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Schroders: il "curioso" caso della sovraperformance del mercato azionario turco

Il mercato azionario turco ha registrato una forte crescita quest'anno: l'indice MSCI Turkey è salito del 62% da gennaio

di Francesco Rapetti 27 Novembre 2022 15:00
financialounge -  Erdogan mercati Mohsin Memon Schroders turchia

Nel documento firmato da Mohsin Memon, Emerging Markets Fund Manager, e Andrew Rymer, CFA, Senior Strategist, Strategic Research Unit di Schroders si analizza la performance straordinaria del mercato azionario turco quest’anno in particolare se confrontata con gli indici MSCI World e MSCI Emerging Market, in calo rispettivamente del -17% e del -22%. Ancora più straordinario se si considera che la lira turca si è svalutata del -29% rispetto al dollaro in questo periodo.

FATTORI CHE HANNO INCISO SULLA CRESCITA


La forte performance di quest'anno, spiegano gli esperti di Schroders, è stata trainata principalmente da fattori non fondamentali. Con i rischi economici che continuano ad aumentare, gli utili societari sono a rischio. La combinazione di una politica economica non ortodossa e l'aumento dell'incertezza in vista delle elezioni politiche del prossimo anno fanno sì che l'attuale traiettoria del mercato appaia insostenibile.

IL CONTESTO POLITICO


Le politiche sotto la guida del presidente Erdogan sono da tempo tutt'altro che ortodosse. "Il quadro attuale è effettivamente sostenuto da un tasso di cambio competitivo e da tassi di interesse reali negativi. Secondo il governo, questi elementi contribuiranno a colmare il deficit delle partite correnti, a incoraggiare gli investimenti diretti esteri e a riportare l'inflazione sotto controllo", commentano Memon e Rymer.

INFLAZIONE ALLE STELLE


Purtroppo, l'inflazione è salita alle stelle, esacerbata negli ultimi mesi dall'impatto dell'invasione russa dell'Ucraina. Questa traiettoria è in contrasto con l'obiettivo ufficiale di inflazione del 5%+/-2%. Nell'ultimo anno la banca centrale ha effettivamente allentato la politica piuttosto che aumentare i tassi. Nonostante un'inflazione ancora molto elevata, da agosto ha tagliato i tassi per un totale del 3,5%.

RISCHI POLITICI IN AUMENTO


Da quando la Russia ha invaso l'Ucraina, la Turchia ha svolto un importante ruolo geopolitico, fungendo da intermediario tra la Russia e l'Occidente. "Allo stesso tempo, il Presidente Erdogan ha mantenuto buone relazioni con il Presidente Putin. Questo gli ha permesso di contribuire a mediare un accordo per consentire l'esportazione di grano dai porti ucraini. Erdogan si è anche opposto alle sanzioni occidentali contro la Russia e ha accettato di pagare il petrolio e il gas russo in rubli", spiegano gli esperti di Schroders.

IL MOTIVO DELLA CRESCITA BOOM TURCA


Il motore principale della performance del mercato quest'anno è stata l'elevata inflazione interna. Con i tassi di interesse così negativi e i rendimenti governativi poco attraenti, gli investitori locali sono stati costretti a entrare nel mercato per cercare di proteggere i propri risparmi dall'inflazione dilagante. Sebbene la performance del mercato in termini di lire locali non abbia sorpreso gli esperti di Schroders, questi si sarebbero aspettati una performance molto più debole in termini di dollari. Dato il rendimento reale negativo, la mancanza di riserve della banca centrale e l'elevato deficit delle partite correnti, Schroders si aspetta che la lira sia sempre più sotto pressione.

IL RETURN ON EQUITY


Se un anno fa le valutazioni aggregate dell'indice MSCI Turkey erano interessanti, oggi non lo sono più, nel contesto dei mercati emergenti. Il Return on Equity (ROE) è aumentato in modo significativo, distorto dall'inflazione elevata. Di conseguenza, gli investitori stranieri sono diventati sempre più preoccupati per le ramificazioni a lungo termine del mix di politiche interne e dell'incertezza che ha creato.

LE PROSPETTIVE A LUNGO TERMINE


Secondo Memon e Rymer, investire in Turchia presenta diverse attrattive a lungo termine per gli investitori stranieri. I dati demografici sono favorevoli, con una popolazione relativamente giovane e in crescita di 85 milioni di persone, a sostegno delle prospettive di crescita interna. "Le esportazioni sono diventate sempre più importanti e la Turchia è ben posizionata per cogliere le opportunità di esportazione nei mercati in crescita del Medio Oriente. In effetti, in Turchia troviamo molte aziende ben gestite", commentano gli esperti.

I RISCHI DI INVESTIRE IN TURCHIA


Tuttavia, le prospettive macroeconomiche sono sempre più vulnerabili, con rischi di ribasso per gli utili, e si potrebbe assistere a un'ulteriore debolezza della valuta. In assenza di importanti cambiamenti politici, questi problemi sono destinati a crescere.

OUTLOOK NEGATIVO


Per questo, da tempo Schroders mantiene una visione neutrale sulla Turchia. Quest'anno il mercato ha generato forti guadagni in termini di dollari USA e ha sovraperformato i mercati emergenti. Come abbiamo spiegato, questo risultato è stato determinato da fattori non fondamentali e la politica macroeconomica rimane debole. Con le elezioni parlamentari e presidenziali previste per l'anno prossimo, l'incertezza politica è destinata ad aumentare, aggravando le fragilità macroeconomiche. In questo contesto, la traiettoria del mercato sembra insostenibile e il nostro outlook è diventato decisamente negativo.
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