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Titolo a +5%

Nintendo bene in Borsa grazie a uno Splatoon 3 da record

Con 3,45 milioni di unità in appena tre giorni, lo sparatutto della Grande N diventa il gioco venduto più velocemente nella storia del Sol Levante

di Stefano Silvestri 13 Settembre 2022 12:35
financialounge -  gaming Nintendo smart Splatoon

84 punti percentuali su Metacritic, il più celebre aggregatore mondiale di voti di videogiochi, sono una bella media ma nulla più. Super Mario Galaxy, Super Mario Galaxy e Zelda: Breath of the Wild, sempre per restare in casa Nintendo, viaggiano ad esempio su una media di 97/100, la stessa di Grand Theft Auto V e Red Dead Redemption 2 di Rockstar Games. Si penserà che per ambire a queste medie voto si debbano per forza avere grandi capitali alle spalle ma Disco Elysium: the Final Cut, coi suoi 97 punti su 100 di media, ci dice che non è esattamente così.

BENE MA NON BENISSIMO


Scorrendo i risultati all-time di Metacritic si scoprono in posizioni altissime altri giochi di Nintendo, quali Metroid Prime, Super Mario Odyssey e Mario Kart 8 Deluxe. Eppure Splatoon 3, terzo capitolo di una saga che ha avuto il merito di riscrivere le regole degli sparatutto in soggettiva, si sta rivelando molto importante per le sorti finanziarie di Nintendo. Lanciato lo scorso 9 settembre, il colorato sparatutto in soggettiva ha finora già venduto 3,45 milioni di unità, divenendo così il gioco venduto più velocemente di sempre in Giappone, non solo per quanto riguarda la Switch, piattaforma per cui è uscito, ma per quanto riguarda tutte le console.

NINTENDO DA RECORD


Ciò ha portato in queste ora a un aumento del valore delle azioni di Nintendo del 5% ma il fatto deve stupire fino a un certo punto, dato che guardando la graduatoria dei giochi più venduti di sempre nel paese del Sol Levante bisogna scendere in quarta posizione prima di trovare un software che non sia di Nintendo. Dietro Splatoon 3, con le sue 3.450.000 di unità vendute, troviamo infatti Animal Crossing: New Horizons (2.680.000) e Pokemon Nero e Bianco (2.637.285). Final Fantasy VIII, di Square Enix, segue da lontano con 2.5404.044 e parliamo di un gioco uscito nel 1999 sulla prima PlayStation, praticamente un’era geologica fa.

SPARATUTTO PER TUTTI


Lanciato lo scorso 9 settembre, Splatoon 3 ha il merito di prendere un genere solitamente inflazionato e violento quale quello degli sparatutto in soggettiva, e di innovarlo rendendolo adatto a tutti. Nel gioco, infatti, si vestono i panni di seppie antropomorfe che devono “splattare” (da cui il nome del gioco) i nemici con l’inchiostro, in quella che diventa una sorta di partita a paintball. Il twist sta nel fatto che le seppie si spostano più velocemente nell’inchiostro da loro stesse sparato e quindi diventa strategico colorare anche la mappa in modo da agevolare i propri movimenti e ostacolare quelli avversari. Il risultato è che molti genitori che hanno paura a mettere in mano ai propri figli il Call of Duty di turno, ripiegano su un titolo adatto a tutti e così ben congeniato da essere anche diventato un esport, ancorché non di punta.

SCACCIACRISI


Il successo di Splatoon 3 si sta rivelando benefico per un’industria, quella dei videogiochi, che nel secondo quarto di quest’anno ha restituito risultati insoddisfacenti per tutti, incluse quindi anche Sony e Microsoft. Colpa dell’ormai cronica carenza di semiconduttori, che ha reso impossibile per il pubblico acquistare correttamente la corrente generazione di console, e anche dell’aumento del prezzo medio dei videogiochi che ormai tutti stanno portando da 70 a 80 euro, non ultima Ubisoft che ha annunciato stamane l’aumento a partire dal prossimo Skull & Bones. Non si può poi dimenticare l’attuale contesto geopolitico, né quello macroeconomico, che non invogliano certo a sognare né a spendere soldi per farlo. Gli sguardi sono allora puntati all’imminente Nintendo Direct, evento in diretta streaming su YouTube nel quale il colosso giapponese annuncerà le prossime novità del suo catalogo. È da notare che lo show sarà trasmesso in contemporanea in tutto il mondo tranne che negli UK, in “segno di rispetto per la morte di Sua Maestà la Regina”.
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