Asset allocation

BlackRock: perché puntare sugli investimenti in infrastrutture nel lungo termine

Nel suo commento settimanale il BlackRock Investment Institute sottolinea l’appeal collegato agli investimenti per rispondere all’energy crunch e per supportare la transizione globale verso il digitale

di Stefano Caratelli 13 Ottobre 2022 08:30

financialounge -  BlackRock Investment Institute investimenti Morning News Transizione
Mentre i mercati sono impattati da politiche monetarie restrittive è il momento di fare un passo indietro rispetto alla stringente attualità e guardare all’appeal che può avere nel lungo termine l’investimento in asset reali, come le infrastrutture. L’azionario mondiale è penalizzato da dati che mostrano la tenacia dell’inflazione, come quello recente sul lavoro USA o quello in arrivo sull’inflazione, con la Fed sempre più determinata a contrastarla anche in presenza di segnali di rallentamento o di recessione.

SPINTA DA ENERGY CRUNCH E DIGITALE


In questo contesto, il BlackRock Investment Institute dedica il suo commento settimanale alla validità delle infrastrutture come investimento di lungo termine. I mercati private non sono pensati per tutti gli investitori, ma per quelli capaci di guardare al lungo termine. L’ondata di vendite che si è abbattuta sull’azionario globale ha anche ridotto l’attrattività di molti asset privati, ma BlackRock vede valore nelle infrastrutture grazie a forti investimenti in arrivo motivati dall’energy crunch e dalla digitalizzazione.

ESSENZIALI PER IMPRESE E CONSUMATORI


Ciò che rende speciali le infrastrutture, sottolinea BlackRock, è in primo luogo il fatto che sono essenziali per imprese e consumatori, in un contesto che vede le necessità di entrambi crescere a un ritmo accelerato. Poi il fatto che hanno il potenziale di beneficiare di sempre più domanda di capitale nel lungo termine. Secondo dati di Banca Mondiale, 95.000 miliardi di dollari sono gli investimenti cumulativi necessari per soddisfare la domanda globale di infrastrutture nei prossimi due decenni.

UN GAP DA COLMARE DA 15.000 MILIARDI DI DOLLARI


Si tratta di un importo decisamente superiore a quello del trend di spesa attuale, che punta a 80.000 miliardi, con un gap da colmare di 15.000 miliardi. BlackRock aggiunge che le valutazioni delle infrastrutture sono rimaste più stabili rispetto ad altri mercati degli asset reali, come il real estate e il private equity, anche per il contesto di tassi bassissimi degli ultimi decenni. E poi c’è il supporto dei trend strutturali, come appunto la transizione energetica verso il net-zero, non ancora pienamente prezzata, la digitalizzazione e la decentralizzazione.

POTENZIALE PER RITORNI DIVERSIFICATI


Per tutti questi motivi BlackRock vede nelle infrastrutture il potenziale per conseguire ritorni diversificati e flussi di cassa stabili nel lungo termine, perché in questo settore gli utili sono meno legati al ciclo economico e i contratti di solito sono a lunghissimo termine, e possono essere spalmati su decenni. Le infrastrutture rappresentano anche una protezione contro l’inflazione, visto che i loro utilizzatori finali, come le utility, possono trasferire sull’utenza gli aumenti dei costi.

ANCHE RISCHI, COME L’IMPOSIZIONE DI PRICE CAP


Ovviamente non mancano neanche i rischi, che come per le altre asset class riguardano inflazione, tassi di interesse, strozzature produttive e distributive, costo del lavoro, oltre alla possibilità di price cap imposti dai governi che andrebbero a colpire direttamente proprio le infrastrutture.

ORIZZONTE TEMPORALE LUNGO


Ma in conclusione BlackRock sottolinea che gli asset privati hanno ancora un ruolo chiave da giocare nei portafogli degli investitori e che in quest’ambito le infrastrutture privare offrano un importante potenziale per investimenti con ritorni appetibili e buona protezione dall’inflazione. Anche qui la selezione è vitale data la grande dispersione di performance anche in ambito infrastrutturale, così come l’orizzonte temporale, che può arrivare a 5 anni per il solo processo di investimento e oltre un decennio per la realizzazione della performance.

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