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Vontobel: investitori istituzionali positivi sul reddito fisso emergente

La guerra in Ucraina ha aggiunto volatilità, gli istituzionali globali sono preoccupati ma rimangono ottimisti sul reddito fisso emergente per i prossimi mesi, in Italia il 73% dichiara che intende aumentare l’esposizione

di Virgilio Chelli 18 Maggio 2022 21:00
financialounge -  ESG investitori istituzionali Vontobel

Vontobel ha intervistato più di 300 investitori istituzionali e gestori discrezionali in Nord America, Europa e Asia-Pacifico nel primo trimestre del 2022, rilevando che il 72% a livello globale era ottimista sulla crescita del PIL, sull'inflazione e sui premi di rendimento delle obbligazioni nell'Europa emergente prima dell'invasione dell'Ucraina. Ma dopo solo il 55% degli investitori istituzionali si è detto ottimista. I mercati emergenti in complesso rimangono interessanti. Il 64% degli istituzionali dichiara di voler aumentare in parte o molto l’allocazione nel reddito fisso dei mercati emergenti nei prossimi 24 mesi, una tendenza particolarmente pronunciata tra gli italiani, con il 73% che prevede di aumentare le allocazioni nel reddito fisso emergente nei prossimi 24 mesi.

DIVERSIFICAZIONE, LIQUIDITÀ E ESG


Vontobel spiega che le tre principali ragioni citate per aumentare le allocazioni sono: il vantaggio della diversificazione per il 56%, l'elevata liquidità del mercato per il 48%, e le prospettive ESG favorevoli per il 47%. Le ragioni addotte dagli istituzionali italiani per allocare maggiormente il reddito fisso emergente sono il flusso di reddito e la disponibilità di asset. "Nonostante il contesto sfavorevole, gli investitori istituzionali riconoscono la necessità di diversificare i loro portafogli per generare rendimenti più elevati, ma anche per proteggersi dalla volatilità di altre asset class”, afferma Simon Lue-Fong, Head of Fixed Income Boutique di Vontobel.

NECESSARIO UN GESTORE ATTIVO


"Le obbligazioni dei mercati emergenti possono soddisfare queste esigenze”, spiega l’esperto di Vontobel, “ma solo un gestore attivo esperto può comprendere le loro problematiche specifiche". Gli intervistati hanno indicato che le principali sfide nelle preoccupazioni per i tassi di default e l'onere del debito, per il 51%, la liquidità per il 48%, e la volatilità per il 45%, mentre le preoccupazioni per la corporate governance, la qualità e la trasparenza dei dati e gli standard di rendicontazione è citata dal 38%. "Preoccupazioni non nuove perché l'asset class è ancora trattata come una nicchia esotica da molti, ma per gli investitori attivi offre enormi opportunità", secondo Lue-Fong.

SOSTENIBILITÀ IMPORTANTE TUTTI


Data la crescente importanza della sostenibilità, ben il 91% degli intervistati dichiara di utilizzare strategie di investimento ESG nella loro allocazione sul reddito fisso emergente, tra cui l'impact investing, lo screening sistematico e l'impegno con il management degli emittenti. Gli intervistati indicano anche diversi ostacoli che frenano dall'effettuare investimenti focalizzati sull'ESG nel reddito fisso emergente, come dati di terze parti incoerenti, scetticismo sull'impatto positivo degli investimenti ESG, maggior rischio associato al reddito fisso emergente e mancanza di offerte ESG adeguate da parte di gestori esterni.

RENDIMENTO E IMPATTO POSITIVO


Negli ultimi anni, commenta Lue-Fong, l'ESG è diventato una scommessa per gli istituzionali che investono nel reddito fisso emergente e stanno scoprendo che questa classe di attivi è posizionata in modo unico per generare rendimenti e allo stesso tempo un impatto positivo. Dalla ricerca Vontobel emerge che gli investitori istituzionali sono più che mai interessati ai prodotti d'investimento sostenibili e si affidano alle competenze dei gestori attivi per individuare opportunità, gestendo al contempo i rischi unici insiti nei mercati emergenti.

LE SFIDE INDICATE DAGLI ITALIANI


Per quanto riguarda in particolare gli istituzionali italiani, la scelta di investire nel reddito fisso emergente non è tuttavia priva di sfide. Il 45% degli intervistati italiani ha indicato come problema principale nell'investire nel reddito fisso emergente la preoccupazione per la corporate governance, la qualità e la trasparenza dei dati, i timori per la liquidità e la mancanza di competenze interne alle istituzioni.
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