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Ethenea: "La Cina crescerà meno delle aspettative"

Andrea Siviero, Investment strategist di Ethenea Independent Investors, fa il punto sui principali temi: anche in USA recessione probabile ma la Fed è sulla strada giusta per riportare sotto controllo l’inflazione

di Stefano Caratelli 3 Novembre 2022 07:55

financialounge -  Andrea Siviero cina Ethenea
In Cina la crescita economica è destinata a restare sotto le attese, perché pesa il pessimismo di imprese e famiglie sulle prospettive, in Europa una recessione è quasi inevitabile nella seconda metà del 2023, mentre in Usa la Federal Reserve sembra sulla buona strada per riportare l’inflazione sotto controllo, tuttavia una recessione resta probabile. Andrea Siviero, Investment strategist di Ethenea Independent Investors, fa il punto sui principali temi che influenzano investitori e mercati sottolineando che la politica accomodante cinese continuerà a stimolare l’economia, ma il debito eccessivo, il calo della domanda e le tensioni tra obiettivi economici e questioni sanitarie continueranno probabilmente a ostacolare la crescita per il resto dell'anno. L'Assemblea del popolo aveva annunciato un ambizioso obiettivo di Pil al 5,5% per il 2022, ma viene già tacitamente riconosciuto che non sarà raggiunto.

CINA FRENATA DA UNA SERIE DI IMPEDIMENTI


L'economia cinese è in rallentamento da tempo ed è frenata da inasprimenti normativi, ripetuti focolai di Covid e severi lockdown, mentre il settore immobiliare è in profonda crisi per sovrainvestimenti e sovraindebitamento. Nonostante il forte sostegno della politica monetaria e fiscale, Siviero sottolinea che i consumi interni in Cina sono deboli e la crescita del credito è bassa poiché imprese e famiglie restano pessimiste sulle prospettive, mentre le tensioni geopolitiche con gli USA su Taiwan sono un'ulteriore preoccupazione, anche per l'economia globale. Negli USA la situazione è diversa, la Fed sembra sulla buona strada per riportare l'inflazione sotto controllo potendo ancora contare su un'economia e livelli di occupazione solidi. Ma il ripristino della stabilità dei prezzi sarà quasi inevitabilmente accompagnato da un periodo prolungato di crescita più lenta e maggiore disoccupazione, rendendo sempre più probabile una recessione, secondo Siviero.

GLI USA HANNO TENUTO, EUROPA SOFFRE L’INFLAZIONE


L'economia USA ha resistito bene alla pandemia grazie a un sostegno politico senza precedenti, ma l'inflazione è stata trainata dalla forte domanda aggregata e ha mostrato preoccupanti segni di rafforzamento. La piena occupazione ha prevalso, i salari sono aumentati a un ritmo sano e il reddito personale e i consumi sono rimasti solidi nonostante la debole fiducia dei consumatori. In Europa invece, prosegue l’analisi di Siviero, l'inflazione record, che continua a crescere e consolidarsi, è principalmente dovuta al caro energia e all'indebolimento dell'euro.

SEMPRE PIÙ PROBABILE UNA RECESSIONE


La determinazione della Bce a riportare vigorosamente l'inflazione ai target fa sembrare sempre più probabile una recessione nel 2023. Nonostante la politica fiscale possa mitigare gli effetti negativi della stagflazione, secondo Siviero una recessione nella seconda metà dell'anno sembra quasi inevitabile. La Bce ha iniziato a inasprire la politica monetaria solo a luglio, quando la crescita era già rallentata, l'Eurozona non si è ancora completamente ripresa dallo shock pandemico e soffre di inflazione storicamente elevata, carenza di energia e siccità.

FIDUCIA DEI CONSUMATORI AI MINIMI


L'attività economica in Europa è debole e il settore industriale continua a soffrire per le carenze di approvvigionamento e la domanda globale debole, conclude Siviero. Il mercato del lavoro rimane sano, ma la crescita salariale non è in grado di tenere il passo con l'inflazione. Di conseguenza, secondo l’esperto di Ethenea, la fiducia dei consumatori è ai minimi storici, per il forte calo del reddito disponibile reale e del potere d'acquisto.

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