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Il punto

Il mondo cripto verso il grande crash?

La crisi di Ftx, salvata in extremis da Binance, dimostra ancora una volta la fragilità del mondo delle criptovalute. Forse la festa è finita

di Controredazione 9 Novembre 2022 11:05
financialounge -  bitcoin mercati The Contrarian

Prima Celsius Network, poi Three Arrows Capital, ora Ftx. Nel mondo delle criptovalute è arrivata una nuova scossa e forse il "big one" - il terremoto definitivo - è stato evitato solo dal salvataggio in extremis di Binance. Ma l'onda d'urto, partita da Ftx, si è propagata a tutto il mondo delle criptovalute e il Bitcoin, da mesi mestamente in linea di galleggiamento, ha sfondato l'ennesima soglia psicologica scendendo sotto i 20mila dollari. La festa è finita? Molti se lo chiedono, e ormai gli indizi che fanno una prova continuano ad accumularsi.

IL CASO FTX


Cos'è successo a Ftx? Senza entrare nel dettaglio tecnico e nelle rivalità del variegato mondo delle criptovalute, il tutto è riassumibile in modo semplice: dubbi sulla solvibilità e crisi di fiducia. Già perché se le criptovalute nascono come emblema della finanza decentrata, intangibile e futuribile, i soldi che gli investitori mettono sulle piattaforme sono pesantemente veri. Dollari, euro, yuan guadagnati quasi sempre alla vecchia maniera: lavorando.

L'INTERVENTO DI BINANCE


Come è successo ad una vecchia banca qualsiasi - quelle con sportelli, cassieri, banconote, assegni, tutte cose non contemplate nel mondo etereo delle criptovalute - le voci di insolvibilità del fondo proprietario di Ftx hanno allarmato i titoli dei wallet. E allora tutti in fila davanti al bancomat (leggasi pc) per ritirare i soldi. Ma sui mercati, si sa, la fiducia viene prima di tutto. E il mondo delle cripto non poteva permettersi un altro scandalo. Ecco allora l'intervento di Binance, che come una Federal Reserve qualsiasi ha salvato Ftx.

LA CRISI DEL GROWTH


Insomma, Changpeng Zhao con Binance ci ha messo una toppa, ma non ha evitato l'ennesimo crollo del Bitcoin (-12%), di Ether (-18%) e Dogecoin (-22%). Sarà la voglia di concretezza che in questo momento accomuna gli investitori di tutto il mondo, ma la crisi delle criptovalute - che ormai possiamo dirlo sta durando da un po' - ricorda in qualche modo il crollo dei titoli growth in Borsa. L'inflazione sale, la Fed aumenta i tassi, nel migliore dei casi ci aspetta una recessione di breve durata: non è il momento di scommettere su aziende che non hanno ancora generato utili o tantomeno di comprare criptovalute dal nome esotico.

SEGNALI POCO INCORAGGIANTI


Il futuro, per ora, può attendere. E gli investitori azionari preferiscono mettere legna in cascina per l'inverno comprando azioni value, magari poco eccitanti ma concrete, in settori come i beni di consumo primari o l'energia. Senza dimenticare che le criptovalute hanno clamorosamente fallito la sfida di diventare un nuovo bene rifugio, visto che il Bitcoin continua a rompere supporti e la gente continua a comprare orologi di lusso e quadri per salvare il capitale. La festa è finita? Il dibattito è aperto, ma i segnali per le criptovalute non sono affatto incoraggianti.
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