Timori di recessione
BlueBay: crisi del gas più grave con l’inverno, implicazioni ESG per gli investitori
Rob Lambert, Senior Corporate Analyst, BlueBay Asset Management, avverte sulla necessità di garantire una transizione ‘giusta’ che però mette in secondo piano le ambizioni ‘net zero’. Germania cuore della crisi
di Virgilio Chelli 1 Settembre 2022 19:00
I timori per le forniture di gas dalla Russia stanno avendo un profondo impatto sui prezzi dell'energia in Europa. La corsa al rialzo sta a influenzando le prospettive della produzione industriale e alimentando i timori di recessione, che si ripercuotono sui mercati azionari e del debito. Il gas alimenta buona parte del settore industriale oltre a riscaldare le abitazioni. Nonostante gli investimenti, le rinnovabili rappresentano ancora meno del 20% del mix europeo, per cui la dipendenza dal gas rimarrà elevata anche nel prossimo decennio.
Rob Lambert, Senior Corporate Analyst, BlueBay Asset Management, ritiene che i prezzi di gas e elettricità siano destinati a rimanere volatili fino al 2023, esacerbati da una serie di fattori aggiuntivi, tra cui le interruzioni del nucleare e la siccità in Francia, Italia ed Europa centrale, che impattano sul raffreddamento delle centrali nucleari e sulla produzione idroelettrica, costringendo il sistema a fare ulteriore affidamento sul gas naturale per la produzione di energia.
Il tutto ha implicazioni significative a livello ESG per gli investitori. Uno dei principali esiti è l'impatto sulle bollette e la possibilità che i costi vengano trasferiti ai consumatori. Il costo della vita continua a salire e, con l'arrivo dei mesi più freddi, per le fasce più deboli, la mancanza di un'offerta a buon mercato per il riscaldamento potrebbe avere conseguenze disastrose. Lambert sottolinea l'impatto ambientale, con l’idea di abbandonare il gas anche come combustibile di transizione.
L'epicentro della crisi è la Germania, che ha avviato la fase 2 del piano di emergenza in tre fasi, che prevede che i servizi pubblici possono teoricamente porre fine ai contratti di fornitura di gas esistenti e trasferire prezzi più alti ai clienti, previa autorizzazione della Bundesnetzagentur. L’esperto di BlueBay AM ritiene che l’obiettivo di eliminare gradualmente il carbone entro il 2030 sia ora in pericolo. La fase 3 potrebbe portare a razionamenti energetici e blackout e quasi certamente a una recessione.
Secondo Lambert ci sono poche soluzioni a breve per compensare il gas russo. I piani dell'Europa per aggiungere oltre 100 miliardi di metri cubi di rigassificazione richiederanno diversi anni. Per cui i prezzi di gas ed energia rimarranno elevati per tutto l'inverno. In Germania le bollette sono già raddoppiate e potrebbero quadruplicare in inverno. Famiglie e utenze industriali potrebbero essere soggette a razionamenti, con un impatto significativo sulla produzione.
Anche l'impatto ambientale potrebbe essere profondo, avverte Lambert. Una cessazione delle forniture dalla Russia, o anche volumi strutturalmente inferiori, comporterebbe maggiori investimenti, probabilmente a scapito delle rinnovabili. È inoltre probabile secondo l’esperto di BlueBay AM che ostacoli i recenti progressi verso l'obiettivo climatico europeo "Fit for 55" per il 2030, poiché le emissioni aumenteranno quasi certamente con il ripristino del carbone.
Per questo gli investitori ESG farebbero bene a considerare l'importanza della sicurezza energetica. L'importanza di una transizione "giusta" dai combustibili fossili è fondamentale, secondo Lambert questo significa politiche e normative che promuovano e consentano gli sforzi per una giusta transizione, pur essendo consapevoli che i governi hanno la responsabilità di stabilire una rete di sicurezza minima e di costruire una capacità di adattamento sociale per evitare che di rimanere senza riscaldamento o luce.
PREZZI VOLATILI FINO AL 2023
Rob Lambert, Senior Corporate Analyst, BlueBay Asset Management, ritiene che i prezzi di gas e elettricità siano destinati a rimanere volatili fino al 2023, esacerbati da una serie di fattori aggiuntivi, tra cui le interruzioni del nucleare e la siccità in Francia, Italia ed Europa centrale, che impattano sul raffreddamento delle centrali nucleari e sulla produzione idroelettrica, costringendo il sistema a fare ulteriore affidamento sul gas naturale per la produzione di energia.
IMPLICAZIONI ESG PER GLI INVESTITORI
Il tutto ha implicazioni significative a livello ESG per gli investitori. Uno dei principali esiti è l'impatto sulle bollette e la possibilità che i costi vengano trasferiti ai consumatori. Il costo della vita continua a salire e, con l'arrivo dei mesi più freddi, per le fasce più deboli, la mancanza di un'offerta a buon mercato per il riscaldamento potrebbe avere conseguenze disastrose. Lambert sottolinea l'impatto ambientale, con l’idea di abbandonare il gas anche come combustibile di transizione.
CARBONE POSSIBILE VINCITORE?
L'epicentro della crisi è la Germania, che ha avviato la fase 2 del piano di emergenza in tre fasi, che prevede che i servizi pubblici possono teoricamente porre fine ai contratti di fornitura di gas esistenti e trasferire prezzi più alti ai clienti, previa autorizzazione della Bundesnetzagentur. L’esperto di BlueBay AM ritiene che l’obiettivo di eliminare gradualmente il carbone entro il 2030 sia ora in pericolo. La fase 3 potrebbe portare a razionamenti energetici e blackout e quasi certamente a una recessione.
PREZZI DEL GAS STRUTTURALMENTE PIÙ ALTI
Secondo Lambert ci sono poche soluzioni a breve per compensare il gas russo. I piani dell'Europa per aggiungere oltre 100 miliardi di metri cubi di rigassificazione richiederanno diversi anni. Per cui i prezzi di gas ed energia rimarranno elevati per tutto l'inverno. In Germania le bollette sono già raddoppiate e potrebbero quadruplicare in inverno. Famiglie e utenze industriali potrebbero essere soggette a razionamenti, con un impatto significativo sulla produzione.
AMBIZIONI NET ZERO IN SECONDO PIANO
Anche l'impatto ambientale potrebbe essere profondo, avverte Lambert. Una cessazione delle forniture dalla Russia, o anche volumi strutturalmente inferiori, comporterebbe maggiori investimenti, probabilmente a scapito delle rinnovabili. È inoltre probabile secondo l’esperto di BlueBay AM che ostacoli i recenti progressi verso l'obiettivo climatico europeo "Fit for 55" per il 2030, poiché le emissioni aumenteranno quasi certamente con il ripristino del carbone.
IMPORTANTE UNA TRANSIZIONE GIUSTA
Per questo gli investitori ESG farebbero bene a considerare l'importanza della sicurezza energetica. L'importanza di una transizione "giusta" dai combustibili fossili è fondamentale, secondo Lambert questo significa politiche e normative che promuovano e consentano gli sforzi per una giusta transizione, pur essendo consapevoli che i governi hanno la responsabilità di stabilire una rete di sicurezza minima e di costruire una capacità di adattamento sociale per evitare che di rimanere senza riscaldamento o luce.