contesto.

PORTAFOGLI RESILIENTI A LUNGO TERMINE


Individuare aziende con business di qualità può aiutare a posizionare un portafoglio in modo da acquisire resilienza a lungo termine. Le imprese che godono di trend di crescita a lungo termine e non dipendono dal ciclo sono verosimilmente favorite, come quelle che forniscono soluzioni all’inflazione strutturale tramite automazione e tecnologia. Per battere l’inflazione occorrono i rendimenti azionari per battere l’inflazione. Le aziende ben posizionate possono generare flussi di cassa in grado di favorire rendimenti reali positivi. Per individuare società con le caratteristiche giuste serve un approccio attivo.

TRE PRINCIPI PER TROVARE LA STRADA GIUSTA


Hogbin indica tre principi che possono aiutare a trovare la strada giusta: il primo è che le azioni Usa tendono a offrire utili resilienti, ma le società e i settori che guideranno la prossima ripresa potrebbero non essere gli stessi del passato, il secondo indica che è possibile trovare potenziale di rendimento in tutto il mondo, anche nei mercati più deboli. Le allocazioni azionarie globali non dovrebbero dipendere dalle condizioni macro delle singole economie, ma per scovarlo gli investitori dovrebbero guardare al di là dei Paesi di origine, e infine la qualità, fattore importante indipendentemente dallo stile, che può fornire un ancoraggio fondamentale verso il successo alle azioni growth, value e a bassa volatilità.

TRASFORMARE GLI OSTACOLI IN OPPORTUNITÀ DI INVESTIMENTO


Seguire queste linee guida, sottolinea in conclusione l’esperto di AllianceBernstein, può aiutare gli investitori a definire al meglio l’esposizione azionaria in base alle diverse propensioni al rischio e agli obiettivi di rendimento. Man mano che le nuove dinamiche con cui dovranno fare i conti imprese e portafogli diverranno più chiare, secondo Hogbin si potranno trovare nuovi modi di trasformare gli ostacoli in opportunità di investimento.

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