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Sostenibilità

Carbon handprint: cos’è e perché aiuta le scelte di investimento ‘green’

Patrick O'Connell, CFA, Director—Fixed Income Responsible Investing Research di AllianceBernstein spiega la metrica per misurare l’impatto climatico positivo di prodotti e servizi in termini di emissioni evitate

di Virgilio Chelli 23 Dicembre 2022 19:00
financialounge -  AllianceBernstein ESG handprint mercati Patrick O’Connell

L'epicentro della crisi climatica è rappresentato dai gas serra, e molte imprese si adoperano per ridurre le emissioni, ovvero l’impronta di carbonio, in inglese "carbon footprint". La "carbon handprint", invece, rappresenta l'impatto positivo dell'utilizzo di prodotti e servizi in termini di emissioni evitate o abbattute. In altre parole, la carbon handprint misura il contributo positivo alla tutela del clima

NOVE ANNI PER EVITARE LA CATASTROFE


Il tema è approfondito da un’analisi di Patrick O'Connell, CFA, Director—Fixed Income Responsible Investing Research di AllianceBernstein, che cita uno studio pubblicato in occasione della recente COP27 secondo cui il pianeta ha nove anni per migliorare la traiettoria delle emissioni di carbonio ed evitare la catastrofe. La sola riduzione delle emissioni non basta più a raggiungere gli obiettivi "net zero" e occorre trovare con urgenza nuovi approcci, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione.

COME FUNZIONA LA CARBON HANDPRINT


O’Connell spiega che per capire come funziona la prevenzione e l'abbattimento delle emissioni di carbonio nei diversi settori gli investitori dovrebbero considerare la carbon handprint, che misura le emissioni evitate da altre imprese che acquistano e utilizzano prodotti e servizi che forniscono soluzioni positive alle sfide climatiche. Dall'energia pulita al riciclaggio, dai trasporti all'efficienza energetica, diverse aziende con una forte carbon handprint stanno dando un contributo importante alla soluzione della crisi climatica.

NUOVA DIMENSIONE DELL’INVESTIMENTO


Uno studio approfondito condotto dagli specialisti dell'azionario di AllianceBernstein mostra come le imprese con una carbon handprint superiore alla carbon footprint offrano soluzioni efficaci. La carbon handprint arricchisce di una nuova dimensione l'investimento obbligazionario centrato sulle considerazioni climatiche e rafforza gli standard che i gestori utilizzano per valutare l’etichetta ESG, in particolare i green bond. Con un quadro più preciso del potenziale di un green bond, i gestori possono determinare il valore del suo greenium, il differenziale di rendimento tra le emissioni verdi e quelle convenzionali.

UNA METRICA PER VALUTARE ASSET DI OGNI TIPO


L’esperto di AllianceBernstein sottolinea che la carbon handprint è una metrica utile per valutare gli asset di ogni tipo offrendo informazioni utili sulle emissioni nell'intero universo obbligazionario. Il principio unificante alla base dell’analisi di AllianceBernstein è la quantità di carbonio che viene evitata, la lente per identificare e valutare la carbon handprint. I fornitori di energia pulita saranno giudicati in base alla quantità di energia generata a zero emissioni, mentre le imprese specializzate nell'efficienza saranno classificate in base alla loro capacità di far risparmiare energia.

IL COSTO PER RIDURRE LE EMISSIONI VARIA NOTEVOLMENTE


La carbon handprint è espressa in tonnellate di CO2 evitate o abbattute. Il rapporto può variare notevolmente da un’impresa all'altra, e anche all'interno dello stesso settore. Differenze relativamente ridotte nel rapporto handprint/footprint possono comunque riflettere un significativo contributo all'abbattimento delle emissioni. La ricerca di AllianceBernstein rivela anche che il costo per ridurre o evitare le emissioni di carbonio varia notevolmente a seconda del prodotto e del settore.

IL CONTRIBUTO DELLE FUTURE INNOVAZIONI


Nella produzione di jet di linea, la fibra di carbonio è il materiale di gran lunga più economico e favorisce il risparmio energetico, mentre biocarburanti e conservazione a freddo sono soluzioni molto meno economiche per aumentare la carbon handprint. A fronte delle innovazioni future, O’Connell ritiene che i costi di queste soluzioni siano destinati a diminuire nel prossimo decennio, come quelli dei veicoli elettrici e dei materiali edili ecologici.

CONFRONTO ESAUSTIVO TRA DIVERSI TITOLI OBBLIGAZIONARI


La carbon handprint favorisce anche un confronto esaustivo tra titoli obbligazionari e può aiutare l’investitore a vagliare meglio soprattutto i green bond, che prevedono un'informativa molto più dettagliata. L’esperto di AllianceBernstein cita Brookfield Renewable Partners e Star Energy come due emittenti relativamente simili dotati di strutture di green bond molto credibili, che forniscono elettricità da rinnovabili. Ma un'analisi su due livelli rivela che Brookfield presenta investimenti leggermente più economici per unità di energia prodotta e una carbon footprint inferiore del 24% rispetto a Star Energy. Ma quest’ultima ha una maggiore carbon handprint, che le conferisce un ottimo rapporto handprint/footprint di 110:1.

OPPORTUNITÀ DI INVESTIMENTO APPETIBILI


Nonostante i passi avanti compiuti il riscaldamento globale rimane una minaccia urgente, e le imprese devono fare la loro parte. O’Connell si dice convinto che la spesa per le tecnologie di decarbonizzazione dovrà crescere in modo esponenziale nel prossimo decennio per raggiungere in tempo gli obiettivi net zero a livello aziendale. Una spesa imponente che favorirà i fornitori di soluzioni di decarbonizzazione che non si limitano a ridurre le emissioni internamente, ma permettono anche di abbatterle lungo l'intera catena del valore, offrendo opportunità d'investimento appetibili agli investitori obbligazionari.
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